Interessante
sentenza del giudice del Lavoro Dott.ssa Nunzia
Tesone
La “MANUCOR S.p.A.”
di SESSA AURUNCA
condannata al versamento di tutte
le retribuzioni non percepite
E’ prevalso il diritto
del lavoratore
Santa Maria Capua Vetere ( di Ferdinando Terlizzi ) Con una interessante sentenza il Tribunale civile di Santa Maria
Capua Vetere, Sezione Lavoro, ha riconosciuto il diritto del lavoratore,
Giacomo L., licenziato a seguito di esperimento di procedura di mobilità, al
risarcimento del danno pari alle retribuzioni maturate dal licenziamento
sino alla revoca dello stesso.
“Un risultato - ci ha detto l’avvocato Michele Marra - dopo
due anni di battaglie di atti, note e discussioni giudiziarie che ha
bacchettato l’impresa rea di non aver rispettato la normativa. Un significativo
passo in avanti nei casi in cui le società, con ogni mezzo, cercano di elidere
rapporti di lavoro, in un momento di notevole crisi, dove la ripresa lavorativa
non esiste e dove il giovane licenziato è destinato ad un lungo percorso di
disagio”.
Un riconoscimento, dunque, della caparbietà dell’avvocato Michele Marra, il quale si ritiene
“compiaciuto per la decisione del giudice Dott.ssa Nunzia Tesone, la quale ha accolto la richiesta per il
riconoscimento delle mensilità maturate dal lavoratore ingiustamente
licenziato, ma maggiormente soddisfatto per l’ottenimento, già in corso di
causa, del rientro in servizio del proprio cliente.
Infatti - spiega l’avvocato esperto del
diritto del lavoro – “i principali problemi con cui purtroppo oggi si combatte
si sostanziano nelle lungaggini dei processi e nella scarsa sensibilità del
legislatore alle istanze dei lavoratori, pertanto ottenere giustizia nel più
breve tempo possibile non può che rappresentare l’obiettivo primario per chi
svolge con rigore questa professione”.
Il felice epilogo della vicenda –
aggiungiamo noi - nell’odierno contesto di grave emergenza lavorativa,
specialmente avvertita nel Meridione d'Italia, può ben esprimere quella che è
una speranza per molte persone, e a volte interi nuclei familiari, che si
ritrovano senza lavoro e privi di un indispensabile fonte di reddito, ma,
malgrado ciò, non perdono il desiderio e la forza di riconquistare la loro
dignità.
Ma la fabbrica di Sessa Aurunca già nel
passato è stata oggetto di attenzione da parte delle organizzazioni sindacali e
dei lavoratori. La Manucor, infatti, nel 2010 ( quando iniziò un poco la crisi per tutte le aziende
) decise di ridurre i posti di lavoro. Ci fu una vertenza
presso la Confindustria.
L'azienda specializzata nella lavorazione di
film in propilene - riportò la stampa
dell’epoca - è l'ultima grande fabbrica del settore chimico in Terra di Lavoro. 265 i dipendenti, alle prese con un complesso
piano di risanamento finanziario e di rilancio produttivo. Riduzione dei
turni, sospensione del premio di produttività e taglio del cinquanta per cento
del ticket mensa, che da otto passa a quattro euro.
La speranza di tutti noi, però,
è quella che l’Azienda ritrovi un badget notevole di commesse e che possa
trarre gli opportuni utili per poter non solo portare avanti il lavoro di
produzione, ma anche prevedere possibili
scenari di incremento della manodopera che – nella zona aurunca – rappresenta
un segmento di drammatica realtà della disoccupazione non solo giovanile.
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