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domenica 23 dicembre 2012


VALTER VECELLIO

Otto domande alla signora ministro dell’Ingiustizia

24-12-2012
Una buona notizia. Intervistata da Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera” la signora ministro dell’Ingiustizia Paola Severino assicura che con la politica attiva ha chiuso, tornerà a fare l’avvocato e a insegnare alla Luiss. Nel frattempo, fa sapere, «…non è mica finita l’avventura. Abbiamo molte cose da fare, ancora…C’è tutto il lavoro di revisione di spese del ministero da portare a termine».Giustamente sorpresa e perplessa, la giornalista domanda: adesso? Adesso, certamente: «Bisogna sfruttare il tempo fino all’ultimo…». E cosa c’è da fare? «Ora c’è da terminare il percorso del risparmio per le spese del ministero, lavorando sulle scorte, sugli straordinari. Vorrei lasciare in questo ministero un buon sistema di governante».
Ora, li vuole terminare tutti questi “percorsi”…Vada, vada, come annuncia, in Madagascar, si riposi, e chissà che non ci vengano ora risparmiate corbellerie che tra il “qualcosa fatto”, c’è anche l’aver sfoltito un po’ i detenuti: ce ne sono circa 2 mila di meno dal novembre dello scorso anno…”.
La signora ministro dell’Ingiustizia poi lamenta che le aule parlamentari siano spesso bivacchi dove tutto si fa, meno il lavoro per cui si è stati eletti/nominati. Ha ragione; però anche qui si trova il modo di dire una corbelleria: «Le aule che frequento io di solito sono quelle giudiziarie dove tutto è sacrale. Nelle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama invece c’è un rumore continuo. Persone che chiacchierano mentre parla un ministro o il presidente. Rispondono al telefono, stanno su Internet, scrivono al computer…». Ma quali aule di tribunale frequenta la signora ministro dell’Ingiustizia? Sembrano molto simili alle cifre che un giorno sì e l’altro anche diffonde per “raccontare” la situazione delle carceri e della giustizia.
E a proposito di cifre e situazione nelle carceri. Roberto Martinelli, segretario del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), intervistato da Stefano Lorenzetto per “Il Giornale” dice cose che si vorrebbe fossero smentite nel modo più categorico.
Dice Martinelli: "Noi siamo costretti a tradurre i detenuti da una parte all'altra della penisola su Fiat Ducato che hanno già percorso mezzo milione di chilometri, privi di aria condizionata e con i sedili sfondati. Però al ministero della Giustizia gli scortati viaggiano su Maserati, Jaguar e Bmw, anzi viaggiavano, perché dopo la mia denuncia contro questa vergogna qualcosa è cambiato. L'Amministrazione penitenziaria ha anche comprato Land Rover da 100.000 euro per i collaboratori di giustizia, usate invece dai dirigenti". E’ vero signora ministro dell’Ingiustizia?

Giornalista professionista, attualmente lavora in RAI. Dirige il giornale telematico «Notizie Radicali», è iscritto al Partito Radicale dal 1972, è stato componente del Comitato Nazionale, della Direzione, della Segreteria Nazionale.
"Negli ultimi 20 anni sono stati 16.388 i tentativi di suicidio sventati dalla polizia penitenziaria. A fronte di 1.097 casi di detenuti che sono purtroppo riusciti a realizzare il loro insano proposito". E’ vero signora ministro dell’Ingiustizia?
I detenuti disperati si tolgono la vita, o ci provano, "…inalando il gas della bomboletta da camping che gli viene consentito di tenere in cella per cucinare, per esempio. Oppure con le lenzuola annodate. O con l'accappatoio. Un solo agente deve controllare dagli 80 ai 100 detenuti sotto la doccia, non può farcela a tenerli d'occhio tutti". E’ vero signora ministro dell’Ingiustizia?
Si uccidono, e da tempo, anche gli agenti della polizia penitenziaria: "In media una decina di colleghi l'anno. Da gennaio siamo a 8. In nessun carcere esiste uno psicologo del lavoro per il personale. L'impotenza quotidiana scava dentro. Gli agenti salvano i detenuti, ma nessuno salva gli agenti. Abbiamo strappato alla morte persino il boss dei boss, Totò Riina, colto da infarto nel supercarcere di Ascoli Piceno. Nessuno lo scrive, ma dal 1992 a oggi il nostro tempestivo intervento ha impedito che 112.844 atti di autolesionismo compiuti dai detenuti sfociassero in tragedie". E’ vero signora ministro dell’Ingiustizia?
"…Nei 206 istituti penitenziari nel primo semestre del 2012 si sono registrati 2.322 colluttazioni e 541 ferimenti. Il sovraffollamento ha raggiunto livelli patologici: 66.685 reclusi per una capienza di 45.849 posti. Il nostro organico è sotto di 5.447 unità. La spending review ha bloccato le assunzioni per tre anni, nonostante vi siano 1.200 agenti già idonei che premono per entrare in ruolo. L'età media dei poliziotti si aggira sui 37 anni. Altissima, considerato il lavoro usurante che svolgono, aggravato dai turni notturni, non meno di 6 al mese, e festivi. Dobbiamo confrontarci di continuo con realtà estreme: tossicomani, alcolisti, sieropositivi, transessuali, detenuti per reati infamanti. Sono forme di disagio che bruciano la funzione intellettiva degli agenti. Si torna a casa con le batterie scariche". E’ vero signora ministro dell’Ingiustizia?
E a proposito di detenuti diminuiti: "…appena 1.236 unità e soltanto in sei regioni. Di fatto, per far entrare nelle celle i 20.836 prigionieri eccedenti, le brande vengono sovrapposte fino al soffitto. A Marassi un detenuto è morto cadendo nel sonno dal terzo piano, per così dire". E’ vero signora ministro dell’Ingiustizia?
"…In questo momento vi sono dietro le sbarre 26.804 detenuti, il 40 per cento del totale, in attesa di giudizio definitivo, la metà dei quali saranno poi assolti. Significa che li stiamo privando della libertà senza motivo, e questo già è grave, solo per ingombrare le carceri. Un detenuto su 3 è tossicodipendente, ripete sempre gli stessi reati per procurarsi la droga. Se scontasse la pena in una comunità di recupero, dove lo curano, il problema sarebbe risolto alla radice…". E’ vero signora ministro dell’Ingiustizia?
Il carcere peggiore, "…per sovraffollamento, topi e sporcizia, direi Poggioreale a Napoli. Ma certe sezioni di Regina Coeli a Roma non sono messe meglio. Capita persino che gli agenti penitenziari arrivino in mensa e non vi sia più cibo. I detenuti mangiano, loro no. Per non parlare dello scandalo delle madri tenute in cella con i figli di età inferiore ai 3 anni: ce ne sono 57 in queste condizioni. È giusto che 60 minori muovano i primi passi in un contesto così terribile?". E’ vero signora ministro dell’Ingiustizia?
 

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