Translate

sabato 8 dicembre 2012



SINGOLARE INIZIATIVA DEL FORMED
 UN SEMINARIO SULLA MEDIAZIONE PENALE  

L'Avv. Alfonso Quarto, il Prefetto Ciaramella, il  Presidente Lello Magi e il giornalista Ferdinando Terlizzi 
Si terrà l' 11.12.2012  un incotro sulla Mediazione Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza di S. Maria C.V. ed organizzato dalla Formed insieme all' Università, la Camera Penale, l' Aiga (Associazione Giovani Avvocati), con degli autorevolissimi relatori: il Dott. Piero Avallone  (Giudice Minorile), Dott.ssa Vincenza Abbondante (Direttore U.S.S.M. di Napoli), gli  Avv.ti Mario Covelli,  Alfonso Quarto ed Angelo Raucci (esperti in  mediazione penale) gli ordinari rispettivamente di Diritto e Procedura Penale della S.U.N., Prof.Giuliano Balni e Mariano Menna  questo incontro (che darà anche diritto crediti formativi per gli avvocati)  è una presentazione  presentazione del Master sulla Mediazione Penale.
"Invero Mediazione e diritto penale i due termini sembrano quasi antitetici,    - come osserva l' Avv. Vittorio Caputo  (Dottore di Ricerca in Materie Penali e Criminologiche); la mediazione in ambito penale si pone quale strumento - che sembrerebbe quasi Manzoniano - di una giustizia riparativa piuttosto che retributiva, non a tutti è noto quella previsione del codice di procedura che permette agli imputati minorenni l' accesso alla conciliazione, tra autore del reato e parte offesa, una funzione catartica, l' accesso ad un limbo- Dantesco - uno statustranseunte; proprio attraverso questa fase di purgatorio, si arriva ad una dimensione psicologica e sociale "ripulita".
Vi è una stretta relazione interpersonale tra il soggetto attivo e passivo del reato diretta alla risoluzione o alla manifestazione delle cause, dei moventi e delle circostanze degli intenti lesivi; verranno fuori non solo le giustificazioni, ma anche le scuse, visto che il reo prende consapevolezza dell'errore costituito dall' azione criminale e se ne pente coscientemente.
La mediazione è distinta da una concezione dinamica della personalità del minore, traendo grandi benefici e quasi un fondamento dall' atto di resipiscenza, elemento utile alla riuscita e la disponibilità del ragazzo a raffrontasi con la propria vittima, quest' ultima da "destinataria del delitto" diviene "persona offesa", ovvero da oggetto si tramuta in soggetto attraverso un percorso di mediazione che permette al giovane una introspezione in se stesso rispetto al fatto ed all' individuo colpito. Processualmente la decisione di iniziare una i mediazione può essere presa dal Giudice dell' udienza preliminare o al Giudice del dibattimento oppure dal Pubblico Ministero o dal Giudice per le indagini preliminari in rari casi.
Il fatto che nel procedimento penale minorile non sia più ammessa l' azione civile e la sentenza penale non ha efficacia di giudicato nel giudizio civile, è una scelta direttamente collegata alla "mediazione" infatti per giustiziariparativa si considera un qualcosa che deve prescindere dal risarcimento del danno, rendendo l'atto di pentimento del ragazzo materiale attraverso una sua utilità sociale".
Sarà interessante approfondire l' argomento e lo spunto riflessivo sollevato con i massimi esperti.

Convegno dell'11 Dicembre (1).pdf


Nessun commento:

Posta un commento