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sabato 20 luglio 2013

FINALMENTE UNA PROPOSTA SENSATA

LA   CITTADELLA GIUDIZIARIA DI TERRA DI LAVORO?
NEL REAL SITO DI CARDITELLO

Solo con l’insediamento di un presidio giudiziario si potrebbe salvaguardare la struttura e valorizzare la zona.  A parlarne è lo storico Giuseppe Garofalo che cita ad esempio l’insediamento di Don Pedro di Toledo del Tribunale di Napoli nella Reggia di Castelcapuano – C’è spazio a sufficienza per caserme, archivi, uffici e sale per udienze.  Raggiungibile da ogni dove,  vicino al carcere,  potrebbe accogliere tutte le strutture giudiziarie,  compresa una sezione distaccata di Corte di Appello e del Tribunale Amministrativo,  ma bisogna mettere da parte il campanilismo ed i personalismi –




     S. Maria C.V.  ( di Ferdinando Terlizzi ) “Nel 1540 – dice Giuseppe Garofalo, decano degli avvocati penalisti, fondatore della Camera Penale, storico  e autore di pregevoli volumi sulla camorra e la giustizia ( La seconda guerra napoletana alla camorra, Teatro di Giustizia e L’Empia Bilancia ) Don Pedro de Toledo, per risolvere il problema dell’edilizia giudiziaria fece insediare la cittadella giudiziaria del Regno nella Reggia Aragonese di Castelcapuano. Si badi la costruzione era alla estrema  periferia – come Carditello – tanto è vero che il complesso è vicino alle mura di cinta aragonesi  della città ( come Porta Capuana). Per salvare il Real sito di Carditello occorre uno sforzo unanime – abbattendo personalismi e campanilismo ( il Tribunale non è di Santa Maria… pur essendo ubicato a Santa Maria, il tribunale è della intera popolazione della Provincia)”.
      “Solo con l’insediamento di un presidio giudiziario – precisa Giuseppe Garofalo – dato il contesto in cui si trova -  si potrebbe salvaguardare la struttura e valorizzare la zona.   C’è spazio a sufficienza per caserme, archivi, uffici e sale per udienze.  Raggiungibile da ogni dove,  vicino al carcere,  potrebbe accogliere tutte le strutture giudiziarie,  compresa una sezione distaccata di Corte di Appello ( così come è stato fatto per Salerno)   e del Tribunale Amministrativo,  ma bisogna mettere da parte il campanilismo ed i personalismi”.
     La proposta appare ancora più realizzabile se si considera il fatto che il Complesso monumentale denominato Real Sito di Carditello è di proprietà di un Ente e che attualmente è addirittura all’asta pubblica. 
     Realizzato nel 1784 da Ferdinando IV di Borbone su progetto del Collecini, allievo del Vanvitelli, costituito da una palazzina centrale sviluppantesi su quattro livelli, da 8 torri disposte simmetricamente rispetto alla palazzina collegate tra loro ed al casino da capannoni; il complesso è munito di decorazioni ed affreschi; al complesso monumentale sono annessi circostanti terreni e fabbricato per il culto insistente su zona di terreno di 185 metri quadri circa; il complesso insiste su un'area di circa metri quadri 80.000 oltre metri quadri 150.000 di terreni circostanti.
      Una bella idea, non c’è che dire,  meglio certamente dei capannoni di Grattapulci o delle caserme. L’altro giorno,  però,  si è giunti al ridicolo. “Un minuto di silenzio per la morte del Tribunale”.  Che vergogna. Ma quale morte? Ribadiamo il nostro pensiero,  già espresso in precedenza,  e che ha avuto – così come ha riferito il nostro direttore Mario Zannone – il plauso di molti lettori e di illustri rappresentanti della cosiddetta “società civile”.   
     A Santa Maria – giocoforza – dovranno confluire tutti i procedimenti penali e civili  - che finora si celebravano nei circondari  delle sezioni distaccate di Piedimonte Matese, Carinola, Marcianise e Caserta. Quindi a noi vengono sottratti soltanto i comuni dell’agro aversano,  che verrebbero “accorpati” al Tribunale “Napoli-Nord”,  ubicato ad Aversa e sappiamo bene – anche per esperienza diretta – quale tipo di attività giudiziaria producono.
     Del resto non sono stati forse accorpati addirittura a Cassino alcuni comuni dell’Alto Casertano? Ma i relativi sindaci – a quanto ci risulta – hanno plaudito invece di protestare essendosi staccati dalla Caserta “ zona di camorra ed appannaggio del clan dei casalesi”.  
     Diciamo piuttosto che molti  “scribi”, mentre da un lato mostrano la faccia da sconcertati  per l’assetto della nuova geografia giudiziaria,  dall’altro già cominciano a coltivare il proprio orticello,  per la costituzione di un nuovo “Consiglio dell’Ordine degli Avvocati” … e di una nuova “Camera Penale”,   di Napoli Nord,  che sottrarrebbe le competenze professionali all’Ordine e al Consiglio di Santa Maria. Il punto è qual è più prestigioso il presidente di Santa Maria o quello di Napoli-Aversa Nord? ( sembra un raccordo ferroviario ).


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