- CE.S.CR.IN. -
Centro Studi Investigazione Criminale - Criminologia Investigativa
Direttore Prof. Carmelo Lavorino
OMICIDIO KATIA TONDI
“Il punto della situazione delle indagini e le
investigazioni del Pool di Difesa di Emilio Lavoretano,
marito della vittima.
Il profilo criminale dell’assassino.
Le piste investigative da seguire.
Confutazione dell’ipotesi accusatoria degli Inquirenti.
Chiarimenti e comunicazioni.”
PRODROMICA ALL’INVESTIGAZIONE
GLOBALE SISTEMICA
Per rispetto del segreto istruttorio e degli
Inquirenti ci si riferisce soltanto a
documenti pubblicati/apparsi ufficialmente
e/o sulla stampa e a fotografie scattate
quando l’appartamento “scena del crimine”
non era sotto sequestro.
Non viene divulgata alcuna notizia riservata.
IL FATTO
Verso le ore 20 di sabato 20 luglio 2013,
personale della Volante Delta 33 viene inviato a
San Tammaro Parco Laurus per segnalazione di
una persona morta. Sul posto vi è già personale
del 118.
La vittima è Katia Tondi, il corpo è scoperto dal
marito Emilio Lavoretano il quale fornisce la
seguente versione
“Sono uscito verso le ore 19 per andare a fare la spesa al
supermercato MD di Capua con la lista fattami da mia
moglie, ho pagato alle 19,25; poi alla ricevitoria tabacchi,
poi alla farmasanitaria per comprare il latte per nostro
figlio ed altro. Tornato a casa ho portato con me tre buste,
una l’ho lasciata in macchina. Dalle scale ho sentito il
pianto del bambino, cosa rara. Ho trovato la porta di casa
aperta di circa 20 cm, sono entrato e ho visto il corpo di
mia moglie a terra, ho notato la sua borsa a terra rovistata
e la camera da letto a soqquadro. Ho preso il bambino che
piangeva, ho telefonato al 118, al 113, ho avvisato la mia
vicina Rosaria Rossi la quale ha allarmato altri…”
• Emilio Lavoretano consegna lo scontrino della spesa
fatta al supermercato MD h 19:25 per euro 31,29; lo
scontrino della farmasanitaria h 19:51 per euro 113,97 e la
lista della spesa fattagli dalla moglie.
• Intervengono il medico legale e la polizia scientifica.
• Katia è stata strangolata ma non è stata repertata l’arma
del delitto.
• Non risulta che siano state prese le temperature
cadaveriche e quelle ambientali.
• Non tracce di difesa, non aggressione sessuale.
• Non tracce papillari e/o Dna.
Alla vittima mancano la fede nuziale, un
anello e una catenina, circa 30 euro dal
portafoglio.
Emilio dichiara che verso le 17,45 ha
bevuto una birra con la moglie, poi hanno
fumato una sigaretta in terrazzo.
La notte l’appartamento viene liberato e per
55 giorni la scena del crimine è inquinata.
PZ del crimine
BICCHIERI DOVE HANNO BEVUTO
H 17.45 KATIA ED EMILIO
Il 4 settembre 2013 Emilio Lavoretano viene
iscritto nel registro degli indagati per il reato di
omicidio ai danni della moglie perché “cagionava
la morte della moglie lasciandole un solco al
collo dopo averle provocato un’asfissia mortale
strangolandola con un mezzo a superficie non
sottile, di consistenza non dura: in San Tammaro
il 20 luglio 2013”.
E.L. nomina sin dall’inizio l’avv. Natalina
Mastellone come difensore. In seguito anche
l’avv. Raffaele Crisileo.
La sera stessa del delitto la scena del crimine viene
liberata, invece di essere congelata e posta sotto sequestro. Si verifica il seguente gravissimo evento: non vengono prese le temperature della vittima e le temperature ambientali. Eppure sono decenni che diciamo, scriviamo, gridiamo, indichiamo e decidiamo in convegni, seminari, trattati forensi-investigativi e in sedi universitarie che la "scena del crimine è sacra", "via tutti, la scena diventa un santuario a disposizione della polizia scientifica", "prendere immediatamente tutti i dati di temperatura della vittima e degli ambienti", "non sottovalutare nulla".
In tal modo è stato impedito alla "via investigativa" di individuare il momento zero e il segmento zero: momento della morte e segmento temporale di 30 minuti: un regalo al vero assassino: un regalo alla legge del sospetto!
In tal modo gli inquirenti possono essere condizionati psicologicamente a valorizzare solo il proprio operato
PERCHÉ IL MARITO È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI?
Non penso che sia un atto dovuto, ho la certezza che gli inquirenti, allo stato dei fatti e
degli atti, lo ritengano colpevole. Ecco i presupposti dell'impianto del sospetto degli
inquirenti, fermo restando che ora non posso più scoprire tutte le carte, lo farò al
momento opportuno:
1. è regola regina sospettare in primis del marito;
2. è regola sospettare di tutti, quindi anche del marito;
3. le statistiche degli ultimi anni portano a sospettare del marito, del convivente, dello
spasimante, del corteggiatore: nella fattispecie l'unica figura esistente ed appurata
è solo quella del marito;
4. la legge statistica criminologica investigativa del femminicidio spinge a puntare il
marito;
5. il marito aveva le possibilità esecutive, spaziali, temporali, di capacità e di
opportunità di uccidere la moglie;
6. esiste – in modo invisobile ma prepotenete e determinante - il modello Parolisi;
7. esiste la regola dell'ultimo contatto in vita della vittima e della contiguità
dell'aggressore;
8. seguire il principio del rasoio di Occam (la via più semplice è sempre la migliore);
9. chi se non lui? (legge dell'esclusione);
10. qualunque incertezza/contraddizione del marito diviene motivo di sospetto.
CHIARIMENTI
• NON È VERO QUANTO AFFERMATO DAL TESTIMONE CHE
DICHIARA DI AVERE VISTO EMILIO LAVORETANO E IL PADRE
GIOVANNI USCIRE ASSIEME ALLE 18:45 DAL PARCO LAURUS
• NON È VERO CHE I CANI DELLA SIG.RA ROSSI ABBAIANO A
OGNI MOVIMENTO ESTERNO (CONSTAZIONE DIRETTA,
DEDUZIONE LOGICA)
• NON È VERO CHE EMILIO TENEVA LA MOGLIE
“SEGREGATA” IN CASA
• NON È VERO CHE L’ASSASSINO È NELLA FAMIGLIA DEL
MARITO COSÌ COME INSINUATO
CONFUTAZIONE DELLE DICHIARAZIONI DEL SIG. CARLO TONDI
Non è vero quanto dichiara il sig. Tondi al settimanale
GIALLO (pag. 16, Nr 24): "Io e mia moglie, infatti, abbiamo
avuto sempre avuto un sospetto: a uccidere Katia non è
stato uno sconosciuto, bensì una persona molto vicina
alla nostra famiglia. Oggi i nostri sospetti sembrano avuto
conferma".
Nemmeno corrisponde a verità l'affermazione riportata dal
settimanale GIALLO a pag. 17 ed attribuita alla mamma di
Katia "... per questo siamo sempre stati convinti che a
ucciderla sia stata una persona di cui si fidava molto".
L'avverbio "SEMPRE" intende riportare una realtà
soggettiva, temporale e di sospetto in realtà MAI avvenuta.
CONFUTAZIONE DELLE DICHIARAZIONI DEL SIG. CARLO TONDI
Affermo ciò con chiara conoscenza di causa perché la
sig.ra assunta Giordano, moglie di Carlo Tondi e madre di
Katia, mi ha dichiarato di fronte a testimoni (1) di avere la
certezza che si trattava di omicidio in seguito a rapina, (2)
che era sicura al 100% dell'innocenza del genero Emilio.
Tale dichiarazione è stata proferita di fronte al sottoscritto,
all'avv. Natalina Mastellone, al dott. Enrico Delli Compagni
ed al figlio Antonio: eravamo a casa sua. Ed anche il figlio
Antonio si è sempre dichiarato convinto dell'estraneità di
Emilio e di qualcuno della famiglia. Quindi l'avverbio
"SEMPRE" non corrisponde a realtà e rappresenta una
falsa realtà.
I TRE SCENARI OMICIDIARI
1. OMICIDIO IN SEGUITO A RAPINA/FURTO/ATTO CRIMINALE
2. OMICIDIO IN SEGUITO A LITIGIO O ALTRO SCONTRO EMOZIONALE
3. OMICIDIO PREMEDITATO O SITUAZIONALE CON INTRUSIONE
ORGANIZZATA
OMICIDIO IN SEGUITO A RAPINA/FURTO/ATTO CRIMINALE commesso da soggetto/i della malavita predatoria itineranti, specializzata in furti con intrusione, che agiscono in bande, con pali, avanguardie e controllori.
Il MOVENTE è per tacitazione testimoniale, per perdita del controllo di fronte ma all’imprevisto e per autosicurezza.
La CIRCOSTANZA è per allarme e reazione della vittima.
OMICIDIO IN SEGUITO A LITIGIO O ALTRO SCONTRO EMOZIONALE agito da un soggetto che in seguito ha organizzato staging, depistaggi e messinscena
OMICIDIO PREMEDITATO O SITUAZIONALE CON INTRUSIONE ORGANIZZATA agito da
un soggetto organizzato e motivato, che si era appostato, che aveva calcolato tempi, opportunità, logistica e modalità per affettuare il blitz intrusivo: esistono la firma psicologica comportamentale e le tracce di un modus operandi speciale sulla scena del crimine.
SdC con le TRE zone del percorso omicidiario
PZ = Punto Zera Epicentro della Scena del Crimine L3=L4: Luogo distacco SI/Vittima rinvenimento cadavere
PZ = Punto Zera Epicentro della Scena del Crimine
L3=L4: Luogo distacco SI/Vittima rinvenimento cadavere
PZ = Punto Zera
Epicentro della Scena del Crimine
L3=L4: Luogo distacco SI/Vittima
Luogo rinvenimento cadavere
Il corpo visto dalla porta d’entrata
Ricostruzione e stilizzazione del corpo visto dal lato
opposto al precedente
Il cerchio rosso indica il Punto Zero = L3 = L4 = L2
Panoramica zona SdC
CIABATTE AI PIEDI, con altissima
probabilità infilate alla vittima dal SI
dopo l’uccisione, vero e proprio atto di matrice psicologica (messa in posa + “undoing”=“negazione psichica”), significativo del fatto che aveva una rapporto di frequentazione psichica con la vittima (odio, invidia, vendetta, rancore, rapporti rotti per motivi personali ed emotivi…), immaginaria.
Il CAPO è verso la porta d’entrata, il
corpo è stato così disposto / adagiato dal
SI , come forma di provocazione e di
sfida verso i soccorrittori e il marito.
Le BRACCIA hanno una posizione
incompatibile con una caduta, bensì
sono il risultato di una messa in posa e
composizone della vittima e della scena:
il SI si è attardato a contemplare la
propria opera.
AZIONE ESECUTIVA + RITUALE
ALMENO 20 MINUTI
La vittima avrebbe dovuto usare
la piastra per i capelli portatagli
dalla madre verso le ore 16:30-17.
La posizione delle braccia è il
risultato di un’azione del SI che
ha composto la scena e il corpo.
Il SI ha avuto il bisogno di
attardarsi sulla scena e questo lo
ha messo in stato di pericolo, ma
ha dovuto/voluto farlo per la
motivazione, il movente e la
gratificazione dei bisogni intimi.
La zona di contatto del corpo è
la zona centrale dell’
appartamento, non battuta dal
sole, quindi la più fresca.
CIABATTE AI PIEDI, con altissima probabilità infilate alla vittima dal
SI dopo l’uccisione, vero e proprio atto di matrice psicologica (messa
in posa e undoing = negazione psichica), significativo del fatto che
aveva una rapporto di frequentazione psichica con la vittima (odio,
invidia, vendetta, rancore, rapporti rotti per motivi personali ed
emotivi…) e del tipo immaginario: ATTO DI CHIUSURA DEL MOTIVO DEL CONTENDERE E DI USCITA DI SCENA COL SIPARIO ABBASSATO.
CONTESTO – MOVENTE – INTENTO PRIMARIO
Omicidio in seguito a rapina/furto/atto criminale
CONTESTO – MOVENTE – INTENTO PRIMARIO
• Omicidio in seguito a rapina • Per tacitazione testimoniale • Per allarme e reazione della vittima • Per autosicurezza • Per perdita del controllo di fronte all’imprevisto
Soggetti della malavita predatoria itineranti, specializzati
in furti con intrusione, che agiscono in bande, con pali,
avanguardie e controllori. BMW sospetta
CONTESTO – MOVENTE – INTENTO PRIMARIO
• Omicidio in seguito a rapina/furto/atto criminale
• Per tacitazione testimoniale
• Per allarme e reazione della vittima • Per autosicurezza
• Per perdita del controllo di fronte all’imprevisto
DICHIARAZIONE CHE SI VA A CONFUTARE
"L'ipotesi di una rapina finita in tragedia ci risulta inverosimile: i malviventi, per entrare nell'abitazione, avrebbero dovuto scavalcare il cancello condominiale, salire al terzo piano del palazzo e suonare il campanello per farsi aprire“.
CONTESTO – MOVENTE – INTENTO PRIMARIO
• Omicidio in seguito a rapina/furto/atto criminale • Per tacitazione testimoniale • Per allarme e reazione della vittima • Per autosicurezza • Per perdita del controllo di fronte all’imprevisto Soggetti della malavita predatoria itineranti, specializzati in furti con intrusione, che
agiscono in bande, con pali, avanguardie e controllori.
Diversi omicidi tramite strangolamento sono stati effettuati da rapinatori e/o ladri che,
trovatisi di fronte a un imprevisto, un pericolo, una reazione – hanno scelto la via
dell'assassinio con il mezzo costrittore portato seco;
rapinatori e predatori professionisti entrano dove, quando e come vogliono, certamente non
suonano al campanello e, se lo fanno, lo fanno fare a una donna o a una persona
insospettabile, fanno abbassare le difese alla vittima, usano stratagemmi ingegnosi e
fantasiosi;
sicuramente chi vuole entrare in casa altrui conosce e usa espedienti pratici e psicologici di
tipo diverso, dal doppione di chiavi al passepartout, alla lastra, alla forzatura: decine di modi
per entrare; inoltre la porta presentava evidenti segni di manomissione;
il problema dello scavalcare il cancello condominiale non esiste, perché il cancello
posteriore del condominio aveva la serratura divelta, serratura che è stata aggiustata in
seguito.
CONTESTO – MOVENTE – INTENTO PRIMARIO
Omicidio in seguito a rapina/furto/atto criminale
Soggetti della malavita predatoria itineranti, specializzati in furti con intrusione, che agiscono in bande, con pali, avanguardie e controllori.
Diversi omicidi tramite strangolamento sono stati effettuati da rapinatori e/o ladri che, trovatisi di fronte a un imprevisto, un pericolo, una reazione – hanno scelto la via dell'assassinio con il mezzo costrittore portato seco; rapinatori e predatori professionisti entrano dove, quando e come
vogliono, certamente non suonano al campanello e, se lo fanno, lo fanno fare a una donna o a una persona insospettabile, fanno abbassare le difese alla vittima, usano stratagemmi ingegnosi e fantasiosi; sicuramente chi vuole entrare in casa altrui conosce e usa espedienti pratici e psicologici di tipo diverso, dal doppione di chiavi al passepartout, alla lastra, alla forzatura: decine di modi per entrare; inoltre la porta presentava evidenti segni di manomissione;
il problema dello scavalcare il cancello condominiale non esiste, perché il cancello posteriore del condominio aveva la serratura divelta, serratura che è stata aggiustata in seguito
CONTESTO – MOVENTE – INTENTO PRIMARIO
• Omicidio in seguito a rapina/furto/atto criminale • Per tacitazione testimoniale • Per allarme e reazione della vittima • Per autosicurezza • Per perdita del controllo di fronte all’imprevisto Soggetti della malavita predatoria itineranti, specializzati in furti con intrusione, che
agiscono in bande, con pali, avanguardie e controllori.
CONTESTO – MOVENTE – INTENTO PRIMARIO
• Omicidio in seguito a rapina/furto/atto criminale
• Soggetti della malavita predatoria itineranti, specializzati in furti con intrusione, che agiscono in bande, con pali, avanguardie e controllori.
Serratura divelta:
fotografia di Carmelo Lavorino
CONTESTO – MOVENTE – INTENTO PRIMARIO
Omicidio in seguito a rapina/furto/atto criminale
ZONA AGGREDIBILE E VULNERABILE: PORTONE APERTO
CONTESTO – MOVENTE – INTENTO PRIMARIO
• Omicidio in seguito a rapina/furto/atto criminale
•LA SERRATURA PRESENZA SEGNI DI FORZATURA
OMICIDIO IN SEGUITO A LITIGIO O ALTRO
SCONTRO EMOZIONALE agito da un soggetto che in seguito ha organizzato staging, depistaggi e messinscena
La vicina Rosaria Rossi non ha sentito urla o rumori, mentre un litigio è sempre animato e rumoroso. L’uccisione per strangolamento non avviene quasi mai durante un litigio, nella casistica non risultano esistere “scontro emozionale – litigio – uccisione tramite mezzo costrittorio”, mentre esiste “litigio – strozzamento”.
OMICIDIO PREMEDITATO O SITUAZIONALE
• agito da un soggetto organizzato e fortemente motivato,
• che si era appostato, • che aveva calcolato tempi, opportunità, logistica e modalità per affettuare il blitz intrusivo: esistono la firma psicologica comportamentale e le tracce di un modus
operandi speciale sulla scena del crimine.
OMICIDIO PREMEDITATO O SITUAZIONALE
• L’intrusione è stata del tipo silenziosa e organizzata, prevista e stabilita.
• L’appartamento sottostante alla SdC era vuoto; SI lo sapeva: controllore. • Emilio Lavoratano si è assentato. • Il soggetto ignoto era in stato di controllo e di appostamento della vittima e
del marito. All’esterno è stato invisibile, calcolatore ed efficiente
OMICIDIO PREMEDITATO O SITUAZIONALE
• All’interno della SdC si è mosso con abilità, destrezza,
conoscenza territoriale, sicurezza e calma.
• Aggressione, soqquadro, ricerca, messinscena, messa in
posa: almeno 20 minuti: motivato/organizzato
• Aveva i guanti, non avendo lasciato proprie impronte
papillari
• La camera da letto è volutamento a soqquadro
• Sparpagliamento inutile da collegare alla ricerca di denaro
• Lettere del matrimonio trattate con disprezzo e odio
OMICIDIO PREMEDITATO O SITUAZIONALE
• Fede nuziale con impressa la data dell’evento e il nome del
marito sfilata e rubata
• Violazione della camera matrimoniale con intenzione e tutto
a soqquadro: rabbia distruttiva
• Messa in posa e composizione della scena e della vittima
• Ha espresso l’odio profondo e la rabbia distruttiva che lo
hanno animato contro la vittima, contro il marito e contro la
loro unione
• Ha voluto colpire la coppia e il matrimonio che li ha uniti
L’omicidio viene agito esattamente un anno dopo la
scadenza per proporre opposizione al matrimonio
con pubblicazione dell’11 luglio 2012 e termine del 19
luglio.
SI agisce esattamente un anno dopo, dopo avere
ruminato la ferita narcisistica ed avere deciso,
lentamente, la vendetta tramite l’uccisione di Katia Tondi.
L’arma del delitto, mezzo costrittorio per strangolare,
è venuta col SI e con lo stesso è scomparsa.
Un SI organizzato prepara il piano d’attesa,
d’intrusione, di aggressione e di fuga: agisce in tal
senso.
Atto di negazione psichica e di chiusura di scena,
certo di aver fatto quel che doveva essere fatto…
UNDOING
L’omicidio viene agito
esattamente un anno
dopo la scadenza per
proporre opposizione al
matrimonio con
pubblicazione dell’11
luglio 2012 e termine del
19 luglio.
SI agisce esattamente un
anno dopo, dopo avere
ruminato la ferita
narcisistica ed avere
deciso, lentamente, la
vendetta tramite
l’uccisione di Katia Tondi.
L’arma del delitto, mezzo
costrittorio per
strangolare, è venuta col
SI e con lo stesso è
scomparsa.
Un SI organizzato
prepara il piano d’attesa,
d’intrusione, di
aggressione e di fuga:
agisce in tal senso.
Atto di negazione
psichica e di chiusura di
scena, certo di aver fatto
quel che doveva essere
fatto… UNDOING
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ATTIVITÀ INVESTIGATIVE RICHIESTE AGLI INQUIRENTI
1. ricerca del Dna mitocondriale nel capello repertato
fra le dita della mano destra della vittima;
2. ricerca di Dna sulla molletta per i capelli repertata dal
sottoscritto ct prof. Lavorino sulla scena del crimine
in occasione dei tre sopralluoghi effettuati,
verbalizzati e documentati e dal dr Denti col prof.
Lavorino
3. ricerca di Dna sui due capelli repertati dal prof.
Lavorino in occasione dei tre sopralluoghi effettuati,
verbalizzati e documentati, e comparazione fra i loro
Dna e seguenti;
4. comparazione del Dna del capello punto 1) con il Dna
dei capelli del punto 2) e seguenti;
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ATTIVITÀ INVESTIGATIVE RICHIESTE AGLI INQUIRENTI
1. ricerca del Dna mitocondriale nel capello repertato fra le dita della mano destra della vittima;
2. ricerca di Dna sulla molletta per i capelli repertata dal sottoscritto ct prof. Lavorino sulla scena del crimine in occasione dei tre sopralluoghi effettuati, verbalizzati e
documentati e dal dr Denti col prof. Lavorino
3. ricerca di Dna sui due capelli repertati dal sottoscritto prof. Lavorino in occasione dei tre sopralluoghi effettuati, verbalizzati e documentati, e comparazione fra i loro Dna e
seguenti;
4. comparazione del Dna del capello punto 1) con il Dna dei capelli del punto 2) e seguenti;
5. acquisizione delle telefonate agganciate fra le ore 18 e le 21 del 20.07.2013 da
tutte le BTS che coprono a zona del delitto, in quanto si ritiene – se trattasi di
omicidio effettuato da un soggetto con un complice che gli faceva da “palo” -
che sia stato dato l'allarme al rientro del marito previa telefonata e che,
precedentemente, possa esserci stata attività di controllo e di comunicazione
per motivi di autosicurezza e di modus operandi;
6. ricerca – a cura della Polizia scientifica - tramite luci forensi di tracce
biologiche sul corridoio e il muro relative all'interazione della “diade
omicidiaria” vittima-assassino, in quanto il sottoscritto ritiene che sul muro
possano esserci tracce latenti d'interesse investigativo-criminalistico-
criminologico; ricerca tracce biologiche su tutti i mezzi costrittori della casa;
7. ricerca – a cura della PS- di tracce biologiche sulle scarpe della vittima
(specialmente ai lati) e sui vestiti, in quanto si ritiene che la stessa possa
essere stata messa in posa per motivi di ordine psicologici e tattici (atti di
matrice psicologica, atti esecutivi e di modus operandi, atti di autosicurezza);
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ATTIVITÀ INVESTIGATIVE RICHIESTE AGLI INQUIRENTI
1. ricerca del Dna mitocondriale nel capello repertato fra le dita della mano destra della vittima;
2. ricerca di Dna sulla molletta per i capelli repertata dal sottoscritto ct prof. Lavorino sulla scena del crimine in occasione dei tre sopralluoghi effettuati, verbalizzati e
documentati e dal dr Denti col prof. Lavorino
3. ricerca di Dna sui due capelli repertati dal sottoscritto prof. Lavorino in occasione dei tre sopralluoghi effettuati, verbalizzati e documentati, e comparazione fra i loro Dna e
seguenti;
4. comparazione del Dna del capello punto 1) con il Dna dei capelli del punto 2) e seguenti;
5. acquisizione delle telefonate agganciate fra le ore 18 e le 21 del 20.07.2013 da tutte le BTS che coprono a zona del delitto, in quanto si ritiene – se trattasi di omicidio
effettuato da un soggetto con un complice che gli faceva da “palo” - che sia stato dato l'allarme al rientro del marito previa telefonata e che, precedentemente, possa esserci
stata attività di controllo e di comunicazione per motivi di autosicurezza e di modus operandi;
6. ricerca – a cura della Polizia scientifica - tramite luci forensi di tracce biologiche sul corridoio e il muro relative all'interazione della “diade omicidiaria” vittima-assassino, in
quanto il sottoscritto ritiene che sul muro possano esserci tracce latenti d'interesse investigativo-criminalistico-criminologico; ricerca tracce biologiche su tutti i mezzi
costrittori della casa;
7. ricerca – a cura della Polizia scientifica - di tracce biologiche sulle scarpe della vittima (specialmente ai lati) e sui vestiti, in quanto si ritiene che la stessa possa essere stata
messa in posa per motivi di ordine psicologici e tattici (atti di matrice psicologica, atti esecutivi e di modus operandi, atti di autosicurezza);
8. ricerca – a cura della Polizia scientifica - sulla vestiti della vittima
zone del collo, in quanto si ritiene che la stesse possano contenere
sudore, tessuto epiteliale e liquidi biologici dell'assassino lasciati in
occasione dello strangolamento;
9. controllare i filmati di cui al capo A) punto 6) lett. B per verificare se il
Lavoretano fosse pedinato, controllato ed attenzionato; verifica
atteggiamento e comportamento dello stesso;
10.attenzionare alcune persone interessanti
11.Armonizzazione dei risultati dei tabulati telefonici di TUTTI
12.MACREV/TAPEC
Il lato esterno al condominio Laurus facilmente accessibile
Il prof. Carmelo Lavorino e il
dott. Enrico Delli Compagni
Parte del circondario
ripreso dalla scena
del crimine
Parte del circondario
ripreso dalla scena del crimine
Parte del circondario
ripreso dalla scena del
crimine Il giorno del delitto sotto l’appartamento di Emilio
Lavoretano non erano presenti i proprietari (segno
indicatore: assenza delle asciugamani)
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