Il
suo nome è legato al maxiprocesso Spartacus
IL MAGISTRATO LELLO MAGI OGGI LASCIA IL
TRIBUNALE DESTINATO IN CASSAZIONE
Dopo il successo del suo libro “Dentro la
Giustizia” e la presidenza della Sezione Misure di Prevenzione è stato
destinato all’alto incarico di Consigliere di Sezione della Corte di Cassazione
–
Santa Maria Capua Vetere ( Fer.Ter. ) Lello Magi, il magistrato che ha legato il suo nome ( e non solo
) al processo Spartacus, lascia oggi la
Presidenza della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale per prendere
possesso – entro il 15 prossimo – della sua nuova destinazione quale
consigliere di Sezione della Suprema Corte di Cassazione .
Figlio di magistrato e fratello di
magistrato ha legato – come detto – il suo nome al maxi processo Spartacus, dal quale è stato tratto il volume “Questa Corte Condanna” ( Marcello Anselmo e Maurizio Braucci,
prefazione di Andrea Cozzolino –
edito da L’Ancora del Mediterraneo ) e
anche autore di un pregevole volume “Dentro
la Giustizia”, sempre per i tipi
dell’Ancora del Mediterraneo.
Molto amato ed apprezzato lascia un vuoto
“sentimentale” irripetibile tra quanti hanno avuto la fortuna di essere a
contatto con lui. Ma chi è Raffaello Magi? Leggo in “Questa Corte Condanna”: “Parlare
di se stessi non è facile, specie per chi ricopre un ruolo che, per comune
sentire deve rifuggire da personalismi o da ricerca di notorità. Dico soltanto
questo: napoletano, quarantaquattro anni, ( l’intervista è del 2008 N.d.R) da
quattordici faccio il magistrato al
Tribunale di S. Maria C.V. Terra
difficile e contraddittoria, caratterizzata da un altissimo tasso di illegalità
diffusa e da condizionanti presenze di solidi organismi criminali di tipo associativo. Un tribunale che si
trova aq esercitare le proprie funzioni di controllo sui comportamenti di una
mirfiade di persone residenti nell’area posta a nord di Napoli, sino al
confine con il basso Lazio. In Italia vi
iè una strana geografia giudiziaria, mutuata da
equilibri raggiunti nei primi anni del 1900 e quasi mai modificati. Per
quanto nella intera provincia di Caserta edi9ste un unico Tribunale, a Santa
Maria Capua Vetere. In questa sede ho svolto sinora le funzioni giudiziarie,
prima di componente del collegio penale, poi da giudice per le indagini
preliminari e ancora da giudice a latere della Corte di Assise. Attualmente
presiedo un collegio penale ( poi Lello Magi come è noto è passato a presiedere la Sezione Misure di Prevenzione
N.d.R). Gli anni trascorsi in Corte di Assise – tra l’estate de 19°98 e la fine
del 2005 – sono stati quasi integralmente “assorbiti” dalla celebrazione del
maxiprocesso Spartacus 1 al clan camorristico dei casalesi, nel collegio
presieduto dal collega Catello Marano e composto da me e sei giudici popolari, con cui
si è condivisa la celebrazione delle seicentotrenta udienze dibattimentali.
Oltre a questo processo conclusosi il 15 settembre 2005, nel periodo vissuto in Assise ho partecipato, con il Presidente Maria
Rosaria Cosentino, alla celebrazione del processo agli autori dell’omicidio
di Francesco Imposimato ( fratello
del magistrato Ferdinando N.d.R.),
avvenuto a Maddaloni nell’ottobre del 1983. Questo processo si è concluso nel
maggio del 2000 e la sentenza è diventata in massima parte definitiva, con
condanna all’ergastolo del mandante Giuseppe Calò, soggetto già giudicato per
appartenenza alla mafia siciliana. Questi due eventi giudiziari hanno
profondamente caratterizzato gli ultimi anni della mia esperienza
professionale”.
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