DOMENICA PIEDIMONTE IN FESTA
DON GAETANO CIVITILLO MUSICISTA ORGANISTA UFFICIALE
DEL PAPA
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DEL SUO SACERDOZIO – HA
CANTATO CON PAPA WOJTYLA - HA
MUSICATO “NU PIANEFFORTE E NOTTE” DI
SALVATORE DI GIACOMO –
IL
SINDACO GLI CONSEGNARA’ UNA TARGA. PRESENTE IL VESCOVO E GLI OTTO FRATELLI -
Ferdinando
Terlizzi
(Dall’inviato)
Piedimonte
Matese - Domenica prossima la città
di Piedimonte è in festa. Ma non si tratta della solita festa patronale o di
altri tipi di festeggiamenti o ricorrenze. No. E’ festa grande ( singolare,
rara, eccezionale ) perché in quella
data ricorre il 50esimo Anniversario del sacerdozio di Don Gaetano Civitillo, compositore, musicista e organista ufficiale del
Papa. Per l’occasione sarà celebrata una solenne messa ( alla presenza dei
familiari e di autorità civili, militari e religiose ) presso la Parrocchia
“Ave Gratia Plena”, del Santuario della
B.V. Immacolata in Piedimonte Matese e sarà consegnata al festeggiato un targa a
nome della cittadinanza. Nell’occasione sarà attorniato dalla sua numerosa
famiglia: Marcello, Salvatore, Maria, Guido, Italo, Nina e Mimmo; (otto fratelli,
professionisti, tutti inseriti nel tessuto sociale, politici, imprenditori:
Guido, leader della Confcooperative e membro della Giunta
Camerale, Marcello, magistrato ).
“Questa solenne concelebrazione - ci ha detto il sindaco Vincenzo Cappello - vuole essere un momento e un segno dell'affetto
e della gratitudine verso il concittadino Don Gaetano Civitillo, nel ricordo
del 50' anniversario del suo sacerdozio. Per questo un sentimento profondo di
gioia e di festa caratterizza questo incontro. Un ricordo particolare per le
nuove generazioni. Il giorno 21 luglio
del 1963, Piedimonte d'Alife, dopo quasi
due secoli, ebbe un sacerdote dei Frati
Minori francescani Padre Marcellino Civitillo, che in questa stessa Chiesa Ave
Gratia Plena 50 anni or sono, celebrava la sua prima Messa solenne, con
l'assistenza pontificale di S.E. Mons. Raffaele
Pellecchia e con la Corale “di S.
Lucia al Monte, magistralmente diretta dal Rev. Padre Cirillo. Un fecondo apostolato ha caratterizzato la vita spirituale
di Padre Marcellino, che unendo alla sua
vocazione un grande talento musicale fu dagli stessi suoi Superiori, “Provinciale dei francescani ed il Vescovo”, invogliato a proseguire gli studi musicali
presso le maggiori Accademie nazionali, S. Pietro a Maiella in Napoli, S. Cecilia
di Roma, consentendogli il passaggio da Frate a Prete, per agevolare gli studi
ad un Sacerdote dal grande talento
musicale, ma in continuo spostamento. Infatti, dopo aver conseguito varie
lauree, oltre ai diplomi in pianoforte ed organo, sostenne diversi esami di alta specializzane
come Compositore e Musicista, fino a diventare Organista ufficiale della
gloriosa Basilica di S. Pietro nel
Vaticano. Don Gaetano, ha suonato per anni per Giovanni Paolo Il', col quale ha avuto un grande rapporto di
collaborazione. Il Papa era un Artista, tutti ricordano la sua esperienza teatrale, ma in realtà suonava
benissimo il violino e quando cantava la sua tonalità era in fa diesis. Dopo certe funzioni particolari, diceva a Don
Gaetano: “Si sente che hai respirato l'arte napoletana, tu hai un tocco dolce e ispirato e suonare è come
pregare”. In questa felice ricorrenza –
ha detto ancora il sindaco – del 50° sacerdozio di Don Gaetano Civitillo, il popolo
cattolico di Piedimonte Matese avverte
la necessità del sacerdote, dei valori del vangelo che egli annuncia, la
testimonianza di fede e di amore che
egli impersona. Ed in questo giorno
di festa e di ringraziamento al Signore, a nome della Città di Piedimonte
Matese, Le formuliamo, Don Gaetano,
i sentimenti della nostra immensa gratitudine, per la Sua alta missione
pastorale e per il Suo genio di
musicista, riconoscendo il contributo e l'alto onore che Lei ha apportato ed
ancora apporterà per la crescita
socio-culturale della nostra città”.
Ma per sapere di più di Don Gaetano
Civitillo basta leggere quanto ha scritto il giornalista Paolo Mosca nel suo libro:”Il ciabattino del Papa e altre storie”. Nel capitolo, “I Piccoli miracoli di Piazza S.
Pietro”, dedicato a Don Gaetano dice:”Con me Wojtyla cantava in fa diesis”. “Piccolino, con i capelli d'argento, la borsa
nera in mano, puntuale lui entra ogni mattina alle otto e trenta nella
parrocchia pontificia di Sant’anna. A vederlo così, don Gaetano Civitillo,
sembra un severo sacerdote secolare che dà un aiuto al parroco emerito Gioele Schiavella. Ma poi apre la
borsa, cava fuori preziosi spartiti (
la maggior parte composti da lui), si
siede all'organo e comincia ad incantare i
fedeli. Dal 1991 è la colonna sonora della gloriosa parrocchia
vaticana. “Ma prima ho suonato per anni proprio nella Basilica di San Pietro”, dice lui con orgoglio. “Eravamo in
quattro organisti, non dimenticherò mai l'amico Emidio Papinutti, diretti da un artista tedesco”.
Ma ancora prima? Chiediamo incuriositi. “Vuole
dire quando da bambino suonavo l'ottavino nella banda musicale diretta da papà Mario, a Piedimonte D'Alife, vicino
Caserta? Pensi, otto fratelli, tutti con il pallino della musica: persino
mamma, di Sorrento, suonava il mandolino. Ma avevo le mani debole per il pianoforte, tra i sei e gli otto anni. Allora
mio padre, prima dei concerti della banda, mi faceva spingere con lui il
carrello dei gelati del nostro bar per rinforzarmi le dita. Improvvisamente
papà all'età di quarant'anni vola in cielo, lascia tutti noi piccoli sul grande
cuore di mamma: ma il parroco don Lucio
Ferritto, ha scommesso su di me. Seminario, libri e musica: dalle medie
fino al diploma in pianoforte a Napoli, e in organo qui a Roma, con canti gregoriani,
al Pontificio Istituto di Musica Sacra”.
Don Lucio era la provvidenza? “Lui e altri due “secondi padri “. Padre Gioele, che era
parroco di Santa Maria del Popolo, dove restai per otto anni e mi convinse a mettere su una corale. Io suonavo pezzi quasi
tutti miei. Mi chiamavano il “perosino” , riferendosi al grande Lorenzo Perosi. Ma io ero e sono soltanto
un prete che dice messa, confessa e sa suonare anche l’organo. L'altro uomo
della provvidenza è stato il cardinale
Noè, che mi ha voluto a San Pietro. Là io ho suonato per anni per Giovanni Paolo Il”.
Qual’è stato il vostro
rapporto? “Lui era un artista. Tutti ricordano la sua esperienza teatrale, ma
in realtà suonava benissimo il violino. Dopo certe funzioni particolari, mi
dava coraggio: “Si sente che hai respirato l’arte napoletana“, diceva. “Hai un
tocco dolce, ispirato”. Con Lui ho imparato che suonare è come pregare: le
stesse idee del vicario di oggi, il cardinale Comastri”.
Le sue composizioni più
ispirate, a chi le dedica? “Alla Madonna.
Per questo ero così in sintonia con Giovanni Paolo Il e con il suo motto Totus
tuus. Quando celebrava cantando, si fidava di me: lo seguivo nella sua tonalità
in fa o in fa diesis”. Poi il cardinale Noè l'ha fatta tornare con padre
Gioele, diventato parroco di Sant'Anna. “Ringraziai Wojtyla per tutti i suoi
consigli, ed eccomi qua, da sedici anni. Con una corale di trentacinque
elementi che fa concerti in città e fuori. Proviamo il lunedì e il venerdì nella
sala del Buon Consiglio, proprio di fronte alla farmacia". E' vero che ha musicato una poesia di Salvatore Di Giacomo? “SÌ, “Nu pianefforte ‘e notte”. La considero quasi
una preghiera di una città povera, ma ricca di sentimenti”.
Nessun commento:
Posta un commento