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domenica 10 febbraio 2013


QUARTA  PUNTATA

PROCESSO COSENTINO  ESCUSSIONE DEL TESTE 

LORENZO DIANA


(L’ex Ministro Mario Landolfi,  in una intercettazione telefonica. Chi? Lorenzo Diana? Quella faccia da “marjuolo?”).





P.M.: senta, quindi lei o altri fecero delle contestazioni o
obiezioni in quel contesto -parlo di quella riunionecirca
l'eventuale strumentalità dell'azione, le fecero
oppure non fu fatta nessuna obiezione o opposizione a
quello che stava accadendo?
Teste: nella riunione ci furono obiezioni, anche diversità
politiche di obiettivi e di risultati ed arrivammo...
P.M.: proprio contestazioni dirette, esplicite circa la
strumentalità e questo comportamento doppiogiochista?
Teste: sì, arrivammo a condividere la base minimo comune e
dire: questo territorio ha un peso eccessivo, vediamo
come uscirne ed apriamo un tavolo per la bonifica
ambientale di questi territori. Il sostegno per
l'apertura del tavolo di bonifica ambientale, a cui era
interessato e partecipò anche Monsignor Paolo
Dell'Aversano, il responsabile del Santuario della
Madonna di Briano, che è a quattro passi dalla discarica
di Parco Saurino, e quindi mi è testimone, perché su
questo, che per me diveniva l'obiettivo principale,
cercare di portare a casa come territorio qualcosa,
abbiamo subito tanto, vediamo per lo meno di uscirne con
una bonifica ambientale, e coinvolsi anche Don Paolo ed
altri gruppi e movimenti, ma vidi nel corso delle
settimane e dei mesi successivi sfilarsi quegli ambienti
e quei gruppi e personaggi politici che dichiaravano il
loro no ai rifiuti napoletani, l'obiettivo principale
loro era dire no ai rifiuti di Napoli per poi candidarsi
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con il CE4 ad ospitarli, e sul tavolo per la trattativa
della bonifica ambientale, che fu aperto con il dottore
Massimo Paolucci e con Facchi e Vanori, che erano i tre
bracci destri del Commissario di Governo, di lì a poco
tempo, dopo riunioni interminabili alla Regione e al
Commissariato di Governo vidi che non riuscivamo a
concludere nulla, perché altri erano i canali e i tavoli
di trattativa.
Presidente: diamo atto che è nuovamente presente l'Avvocato
Agostino De Caro.
P.M.: senta, in parte lo ha già detto, ma io volevo
comprenderlo direttamente e chiaramente: la questione
del no ai rifiuti napoletani era direttamente stata
proposta in relazione alla persistenza della discarica
di Parco Saurino?
Teste: sì, tutto partiva dalla proposta di chiudere Parco
Saurino perché non dobbiamo prendere nemmeno più un
chilo di rifiuti napoletani. Ovviamente alle nostre
obiezioni: "sì, ma i nostri rifiuti, quelli di casa
nostra, dove devono andare, per non lasciarli per
strada?", non venivano risposte.
P.M.: quindi proprio si parlava direttamente del blocco,
diciamo, della chiusura della discarica Parco Saurino.
Teste: blocco.
P.M.: e rispetto alla chiusura rappresentata in questa
riunione furono esposte modalità attraverso cui si
sarebbe giunti a questa chiusura?
Teste: no, si concluse con...
P.M.: vorrei comprendere anche se i moti di piazza erano stati
sollecitati o altro da questa riunione.
Teste: dalla riunione parte la parola d'ordine e
l'organizzazione delle manifestazioni di protesta che
sfoceranno al blocco di Parco Saurino.
P.M.: lei dice la parola d'ordine che parte dal momento della
riunione?
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Teste: sì, la parola d'ordine fu dire: "manifestare per".
Ovviamente c'era chi diceva per chiudere tutto e basta e
chi, come noi, me, diceva per avviare una fase di
transizione che porti ad un nuovo sistema di discariche
e di impianti e nel frattempo però, primo obiettivo,
togliere i rifiuti da strada. C'erano diversità di
parole d'ordine, di obiettivi, ma fatto sta, chiusa
quella riunione, di lì a poco viene organizzata una
prima riunione, se non vado errato la manifestazione
parte davanti al campo sportivo di Casal di Principe e
finisce davanti alla discarica di Parco Saurino, di lì a
poco poi c'è una evoluzione che sfugge dalle mani anche
del comitato -comitato!-, di coloro che avevano dato la
parola d'ordine, e vengono poste tende davanti alla
discarica di Parco Saurino e da quel momento non si va
più via, restano lì per settimane, forse addirittura
mesi, non ricordo per quanto tempo, e si apre una serie
di incontri e di riunioni al Commissariato di Governo e
alla Regione, ma erano quasi tutti inconcludenti, perché
a mio parere c'erano tavoli paralleli e separati di
trattativa, quelli del CE4, che andava su binari
totalmente diversi rispetto a ciò che accadeva a Casal
di Principe.
P.M.: senta, nella scorsa udienza, a pagina 117, lei ha
parlato del fatto che, cito testualmente, "un Sindaco
dello stesso partito dell'onorevole Cosentino dà la
disponibilità ad ospitare l'inceneritore, il
termovalorizzatore, disponibilità scritta. Quella
Amministrazione è abbastanza, molto vicina all'onorevole
Cosentino". Vorrei comprendere: può contestualizzare
bene questa vicenda, darci conto di quale era
l'Amministrazione?
Teste: sì.
P.M.: penso che sia quella citata precedentemente, Santa Maria
La Fossa dovrebbe essere? E se può dare una indicazione
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chiara di questa vicenda collocandola temporalmente?
Teste: sì. Il Sindaco di Santa Maria La Fossa, Abbate, dà la
disponibilità per iscritto al consorzio... dovrebbe
essere Sviluppo Nord, con sede a Capua, di cui
amministratore era un certo Arai... Arafain...
P.M.: scusi, è la stessa società che ha citato Volturno Nord
alla scorsa udienza? O ha errato alla scorsa udienza?
Teste: Volturno Nord, non Sviluppo Nord, chiedo scusa,
Volturno Nord.
P.M.: prego, vada avanti.
Teste: allora, il commissariato di Governo o la Regione danno
incarico a Volturno Nord di studiare il territorio, di
avanzare una proposta per il sito del
termovalorizzatore. L'amministratore di Volturno Nord
prende contatto evidentemente con più Comuni e, tra
l'altro, col Sindaco di Santa Maria La Fossa, che dà la
disponibilità per iscritto e firma un protocollo di
intesa per ospitare l'inceneritore a Santa Maria La
Fossa. Ecco, anche in questo io vedevo la contraddizione
in termini tra quanto veniva lanciato in quel Consiglio
Comunale aperto e lo sviluppo delle cose. Su questo...
P.M.: questo quando avviene?
Teste: dunque, è sempre in quel periodo, perché c'era stata
l'opposizione netta in provincia di Salerno ad ospitare
l'inceneritore, non ricordo quale fosse il comune, se
Battipaglia... Battipaglia, Battipaglia si rifiuti di
ospitare l'inceneritore. Il Commissario di Governo
Bassolino a quel punto deve sostituire il Sindaco di
Battipaglia e comincia a guardarsi nella regione. E io
che sono stato e sono della posizione di dire "noi
dobbiamo uscire da questa situazione, quindi vediamo",
non nascondo che ci furono sollecitazioni politiche a
dire: "troviamo Sindaci disponibili", io mi opposi
dicendo: "non possono essere sì di parte politica", cioè
o del centro-sinistra o del centro-destra, siano enti
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neutri, neutrali, in questo caso, che so... e fu scelto
Volturno Nord: faccia una ricerca sul territorio, valuti
le compatibilità ambientali. E quando questa Volturno
Nord, ovviamente con una commessa di lavoro, si mette
all'opera, trova la disponibilità del Sindaco di Santa
Maria La Fossa e firma un protocollo d'intesa. Ma in
quel territorio, mentre da una parte c'era un protocollo
firmato, come era accaduto col consigliere provinciale
Madonna, dall'altra si facevano manifestazioni pubbliche
contro i rifiuti napoletani, contro gli inceneritori,
contro le discariche, contro tutto. Quando si arriva
alla manifestazione contro l'inceneritore a Santa Maria
La Fossa ci saranno 100-120 persone, al punto tale che
coloro che avevano chiamato me per dire "c'è una
manifestazione" mi richiamano dicendo: "non venire qui
perché non c'è quasi nessuno", perché avevano ben
individuato il territorio, l'accusa che lanciai a
Bertolaso e anche al Presidente Bassolino: non si può
abusare di territori su cui c'è una forte paura della
camorra, perché le popolazioni avvertivano paura a
manifestare contro impianti che solitamente erano
gestiti dalla camorra o da ambienti vicino alla camorra.
E, concludo su questa di Santa Maria La Fossa, quindi
c'è un protocollo di intesa e poi termina il tutto in
questo modo, praticamente si dimette il Commissario di
Governo, non si va più avanti, è storia nota che tranne
Acerra...

P.M.: mi scusi, quindi questa vicenda del protocollo d'intesa
per questo termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa è
successiva alla riunione del dicembre del 2003 o
antecedente?
Teste: la ricerca, è probabile sia antecedente, la prima
ricerca, ma si intreccia... era dopo il no di
Battipaglia, dovrebbe essere -se non vado erratodall'estate
2003 a venire verso il 2004. Cioè
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praticamente man mano cadevano pezzi... ricordo bene, le
voglio solo... voglio all'intero Collegio ricordare
questo: che nel tavolo di trattative aperto al
Commissariato di Governo e alla Regione discutevamo
anche della presenza di questi impianti, quindi era
precedente, perché quando parlavamo della bonifica
ambientale dicevamo: questo territorio sarebbe destinato
ad ospitare discariche, inceneritori eccetera, quindi la
ricerca era stata effettuata prima e il protocollo
d'intesa era stato firmato già prima del dicembre 2003.
P.M.: quindi già prima. Senta, quindi sta parlando del
termovalorizzatore che Fibe Campania avrebbe dovuto
realizzare?
Teste: sì.
P.M.: quindi stiamo parlando di quel termovalorizzatore?
Teste: sì sì.
P.M.: fu osteggiato questo termovalorizzatore dagli stessi
soggetti che avevano redatto questo protocollo di
intesa?
Teste: a parole d'ordine sì, contro tutto, però di fatto c'era
un protocollo di intesa, quel Sindaco che veniva a
manifestare assieme a noi, io non ne dubito, ho avuto
l'impressione di una persona perbene, quel Sindaco che
manifestava contro la discarica contemporaneamente però
aveva firmato un protocollo d'intesa per l'inceneritore.
Io...
P.M.: mi scusi, ci fu anche un ricorso al Tar, se lei lo sa?
Teste: sì, ci...
P.M.: in relazione agli stessi soggetti che avevano firmato il
protocollo d'intesa?
Teste: sì, ci fu anche un ricorso al Tar, perché ci furono
opposizioni locali che portavano il Sindaco a fare
ricorso al Tar.

P.M.: quindi parliamo sempre del termovalorizzatore che doveva
realizzare Santa Maria La Fossa da parte di Fibe. Senta,
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quel termovalorizzatore di fatto non entrò mai in
funzione?
Teste: no.
P.M.: non iniziarono neanche i lavori?
Teste: no. Ricordo bene, ecco, lei con le domande mi sta
aiutando a ricordare alcuni aspetti, il professor
Vanori, che era il vice commissario, negli incontri ci
parlava dei lavori di sminamento del territorio, sul
terreno su cui doveva nascere il sito, e quindi, così,
ci sarebbe da verificare se siano stati avviati i lavori
di sminamento del suolo.
P.M.: ho capito. Quindi comunque, diciamo, lavori iniziali di
sminamento o meno, non se n'è parlato di iniziare
l'attività, il cantiere?
Teste: no, non è stato realizzato ed era tutto a ridosso anche
della discarica di Parco Saurino, a partire dalla
discarica di Parco Saurino fino all'Appia c'era tutto un
territorio individuato per questi interventi e tra
l'altro è quel territorio che è stato utilizzato anche
per la discarica, il sito di stoccaggio temporaneo di
Ferrandelle e ora per il parco delle discariche. Ecco,
mi lascino fare quest'ultima considerazione: quante
proteste contro i rifiuti napoletani, ma ora in quel
territorio, in quello stesso territorio, c'è il maggior
parco di discariche di tutta la regione, senza che abbia
fiatato più nessuno dei personaggi che si opposero in
quella fase.
P.M.: senta, sa dire quale fosse l'atteggiamento di Nicola
Cosentino rispetto alla realizzazione di un
termovalorizzatore, del termovalorizzatore di Fibe,
quello da realizzarsi a Santa Maria La Fossa?
Teste: pubblicamente non ricordo pronunciamenti, però di fatto
il Senato di Santa Maria La Fossa era molto vicino
politicamente, almeno a detta dello stesso Sindaco, con
cui ho avuto rapporti cordiali, perché negli incontri in
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Prefettura il Sindaco aveva un fare molto corretto,
cordiale, e lui stesso si vantava serenamente di un
consenso per procedere.
P.M.: senta, ha mai avuto informazioni, a partire dal momento
in cui è palese l'impossibilità di realizzare il
termovalorizzatore di Fibe Campania, quindi il
termovalorizzatore da istituire nel casertano, ha mai
avuto informazioni circa l'eventuale realizzazione di un
altro termovalorizzatore in sostituzione o in aggiunta a
questo?
Teste: questa è notizia molto più recente, risale all'ultimo
anno e mezzo, due anni, dopo il fallimento dell'ipotesi
di Santa Maria La Fossa negli ambienti politici, ma
anche sulla stampa è finita la notizia di un possibile
termovalorizzatore da ospitarsi a Giugliano.
P.M.: parlo dell'epoca ovviamente, non in questo momento,
parliamo del periodo 2004...
Teste: no, all'epoca.

P.M.: mi scusi, parliamo del periodo, ultimo periodo
dell'esperienza Commissariato di Governo Bassolino,
inizio dell'esperienza Catenacci, parliamo quindi del
periodo 2004.
Teste: in quella fase si sospese la discussione sugli impianti
perché molto più forte era la discussione sulle
discariche, anzi circolava una parola negli ambienti del
Commissariato di Governo, trovare un buco, un buco per
buttarci i rifiuti dentro, e su quella parola c'erano
polemiche fortissime mie per dire: voi non i buchi
rovinate i territori, ma non perché portati i rifiuti,
perché li andate a cercare laddove c'è un maggiore
controllo sociale della camorra.
P.M.: quindi lei non ha mai avuto informazioni circa
deliberazioni, accordi, decisioni circa una
individuazione di un terzo termovalorizzatore in
aggiunta o in sostituzione di quello individuato secondo
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contratto?
Teste: in quella fase ufficialmente non veniva mai messo in
discussione il sito, ufficialmente, il sito di Santa
Maria La Fossa, non ci fu nessun atto che mettesse in
discussione il protocollo d'intesa, si partì con Acerra,
però so che al Commissariato di Governo, e non solo al
Commissariato di Governo, si valutavano tante ipotesi di
qualsiasi altro sito che rendesse possibile la
costruzione di impianti. Eravamo quasi di casa in quel
periodo al Commissariato di Governo per accompagnare
delegazioni, incontri, riunioni e per avanzare proposte,
tra l'altro fui uno, forse fui il primo ad avanzare la
proposta dei controlli video-satellitari di tutti gli
automezzi dei rifiuti, purtroppo...
P.M.: ho capito, quindi non ne sa nulla, diciamo, di un atto
formale in tal senso?
Teste: no no, no.
P.M.: senta, volevo chiederle: dunque, lei ha avuto modo di
incontrarsi direttamente con Sergio Orsi?
Teste: Orsi sì, del resto io ero consigliere comunale di San
Cipriano, mi è capitato di incontrarlo in più occasioni
e in più momenti.
P.M.: e in che contesti? In che modo?
Teste: da quando mi chiese di venirmi a parlare attraverso una
ragazza dell'associazionismo antimafia, che si presentò
come sua nipote, senza dirmi chi fosse, disse: "ti
dovrei far parlare con mio zio", a quando offriva
occasioni ed opportunità di lavoro, a quando chiama un
mio cognato e gli propone progettazioni di cimiteri, che
rifiutò, a quando attraverso Brancaccio cercava di
rabbonirmi. Molte occasioni.
P.M.: ho capito.

Teste: ma Orsi frequentava gli ambienti politici e sociali di
tutti i colori, a destra, a manca, a sinistra.
P.M.: quindi, se ho capito bene, lei cercò di evitare di avere
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rapporti con Sergio Orsi, concreti rapporti?
Teste: lui offrì assunzioni che io non accettai, offrì
progettazioni a mio cognato che è architetto, gli va a
dire: "avrei bisogno di progettazioni di cimiteri",
perché lui partecipava a gare di appalto e ai progetti
di finanza, mio cognato si insospettisce, viene a
chiedere consiglio a me e io gli dico: "secondo te?" e
lui dice: "ho capito", manda a dire: "sono impegnato".
Non era impegnato, ma decise di essere impegnato.
P.M.: ho capito. Senta, rapporti politici o relazioni
personali con Diana Luca, assessore di San Cipriano?
Teste: Diana Luca... cioè io o lui?
P.M.: lei con lui.
Teste: io?
P.M.: sì.
Teste: con Diana Luca?
P.M.: sì.
Teste: Diana Luca l'ho conosciuto nelle vesti di consigliere e
assessore comunale della maggioranza PDL e con lui ho
avuto rapporti abbastanza conflittuali perché fu quello
che in Consiglio Comunale disse che sapeva come
muoversi.
P.M.: sapeva come?
Teste: come muoversi per tenermi a bada, perché nei miei
interventi di opposizione fu lui a dirmi: "lei ci deve
lasciare operare, siamo giovani, vogliamo fare molto e
se lei ha strumenti per fermarci noi sappiamo anche come
muoverci".
P.M.: per fermarla?
Teste: sì, per fermarmi, ed era l'uomo forte della Giunta
Martinelli nella gestione degli appalti, per cui era lui
che si occupava dell'ufficio tecnico, degli appalti e
della vicenda del cimitero. Per questo i miei rapporti
con lui divennero molto molto conflittuali, anche perché
il ragazzo prometteva abbastanza presunzione e fari
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abbastanza sbrigativi.
P.M.: senta, sa se conoscesse Sergio Orsi?
Teste: come no!
P.M.: lo sa per...?
Teste: no, li vedevo!
P.M.: li vedeva insieme. Ha avuto mai occasione di incontro
con Diana Luca insieme a Sergio Orsi?
Teste: li ho visti.
P.M.: no, lei insieme ad entrambi?
Teste: no, no, assolutamente no.
P.M.: senta, lei ha conosciuto Giovanni Di Stasio?
Teste: Giovanni?
P.M.: Di Stasio.
Teste: Di Stasio, il giornalista, sì sì, come no! Vecchio
giornalista che qualsiasi politico della provincia non
può non conoscere, perché ogni mattina chiamava per
avere notizie di vario genere.
P.M.: quindi ha avuto modo di relazionarsi con lei in
relazione alle sue iniziative?
Teste: Giovanni Di Stasio solamente usava questo metodo:
chiamare i principali politici della provincia ogni
mattina, farsi la chiacchierata che gli fornisse
notizie. Poi faceva il collage e faceva articoli pastone
in cui c'era di tutto e di più. E quindi arrivavano
frequentemente a tutti i principali politici della
provincia di Caserta telefonate di Giovanni Di Stasio.
P.M.: senta, ha mai informato, riassunto al giornalista le sue
iniziative del 2002 per quanto riguardava la questione
della mancata decadenza della D'Agostino Maria?
Teste: sì, anche perché quando era in arrivo la commissione
antimafia, e poi pure dopo, si parlava continuamente e
devo dire che Di Stasio è professionalmente bravo ad
acquisire informazioni di vario genere, probabilmente
poi mutuava anche un po' di scambio di informazioni, per
rendersi più accettabile nei confronti di una parte dava
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notizie dell'altra parte e viceversa. Sicuramente non
solo acquisiva informazioni, ma scambiava anche
informazioni.


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