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lunedì 23 settembre 2013

la 48° udienza del processo a nicola cosentino per l'eco 4

PROCESSO COSENTINO DI SCENA 
IL PENTITO LUIGI GUIDA 
PROSSIMA UDIENZA IL 14 OTTOBRE 




“Mi attivai per far aprire una discarica a Santa Maria Capua Vetere vicina al carcere gestita dagli Orsi, è successo prima della scarcerazione di Francesco Schiavone detto Cicciariello. In quella discarica venivano sversati rifiuti un poco particolari, tossici e industriali”. Così, il pentito della Sanità, per un periodo capozona del gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi, Luigi Guida detto O’drink. Guida, che si è presentato nell’aula bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere come testimone del processo a carico dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino,  ha spiegato che “i rifiuti provenivano anche dal Nord, ma gli Orsi facevano in modo che non comparissero come pericolosi sulla bolla di accompagnamento, non li facevano risultare”. La discarica citata dal pentito è un ex Cdr, accanto all’attuale Stir, sito di tritovagliatura. Di quella discarica voleva impossessarsi l’imprenditore Nicola Ferraro (ex consigliere regionale Udeur), stando alla versione del collaboratore di giustizia che ha anche confessato di aver pensato di uccidere Ferraro tra il 2003 e il 2004 perché non manteneva i patti. “Volevo anche far sparire i fratelli Michele e Sergio Orsi – ha spiegato oggi sollecitato dalle domande del pm Alessandro Milita – ma poi ho pensato che avrei smosso troppi equilibri”. Sugli intrecci tra camorra, rifiuti e politica, il pentito ha raccontato di non aver mai assistito a incontri tra Nicola Cosentino, i fratelli Michele e Sergio Orsi e l’imprenditore Gaetano Vassallo, ma di aver sentito parlare di queste frequentazione da Gaetano Cerci, Bernardo Cirillo e Giosuè Fioretto. “Quando seppi da Ferraro che il sindaco di Casetelvolturno, Antonio Scalzone e la sua giunta avrebbero votato una proroga della concessione della raccolta di rifiuti ai fratelli Orsi, inviai Nicola Alfiero da Cosentino affinchè parlasse con Scalzone che era di Forza Italia – ha raccontato oggi – e lo inviai anche da Gennaro Coronella, perché nella giunta c’erano anche esponenti di Alleanza Nazionale”. “All’epoca sia Cosentino che Coronella ricoprivano incarichi importanti a Roma – ha precisato l’avvocato di Cosentino, Agostino De Caro – Alfiero li trovò subito, quello stesso gorno? Come mai così presto?”, ha chiesto De Caro. “Si, lo stesso giorno. Loro erano di Casal di Principe”, ha concluso il pentito che dovrà tornare in aula il 14 ottobre.





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