"La Repubblica dei piselli.
di Maria Giovanna Pellegrino Tribunale di Carinola.
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La cronista giudiziaria Maria Giovanna Pellegrino per Gazzetta di Caserta |
Rapina un sacco pieno di piselli, viene arrestato, processato e condannato in meno di ventiquattro ore. Per nove chili di piselli, è stato necessario aprire un processo, impegnare un intero collegio giudicante in tribunale, in quanto il reato contestato, rapina aggravata dalle minacce profferite al contadino, va trattato in tribunale in composizione collegiale e non dal giudice monocratico. Una vicenda alquanto surreale. C’è chi va a rapinare gioiellerie per l’innata virtù a delinquere e chi rapina piselli in mezzo alla campagna per istinto di sopravvivenza. Entrambi gli imputati dinanzi alla legge hanno lo stesso trattamento. Ma il processo per la rapina di un sacco di piselli ha una dimensione alquanto pirandelliana. E si viene anche condannati. Infatti questa mattina i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione presieduta dalla dottoressa Maria Francica, hanno comminato una pena di un anno e quattro mesi di reclusione e 600 euro di multa a Pierino Greco, originario di Trentola Ducenta, in trasferta nelle campagne di Nocelleto di Carinola. Per Greco, difeso dall’avvocato Carmine d’Aniello, il pm De Ponte aveva avanzato una richiesta di quattro anni di carcere, ridotta, per la scelta del rito, a due anni e otto mesi e mille euro di multa. Greco ha ammesso i fatti e ha chiesto il giudizio abbreviato, altrimenti avrebbe subito una pena ben più pesante, per nove chili di piselli. Per ironia della sorte Greco, disoccupato, nullafacente, aveva scelto la mattina del primo maggio per fare incetta di piselli. Insieme ad un altro complice non identificato era andato a farsi una passeggiata dalle parti di Carinola. Adocchiato un esteso campo di legumi, si è lanciato a fare la spesa gratis. Greco si è fermato solo quando il suo sacco si è riempito e stava anche per andarsene quando è stato sorpreso dal proprietario che si era recato in campagna insieme alla moglie. Il contadino non si è lasciato intimorire dall’aspetto truce di Greco e, avvicinatosi al ladro, gli ha sottratto la refurtiva dalla mani . Greco paradossalmente si è sentito derubato e per reazione ha scippato a sua volta il sacco dalle mani del contadino, per riappropriarsene e ha incominciato a minacciare verbalmente e agitando una mazza il proprietario. Il contadino ha estratto il telefono cellulare e gli ha gridato in faccia che se non se ne fosse andato avrebbe chiamato i carabinieri. Greco si è impaurito. Ha precedenti specifici, è un ladro di galline per dirla tutta, e per quel magro bottino, per qualche chilo di piselli, non aveva alcuna intenzione di finire nuovamente in cella. Egli, grande e grosso come Polifemo, si è lasciato ammansire immediatamente dalle controminacce del contadino, per cui ha restituito la refurtiva. “Riprenditi tutto, non porto via nulla, gridava Greco, ma non chiamare i carabinieri”. Frase che avrebbe impietosito chiunque ma non quel contadino, forse perché da tanto tempo subisce continui saccheggi sulle sue terra e quella è stata la volta buona per farla pagare a qualche altro poveraccio. Greco a mani vuote se ne scappa tra i filari delle piante dei piselli. Un primo maggio rocambolesco per il rapinatore di piselli non più ladro di gallina, che verrà arrestato proprio mentre si allontana dal fondo di Luongo, finendo in gattabuia. Questa mattina, il suo fermo operato dai militari della caserma dei carabinieri di Carinola, è stato convalidato dalla dottoressa Francica in tribunale, lo stesso presidente che poi nel giro di pochi minuti lo ha anche processato e condannato. Unica consolazione per Greco è stata la scarcerazione dopo la condanna. Tre giudici, tre carabinieri arrivati in udienza per testimoniare, un pubblico ministero, oltre al lavoro della cancelleria per una manciata di piselli."
Fonte: Gazzetta di Caserta
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