SINGOLARE INIZIATIVA DEL FORMED
UN SEMINARIO SULLA MEDIAZIONE PENALE
L'Avv. Alfonso Quarto, il Prefetto Ciaramella, il Presidente Lello Magi e il giornalista Ferdinando Terlizzi |
Si terrà l' 11.12.2012 un incotro
sulla Mediazione Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza di S. Maria
C.V. ed organizzato dalla Formed insieme all' Università, la Camera
Penale, l' Aiga (Associazione Giovani Avvocati), con degli autorevolissimi
relatori: il Dott. Piero Avallone (Giudice Minorile), Dott.ssa Vincenza
Abbondante (Direttore U.S.S.M. di Napoli), gli Avv.ti Mario Covelli,
Alfonso Quarto ed Angelo Raucci (esperti in mediazione penale)
gli ordinari rispettivamente di Diritto e Procedura Penale della
S.U.N., Prof.Giuliano Balni e Mariano Menna questo incontro
(che darà anche diritto crediti formativi per gli avvocati) è una
presentazione presentazione del Master sulla Mediazione Penale.
"Invero Mediazione e diritto
penale i due termini sembrano quasi antitetici, -
come osserva l'
Avv. Vittorio Caputo (Dottore di Ricerca in Materie Penali e
Criminologiche); la mediazione in
ambito penale si pone quale strumento - che sembrerebbe quasi Manzoniano - di
una giustizia riparativa piuttosto che retributiva, non a tutti è noto quella
previsione del codice di procedura che permette agli imputati minorenni l'
accesso alla conciliazione, tra autore del reato e parte offesa, una funzione
catartica, l' accesso ad un limbo- Dantesco - uno statustranseunte; proprio
attraverso questa fase di purgatorio, si arriva ad una dimensione psicologica e
sociale "ripulita".
Vi è una
stretta relazione interpersonale tra il soggetto attivo e passivo del reato
diretta alla risoluzione o alla manifestazione delle cause, dei moventi e delle
circostanze degli intenti lesivi; verranno fuori non solo le giustificazioni,
ma anche le scuse, visto che il reo prende consapevolezza dell'errore
costituito dall' azione criminale e se ne pente coscientemente.
La mediazione
è distinta da una concezione dinamica della personalità del minore, traendo
grandi benefici e quasi un fondamento dall' atto di resipiscenza, elemento
utile alla riuscita e la disponibilità del ragazzo a raffrontasi con la propria
vittima, quest' ultima da "destinataria del delitto" diviene
"persona offesa", ovvero da oggetto si tramuta in soggetto attraverso
un percorso di mediazione che permette al giovane una introspezione in se
stesso rispetto al fatto ed all' individuo colpito. Processualmente la
decisione di iniziare una i mediazione può essere presa dal Giudice dell'
udienza preliminare o al Giudice del dibattimento oppure dal Pubblico Ministero
o dal Giudice per le indagini preliminari in rari casi.
Il fatto che nel procedimento penale minorile non
sia più ammessa l' azione civile e la sentenza penale non ha efficacia di
giudicato nel giudizio civile, è una scelta direttamente collegata alla
"mediazione" infatti per giustiziariparativa si considera un qualcosa che deve prescindere
dal risarcimento del danno, rendendo l'atto di pentimento del ragazzo materiale
attraverso una sua utilità sociale".
Sarà
interessante approfondire l' argomento e lo spunto riflessivo sollevato con i
massimi esperti.
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