COMUNICATO STAMPA
Incontro con operatori
Consorzio Mozzarella: “Abbiamo un’eccellenza nel nostro territorio. Con un
sistema integrato può coinvolgere anche altre attività”
“Nel programma di Pier
Luigi Bersani non ci sono promesse non realizzabili, ma un programma di lavoro
e regole per ripartire, per un ritorno alla legalità che dalle nostre parti non
c’è stata e ci ha portato dove siamo”. Ha aperto così Rosaria Capacchione,
candidata al Senato del Pd, l’incontro avvenuto nel pomeriggio di martedì con
gli operatori del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana all’ex
Reggia Palace Hotel. Consorzio nato nel 1981 e unico organismo riconosciuto dal
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per la tutela, la
vigilanza, la valorizzazione e la promozione di questo straordinario formaggio
del Centro-Sud Italia, apprezzato in tutto il mondo. All’incontro erano
presenti anche il direttore, Antonio Lucisano e il presidente Domenico
Raimondo. “Voi potete fare la vostra parte, rappresentate un’eccellenza del
territorio”, ha detto la capolista del Pd al Senato rispondendo agli operatori
del settore che hanno parlato con la giornalista dei vari problemi a cui devono
far fronte ogni giorno. Il problema maggiore da affrontare, così come posto dal
presidente Raimondo, è quello della burocrazia troppo lenta che non cammina di
pari passo con l’attività creando, di conseguenza, danni nel tempo. A tal
proposito, la Capacchione ha raccolto la richiesta. “La burocrazia lenta,
purtroppo, affligge la maggior parte dei settori produttivi nel nostro paese,
in particolare nel Mezzogiorno. Cercherò di dare una mano su questo e mi
piacerebbe che voi vi impegnaste,
invece, a mettere a sistema il prodotto Bufala, un sistema integrato anche a
scopo didattico per insegnare la produzione a bambini e studenti”. Altro
appello quello del direttore Lucisano che ha parlato di “un settore, quello
della mozzarella, che occupa 15 mila persone e, per questo motivo, hanno
bisogno di essere ascoltati, capire le problematiche, anche quelle che
riguardano una concorrenza sleale di prodotti che non sono controllati”.
Durante l’incontro si è parlato anche della questione dei beni confiscati. “Dei
beni confiscati – ha detto la giornalista - quelli più rilevanti sono quelli che
riguardano l’ambito agroalimentare e il calcestruzzo che sono attività
produttive che dovrebbero essere restituite
alla produzione. Anche questo si può mettere a sistema: le attività
produttive confiscate devono restare produttive
anche in accordo con gli esperti del settore”.
Con preghiera di pubblicazione.
05.02.2013
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