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lunedì 1 aprile 2013


Il suo nome è legato al maxiprocesso Spartacus

IL MAGISTRATO LELLO MAGI OGGI LASCIA IL TRIBUNALE DESTINATO IN  CASSAZIONE

Dopo il successo del suo libro “Dentro la Giustizia” e la presidenza della Sezione Misure di Prevenzione è stato destinato all’alto incarico di Consigliere di Sezione della Corte di Cassazione –




     Santa Maria Capua Vetere ( Fer.Ter. ) Lello Magi, il magistrato che ha legato il suo nome ( e non solo ) al processo Spartacus,  lascia oggi la Presidenza della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale per prendere possesso – entro il 15 prossimo – della sua nuova destinazione quale consigliere di Sezione della Suprema Corte di Cassazione .
     Figlio di magistrato e fratello di magistrato ha legato – come detto – il suo nome al maxi processo Spartacus,  dal quale è stato tratto il volume “Questa Corte Condanna” ( Marcello Anselmo e Maurizio Braucci, prefazione di Andrea Cozzolino – edito da L’Ancora del Mediterraneo )  e anche autore di un pregevole volume “Dentro la Giustizia”,  sempre per i tipi dell’Ancora del Mediterraneo.
    Molto amato ed apprezzato lascia un vuoto “sentimentale” irripetibile tra quanti hanno avuto la fortuna di essere a contatto con lui. Ma chi è Raffaello Magi? Leggo in “Questa Corte Condanna”: “Parlare di se stessi non è facile, specie per chi ricopre un ruolo che, per comune sentire deve rifuggire da personalismi o da ricerca di notorità. Dico soltanto questo: napoletano, quarantaquattro anni, ( l’intervista è del 2008 N.d.R) da quattordici  faccio il magistrato al Tribunale di S. Maria C.V.  Terra difficile e contraddittoria, caratterizzata da un altissimo tasso di illegalità diffusa e da condizionanti presenze di solidi organismi criminali  di tipo associativo. Un tribunale che si trova aq esercitare le proprie funzioni di controllo sui comportamenti di una mirfiade di persone residenti nell’area posta a nord di Napoli, sino al confine  con il basso Lazio. In Italia vi iè una strana geografia giudiziaria, mutuata da  equilibri raggiunti nei primi anni del 1900 e quasi mai modificati. Per quanto nella intera provincia di Caserta edi9ste un unico Tribunale, a Santa Maria Capua Vetere. In questa sede ho svolto sinora le funzioni giudiziarie, prima di componente del collegio penale, poi da giudice per le indagini preliminari e ancora da giudice a latere della Corte di Assise. Attualmente presiedo un collegio penale ( poi Lello Magi come è noto è passato a  presiedere la Sezione Misure di Prevenzione N.d.R). Gli anni trascorsi in Corte di Assise – tra l’estate de 19°98 e la fine del 2005 – sono stati quasi integralmente “assorbiti” dalla celebrazione del maxiprocesso Spartacus 1 al clan camorristico dei casalesi, nel collegio presieduto dal collega Catello Marano   e  composto da me e sei giudici popolari, con cui si è condivisa la celebrazione delle seicentotrenta udienze dibattimentali. Oltre a questo processo conclusosi il 15 settembre 2005,  nel periodo vissuto in  Assise ho partecipato, con il Presidente  Maria Rosaria Cosentino, alla celebrazione del processo agli autori   dell’omicidio di Francesco Imposimato ( fratello del magistrato Ferdinando N.d.R.), avvenuto a Maddaloni nell’ottobre del 1983. Questo processo si è concluso nel maggio del 2000 e la sentenza è diventata in massima parte definitiva, con condanna all’ergastolo del mandante Giuseppe Calò, soggetto già giudicato per appartenenza alla mafia siciliana. Questi due eventi giudiziari hanno profondamente caratterizzato gli ultimi anni della mia esperienza professionale”.  
    

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