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sabato 18 maggio 2013


Facoltà di Giurisprudenza – Aula Franciosi  - martedì 21 maggio
CONVEGNO ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE GIOVANI AVVOCATI  SUL “CYBERCRIME E DATA PROTECTION”

L'Avvocato Alfonso Quarto, Presidente dell'AIGA di S. Maria C.V. 

Presentazione del  volume:  “I Reati Informatici” di Luigi Levita ( magistrato )  e Gianluca D’Aiuto ( avvocato penalista ) -  Relazioni di  Mariano Menna,  (Professore ordinario di diritto processuale  penale); di   Emilio Tucci,  ( docente di informatica ); di  Silvio Marco Guarriello,  ( S. Procuratore della Repubblica ); di Carlo Maria Palmiero, ( Avvocato, componente OUA);  – Modera il Presidente Aiga,  Avv. Prof. Alfonso Quarto -


     di Ferdinando Terlizzi redazione@gazzettadicaserta.net
     Santa Maria Capua Vetere – Organizzato dall’AIGA ( Associazione Italiana Giovani Avvocati ) sezione di S. Maria C.V., con il patrocinio della Seconda Università, Facoltà di Giurisprudenza, delle Piccole e Medie Imprese della Campania; dell’Azienda informatica “STMmicroelectronics” di Caserta e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, si terrà martedì  21 maggio,  ore 15,00,  presso la Facoltà di Giurisprudenza un convegno sul tema:”CYBERCRIME E DATA PROTECTION”: NUOVI RISCHI PER LE IMPRESE”. Nel corso dell’evento sarà presentato il volume “I reati informatici” di Luigi Levita e Gianluca D’Aiuto che saranno presenti alla kermesse. Il dibattito sarà moderato dall’Avv. Alfonso Quarto.   
     Dopo i saluti di Carlo Venditti, direttore della Scuola di specializzazione professioni legali dell’Università,, e di Alessandro Diana, Presidente dell’Ordine degli Avvocati;  Mariano Menna, Ordinario di diritto processuale, Facoltà di Giurisprudenza presenterà il libro sui reati informatici. Ne discuteranno: Fulvio Campagnuolo, Presidente dell’Associazione Piccole e Medie Industrie della Campania; Silvio Marco Guarriello, S. Procuratore presso il Tribunale di S. Maria C .V.;  Carlo Maria Palmiero, Avvocato, componente della Segreteria Nazionale dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura; Ettore Toscano, Director Software Center della  “STMmicroelectronics”; Emilio Tucci, Docente di informatica del diritto, Università di Napoli, Facoltà di Giurisprudenza e Alessandro Farina, Consulente Informatico D.S.A. -  
     Del comitato organizzatore fanno parte i giovani avvocati: Dino Aprea, Ida Boffi, Vittorio Caputo, Paolo Centore, Michele Di Fraia, Dazio Ferraro, Elpidio Garzillo,  Guglielmo Lima,  Annamaria Manica, Claudio Romagnoli, Guglielmo Romano e Luigi Bartolomeo Terzo.  
     Il libro del giovane magistrato Luigi Levita   fornisce un quadro ragionato, esaustivo e dettagliato delle più attuali problematiche di ordine penale sostanziale e processuale afferenti alla criminalità informatica. Privilegiando un approccio empirico e giurisprudenziale, non avulso tuttavia dalla sistematicità della speculazione teorica ed arricchito dagli orientamenti dottrinali più qualificati, il libro si struttura in due parti fra loro intimamente collegate. Nella prima parte si analizza la disciplina sostanziale dei reati informatici, sulla scorta della distinzione tra le figure delittuose propriamente informatiche e le fattispecie eventualmente informatiche.
Il Professore di informatica Emilio Tucci 

     La seconda parte approfondisce le più interessanti questioni di ordine processuale, con particolare riguardo alla ricerca della prova informatica, oltre che all'acquisizione ed alla conservazione del dato informatico. Unitamente ad un approfondito vaglio degli orientamenti di legittimità più recenti, il volume si arricchisce di una penetrante analisi della giurisprudenza di merito, oltre che delle indicazioni scaturenti dalle fonti sovranazionali. I reati informatici, sono quei reati compiuti per mezzo o nei confronti di un sistema informatico, cioè un personal computer, ovvero di un sistema telematico, cioè una rete di computers.
     Il computer, infatti, può essere il bersaglio di un reato, ed in questo caso l’obiettivo di colui che commette l’illecito si ravvisa nel sottrarre o distruggere le informazioni contenute nella memoria dello stesso personal computer; in altri casi, invece, il computer può costituire un mezzo per la commissione di reati, ad esempio nel caso di chi utilizzi lo stesso per la realizzazione di frodi.
     Rispetto ai reati informatici, il legislatore è intervenuto con la lg. n. 547/93, per introdurre nuove figure di reato nel codice penale; con la lg. 269/98 e 38/2000 per punire la pedopornografia; con il d.lgs 196/2003 per punire la violazione della privacy; con la lg 128/2004 per la tutela del diritto d'autore; con due d.lg, nel 2001 e nel 2005, poi convertiti, per prevenire e contrastare il terrorismo internazionale; altre fonti sono riscontrabili per la regolamentazione dell'e-commerce, della proprietà industriale, e delle scommesse online.
Il giudice Levita  coautore del libro "I delitti informatici " 

     Le fattispecie di reato previste dal codice penale sono la frode informatica (art. 640 ter c.p.) che consiste nell’alterare un sistema informatico allo scopo di procurarsi un ingiusto profitto, l’accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (615 ter c.p.),  la detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici e telematici (615 quater c.p.), la diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico (615 quinquies c.p.).
     Viene sanzionato anche chi, senza essere autorizzato, intercetta, impedisce, interrompe o rivela comunicazioni informatiche, (art. 617 quater c.p.); installa apparecchiature dirette ad intercettare, interrompere o impedire comunicazioni informatiche (art. 617 quinquies c.p.); falsifica, altera o sopprime o falsifica la comunicazione informatica acquisita mediante l’intercettazione (art. 617 sexies c.p.); distrugge, deteriora, cancella, dati, informazioni o programmi informatici (art. 635 bis c.p.).
La legge n. 547/1993, poi, ha anche novellato alcuni articoli del codice penale: ad esempio, con riguardo alla violazione e sottrazione di corrispondenza, al quarto comma dell’art. 616 c.p., si precisa che per "corrispondenza" si intende quella epistolare, telegrafica, telefonica, informatica o telematica, ovvero effettuata con ogni altra forma di comunicazione a distanza. 





  






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