PROCESSO COSENTINO DI SCENA
IL PENTITO LUIGI GUIDA
PROSSIMA UDIENZA IL 14 OTTOBRE
“Mi attivai per far aprire una discarica a Santa Maria Capua
Vetere vicina al carcere gestita dagli Orsi, è successo prima della
scarcerazione di Francesco Schiavone detto Cicciariello. In quella discarica
venivano sversati rifiuti un poco particolari, tossici e industriali”. Così, il
pentito della Sanità, per un periodo capozona del gruppo Bidognetti del clan
dei Casalesi, Luigi Guida detto O’drink. Guida, che si è presentato nell’aula
bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere come testimone del processo a
carico dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino, ha spiegato che “i rifiuti provenivano anche
dal Nord, ma gli Orsi facevano in modo che non comparissero come pericolosi
sulla bolla di accompagnamento, non li facevano risultare”. La discarica citata
dal pentito è un ex Cdr, accanto all’attuale Stir, sito di tritovagliatura. Di
quella discarica voleva impossessarsi l’imprenditore Nicola Ferraro (ex
consigliere regionale Udeur), stando alla versione del collaboratore di
giustizia che ha anche confessato di aver pensato di uccidere Ferraro tra il
2003 e il 2004 perché non manteneva i patti. “Volevo anche far sparire i
fratelli Michele e Sergio Orsi – ha spiegato oggi sollecitato dalle domande del
pm Alessandro Milita – ma poi ho pensato che avrei smosso troppi equilibri”.
Sugli intrecci tra camorra, rifiuti e politica, il pentito ha raccontato di non
aver mai assistito a incontri tra Nicola Cosentino, i fratelli Michele e Sergio
Orsi e l’imprenditore Gaetano Vassallo, ma di aver sentito parlare di queste frequentazione
da Gaetano Cerci, Bernardo Cirillo e Giosuè Fioretto. “Quando seppi da Ferraro
che il sindaco di Casetelvolturno, Antonio Scalzone e la sua giunta avrebbero
votato una proroga della concessione della raccolta di rifiuti ai fratelli
Orsi, inviai Nicola Alfiero da Cosentino affinchè parlasse con Scalzone che era
di Forza Italia – ha raccontato oggi – e lo inviai anche da Gennaro Coronella,
perché nella giunta c’erano anche esponenti di Alleanza Nazionale”. “All’epoca
sia Cosentino che Coronella ricoprivano incarichi importanti a Roma – ha
precisato l’avvocato di Cosentino, Agostino De Caro – Alfiero li trovò subito,
quello stesso gorno? Come mai così presto?”, ha chiesto De Caro. “Si, lo stesso
giorno. Loro erano di Casal di Principe”, ha concluso il pentito che dovrà
tornare in aula il 14 ottobre.
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