DA CAMPANIANOTIZIE.COM
IL PENTITO CARMINE SCHIAVONE
SANTO SUBITO
Ha accusato le
forze dell'ordine, i magistrati, i politici - ha detto senza ritegno - sono più
colpevoli dei camorristi. È per colpa loro se la camorra esisterà sempre”. Lui
è stato accusato di essere il mandante di 53 omicidi: "Ma no, molti di
più", ha precisato con grande "onestà criminale". Il pentito ha
già annunciato che vuole scrivere un libro (oddio!). E da perfetto
uomo-marketing ha iniziato in ampio anticipo la campagna pubblicitaria con
tanto di dichiarazioni-shock e con un lunghissimo stuolo di arrembanti
giornalisti già in lista di attesa per scrivere a quattro mani un altro best
seller sui Casalesi.
di Mario De Michele
Da giorni ormai sto trangugiando scatole di Maalox per
fronteggiare i continui conati di vomito provocati dalle stomachevoli
farneticazioni del pentito Carmine Schiavone. L'ex camorrista è un uomo libero (incredibile!)
dallo scorso luglio. E da quando è finito il programma di Protezione, durato 20 anni, è immediatamente iniziato un
altro programma: “Oggi le comiche”. Purtroppo
però c'è poco da ridere. E in qualsiasi nazione civile, anzi in qualsiasi altra
nazione al mondo, si piangerebbe per la vergogna e ci si indignerebbe per la
rabbia. In Italia invece non solo si consente ad un sanguinario ex camorrista
di pontificare e puntare l'indice contro tutto e tutti, ma addirittura gli si
dà anche credito. Lo si fa diventare una star televisiva. E tutti, dai politici
ai giornalisti, passando per i cittadini (Fellini diceva che gli italiani sono
un popolo di pecoroni), pendono dalle sue labbra. Che voltastomaco. Per non
vomitare ci vorrebbe ben altro che il Maalox. Schiavone, nel corso di
un'intervista esclusiva a Sky, ha ribadito più volte, quasi come fosse motivo
di vanto, di aver fatto parte della Cupola dei Casalesi. E si è offeso quando la giornalista gli ha ricordato che lui
è stato accusato di essere il mandante di 53 omicidi: "Ma no, molti di
più", ha precisato con grande "onestà criminale". Poi ha sgranato
il rosario delle accuse: "Le forze dell'ordine, i magistrati, i politici -
ha detto senza ritegno - sono più colpevoli dei camorristi. È per colpa loro se
la camorra esisterà sempre”.
Lo show di Schiavone è
stato un crescendo di frasi Ignobili: "MI sono pentito di essermi pentito,
lo Stato mi ha abbandonato". Lo Stato lo ha abbandonato? Non potevo
credere alle mie orecchie. E ho detto: chiamate la Neuro, è impazzito! L'ex
camorrista pluriomicida, estorsore, devastatore ambientale ha campato, lui con
la sua famiglia, per 20 anni a spese dello Stato (cioè di noi contribuenti), direbbe
Totò con vitto, alloggio, lavatura e stiratura. (*)
Ora finito il soggiorno dorato si scaglia contro chi gli ha
dato il pane. Cosa dovrebbero dire i
familiari delle decine di vittime dei Casalesi? Cosa dovrebbero pretendere
dallo Stato? Con dignità e decoro hanno chiesto, in questi anni, solo
giustizia. Non tutti purtroppo l'hanno ottenuta. E oggi si devono anche sorbire
la lagna indecente di uno dei carnefici dei loro parenti. Che schifo. Da vomitare.
Tralasciando la parte patetica del figlio che ha la
"mentalità di un ragazzo del nord", lo show di Schiavone ha raggiunto
il clou quando ha aperto il capitolo dello sversamento illegale di rifiuti
tossici e nocivi nell'Agro aversano e nel Basso Lazio. Come se stesse rivelando
un segreto di Stato, il pentito ha "svelato"(che notizia!) che uno
dei principali business dei Casalesi è stato quello dei rifiuti. Che, udite
udite, da nord sono stati occultati nelle discariche del clan. A un certo punto
lui stesso si è reso conto di parlare di cose risapute. E ha rincarato la dose:
in gran parte del territorio controllato dai Casalesi sono stati sversati
rifiuti radioattivi. Ecco. Schiavone cala l'asso nella manica. E, dopo un
periodo di oscuramento mediatico, ottiene le prime pagine di tutti i giornali e
mega-servizi su tutti i tg.
Nella politica scatta la corsa a chi interviene per primo con
le solite dichiarazioni "originali". La più gettonata è stata l'immancabile
richiesta di una "task force per monitorare il territorio". Tra i
cittadini si è generato il panico. Don Maurizio Patriciello, in prima linea
contro i roghi tossici, si è recato da Schiavone per saperne di più, ma dopo l'incontro ha dovuto registrare
che il pentito non ha saputo dire altro che cose già dette e non ha indicato
nessuna zona in particolare dove sarebbero stati sversati rifiuti radioattivi.
E intanto l'Arpac, dopo un accurato sopralluogo, ha escluso
qualsiasi contaminazione radioattiva nei pressi del campo sportivo di Casal di
Principe, dove insiste una discarica dismessa, indicata da Schiavone come
ricettacolo di rifiuti radioattivi. Tanto rumore per nulla? Macché. Il pentito
ha già annunciato che vuole scrivere un libro (oddio!). E da perfetto uomo-marketing
ha iniziato in ampio anticipo la campagna pubblicitaria con tanto di
dichiarazioni-shock e con un lunghissimo stuolo di arrembanti giornalisti già
in lista di attesa per scrivere a quattro mani un altro best seller sui
Casalesi. Nel frattempo, già c'è qualcuno che per la meritoria operazione-verità
di Carmine Schiavone sta pensando di farlo “Santo” subito.
(*) Carmine Schiavone
nel corso del programma di protezione ha incassato quasi 4 miliardi delle
vecchie lire dallo Stato.
Nessun commento:
Posta un commento