Presso la
Procura di Napoli il 3 aprile scorso
Ecco una sintesi del drammatico
interrogatorio nel corso del quale Gerry Casella ammette le sue colpe e chiede il giudizio
abbreviato
Ecco
alcuni importanti stralci dell’interrogatorio che ha poi determinato l’istanza
di giudizio immediato per la D.d.A. e il giudizio abbreviato chiesto dalla
difesa. Era presente il pubblico ministero dr. Antonello
Ardituro, e gli avv. ti Vittorio Giaquinto e Nicola Garofalo, (quest’ultimo per
delega di) Giuseppe Garofalo.
Risponde Girolamo Casella, detto Gerry, nato il 13/01/1967 a Casagiove:”Risiedo a Casagiove via Venezia n. 42”.
Il Pubblico Ministero contesta alla
persona sottoposta alle indagini i reati di cui all'ordinanza di custodia
cautelare del 12/12/2012 n. 785/1: OCC. già eseguita rendendogli noti gli elementi di prova e le relative
fonti come riportate riassuntivamente
nella medesima Ordinanza di custodia cautelare in carcere. Lo invita, inoltre, ad esporre quanto ritiene utile a sua difesa
con avviso che ha facoltà di non rispondere e che se anche non risponde
il procedimento seguirà il suo corso. Si avverte inoltre che le sue
dichiarazioni potranno sempre essere utilizzate nei suoi confronti; salvo
quanto disposto dall'art. 66 c. 1 . c.p.p.. ha facoltà di non rispondere ad
alcuna domanda ma comunque il procedimento seguirà il suo corso. Se renderà
dichiarazioni su fatti che concernono la responsabilità di altri assumerà in
ordine a tali fatti, assumerà l’ufficio di testimone, salve le incompatibilità.
Risposta: “Intendo rispondere alle domande che mi
saranno poste. Confermo quanto
dichiarato nell'interrogatorio del 30 gennaio 2013, ed intendo specificare spontaneamente
alcune circostanze: Ho chiesto di essere nuovamente ascoltato anche perché il
giorno 30 gennaio essendo io diabetico,
ebbi un calo ipoglicemico dovuto alla mancata acquisizione di farmaci. Voglio
spiegare che quanto al dr. Fronterrè io diedi incarico per conto del Semola per
ottenere l'incompatibilità con il carcere. Come ho detto vi erano agli atti
documenti pregressi sulle condizioni di salute del Semola e del resto il Setola
mi chiedeva di preoccuparmi delle sue condizioni, perché sperava di non perdere
completamente la vista. Devo anche dire che Setola non era ai miei occhi
all'epoca il temibile killer che si è rivelato dopo, perché i suoi precedenti
giudiziari erano limitati e si era dichiarato estraneo rispetto ad alcuni fatti
di sangue che gli erano stati contestati. Del resto anche successivamente. nel
2008, in occasione del fermo per
l'estorsione Vassallo il Setola mola fu messo
direttamente agli arresti domiciliari, dove già sì trovava per effetto della scarcerazione a Pavia”.
“Intendo
poi spiegare che con riferimento alla prima relazione io ho portato personalmente
a Fronterrè 4.000 euro (più mille che
trattenni per me) che mi diede Massimo Alfiero,
in occasione dell'incontro che ebbi con lui da Bartolucci. In occasione del secondo rapporto avuto con
Fronterrè io gli portai prima 5.000 euro,
consegnatimi da Brusciano e poi 15.000.00 a chiusura dei 40.000.00 forniti dalla moglie di Setola. Voglio poi ribadire con forza che Setola non
mi ha mai manifestato di voler fuggire dagli arresti domiciliari”.
“Quello
che dice Alfiero non è vero. Forse Alfiero aveva un suo progetto che io non
conoscevo né mi fu manifestato. Voglio altresì rappresentare che non ho mai
fitto parte dell'associazione criminale. Provengo da una buona famiglia. E
quando mi si contestano i messaggi portati dal carcere io posso dire solo che
avevo rapporti con N'martino Luigi Martino ed il Setola mi diceva che si trattava
di soldi suoi che il Martino ed altri detenevano per suo conto”.
“Non
immaginavo che potessero essere messaggi diretti in altre e diverse direzioni. Del
resto non ho mai riportato risposte al Setola
provenienti dal Martino o da altri. Ad un certo punto nel 2011 per ragioni legate
al mio impegno politico a Casagiove ho interrotto i rapporti con Setola perché mi veniva contestato nell'ambiente che difendevo
questo pericoloso soggetto e comunque non riuscivo più a tollerare
la pressione proveniente continuamente dal Setola che emerge chiaramente dal
tenore delle intercettazioni”.
A
domanda della difesa: “Ripeto che anche con riferimento ai soldi di
cui si fa cenno durante le
intercettazioni in udienza si trattava di soldi che il Setola diceva essere
suoi e detenuti da altri”.
A.D.R: “Su
sua sollecitazione. intendo spiegare che confermo che in ogni caso che
l’incarico che demmo al Fronterrè era esclusivamente finalizzato ad ottenere
una consulenza di incompatibilità. La presenza di Alfiero al momento del
conferimento dell'incarico era relativa alla garanzia della copertura economica
della vicenda. Su sua contestazione sulla incongruenza del fatto che Setola
volesse per un verso essere riconosciuto incompatibile con il carcere, e per
l'altro sperava di essere curato per poter continuare a vedere la figlia, devo
precisare che il vero obiettivo di Setola era certamente quello di uscire dal
carcere per incompatibilità ed io di questo mi occupai attraverso il rapporto
che ebbi con Fronterrè”.
A.D.R.: Intendevo confermare che quei soprannomi
utilizzati nelle intercettazioni dei colloqui non mi dicevano niente ed io non
so a chi si riferivano.
ADR:
Non so dire se riportavo i soprannomi indicatimi da Setola a Luigi Martino. Invece alcune
volte in maniera calcolata non ho riportato quanto mi veniva detto a proposito per
esempio della “Concordia” ( dovrebbe trattarsi della impresa di
pompe funebri gestita a Casale dalla camorra N.d.R) perché
poiché facevo tanti processi sapevo o potevo immaginare che erano cose non
lecite”.
“La
S.V. mi contesta che proprio questa mia risposta fa cadere clamorosamente la
mia difesa in quanto io stesso sto ammettendo che mi rendevo conto che almeno
parte dei messaggi che Setola mi chiedeva di portare all’esterno erano illeciti
e dunque la S.V. mi contesta che non è assolutamente credibile che io potessi
operare questa selezione senza rendermi conto che il Setola era un boss
detenuto e che tutti i messaggi indirizzati all'esterno avevano una caratura illecita,
indipendentemente dalla mia specifica conoscenza
del singolo fatto. Prendo atto e rispondo che io in quel momento pensavo effettivamente
che si trattava di cose lecite e di soldi suoi che reclamava da persone di varia
natura, soldi che gli servivano per pagare avvocati e consulenti”.
Su
domanda della difesa:” “Non
mi sono posto il problema della causa
lecita o illecita dell'obbligazione che semola vantava e che intendeva esigere,
mio tramite, attraverso Luigi Martino”.
A.D.R: “Quanto alla seconda vicenda, la S.V. mi fa
notare che si tratta di un fatto clamoroso perché io sapevo benissimo che
Semola nel 2008 si era reso protagonista diretto di omicidi, aveva sparato personalmente e dunque il
problema della sua “ipovisione” era chiaramente falso per come appariva nelle
consulenze, perché c’era un dato insuperabile di cui avevo diretta conoscenza
essendo il difensore di Setola per quei
processi. Rispondo che dopo l’arresto
del gennaio 2009, Setola ottenne una certificazione dal carcere di Opera che
indicava le sue perduranti patologie ed allora, su insistenze del Setola ci adoperammo nuovamente ritenendo che quella certificazione
costituisse un fatto nuovo rilevante”.
ADR: “Non intendo aggiungere altro sulla
partecipazione al fatto dell’Avv. Lepre”. ADR: “Nulla so su come Setola ottenne le
certificazioni nel carcere di Cuneo e Rebibbia”.
Vista l’ora si chiude
l’interrogatorio alle ore 17,28. Alle ore 17,34 su richiesta della difesa si
riapre il verbale. L’indagato dichiara: “Intendo anticipare la mia volontà di
definire il processo con rito abbreviato, intendendo chiudere al più presto
questa vicenda processuale ed una brutta pagina della mia vita”. “In questo senso la difesa chiede al P.M.
nei limiti del possibile, di velocizzare
il rinvio a giudizio”.
Fin qui gli atti ufficiali. “ADR”,
deve intendersi per “a domanda
risponde”… ma questa locuzione è molto contestata dai difensori perché dicono che i pubblici ufficiali ne fanno
spesso abuso alterando ( o suggerendo)
il senso della domanda. La domanda andrebbe interamente trascritta come
del resto si fa con la risposta.
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