LE AVANGUARDIE ARTISTICHE AGLI ALBORI DEL NOVECENTO
di Giuseppe Diana
Organizzata dall’Associazione “ Convegni
di Cultura Maria Cristina di Savoia”, si è tenuta presso la Sala Convegni
dell’Hotel del Sole di Aversa, una interessante conferenza sul tema : “Gli albori del Novecento: modernità e
avanguardie artistiche”.
L’incontro, voluto dalla
Presidente prof.ssa Patrizia Salemme Menditto, ha avuto come relatore la
dott.ssa Anna Grimaldi, ricercatrice presso la Seconda Università degli Studi
di Napoli, la quale ha intrattenuto le
socie e gli ospiti della serata, trattando un aspetto molto intrigante delle
modalità di espressione dell’arte agli inizi del secolo scorso.
Nel corso della conferenza,
seguita da un folto e qualificato uditorio, Grimaldi ha osservato: “nel
campo artistico i primi anni del novecento si caratterizzano per l’ispirazione
allo stile Liberty, che in Italia
sarà solo una parentesi, cui seguirà la nascita di gruppi e movimenti artistici
che si caratterizzeranno per la ricerca di nuove forme di linguaggio, al punto
che si autodefinivano paroliberi, cioè cultori di parole in libertà”.
Facendo notare la rottura con le tradizioni, la ricercatrice ha tratteggiato in
particolare le forme cosiddette “cubismo
e futurismo”, visti come movimenti di avanguardia che hanno segnato la
storia artistica del novecento. Facendo scorrere intriganti immagini, la
relatrice si è soffermata non solo sull’analisi stilistica dei più celebri
ritratti femminili di Picasso, ma ha proposto anche una riflessione sulla
complessa personalità del maestro spagnolo. Quanto al futurismo, è stato
presentato come movimento d’avanguardia tutto italiano, proponendo, oltre al
celebre manifesto del 1909, firmato da Marinetti, anche una serie di opere
pittoriche, fotografie storiche e litografie, che si sono rivelate utili per
ripercorrere le tappe salienti del pensiero di quel movimento. Grimaldi ha,
però, sottolineato un aspetto originale che riguarda i futuristi, i quali, “pur
laici e anticlericali, non esitano a confrontarsi con la spiritualità e con i
temi del culto, che influenzano anche quegli artisti, che alla perfine
subiscono il fascino del sacro: qualcosa che ha avuto sempre un ruolo centrale
nella storia universale dell’arte”.
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