Translate

martedì 8 ottobre 2013

IL PRESIDENTE PICARDI HA RIGETTATO L'ISTANZA PER LA LIBERTA' DI ALDO FRONTERRE'

RINVIATO AL 20 GENNAIO IL PROCESSO A CARICO DI GIUSEPPE SETOLA E ALDO FRONTERRE’  PER LA FUGA DALLA CLINICA DI PAVIA – CONFERITO  INCARICO  A TRE PERITI  PER LA TRASCRIZIONE DELLE INTERCETTAZIONI AMBIENTALI E TELEFONICHE – RIGETTATA LA LIBERTA’ PER L’OCULISTA

     Santa Maria Capua Vetere – ( di Ferdinando Terlizzi ) – Iniziato e subito rinviato ( ma non ha influito lo sciopero degli avvocati,  che terminerà il 9 prossimo,  in quanto sono esclusi i processi con imputati detenuti ),  con una udienza sbrigativa,  quella svoltasi ieri mattina innanzi  al Presidente Luigi Picardi,  della Prima sezione Penale del Tribunale,   che vedeva alla sbarra Giuseppe Setola ( detenuto nel carcere di Opera  di Milano in regime di 41bis  e difeso dall’avv. Elena Schiavone ) e il prof. Aldo Fronterrè ( reo confesso e detenuto presso il carcere di Pavia ),  accusato di aver redatto – su istigazione e pagamento di una certa somma dall’avv. Gerry Casella  ( per il quale si procede a parte ) una “perizia alterata” , sulla effettiva cecità del “pluri- ergastolano” e super killer ( nonché stragista ) accusato di ben 18 omicidi e condannato già,   per ben tre volte,  alla “fine pena mai”,  con vari ergastoli ostativi ( ed altri in corso d’opera ),  Giuseppe Setola.
    Il prof. Alfo Fronterrè, oculista, difeso dagli avvocati Pasquale Coppola e Mario Imbimbo,  è detenuto da oltre sei mesi a Pavia ( ha infatti rinunciato a presenziare )  e proprio nella passata udienza i suoi difensori hanno presentato una istanza di scarcerazione “per gravi motivi di salute”.
     Ma – fino ad una certa ora – il Presidente Picardi,  non aveva sciolto la riserva e pertanto il Fronterrè resterà ancora in carcere. Oltre a Giuseppe  Setola, Aldo  Fronterrè e Gerry  Casella, nel processo sono anche imputati  Massino Alfiero e Gabriele Brusciano,  i quali hanno chiesto di essere giudicati col rito abbreviato.  Massimo Alfiero – secondo l’accusa – sostenuta  dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli ( composta dai piemme: Antonello Ardituro, Alessandro Milita, Cesare Sirignano e Giovanni Conso) sarebbe il “regista” dell’intera operazione,  avendo istigato e manovrato l’avv. di Setola,  Gerry Casella,  a corrompere ( mettendo a disposizione grosse somme di denaro contante ) il prof. Aldo Fronterrè,  costringendolo ad accettare somme di denaro e ad alterare l’effettiva capacità “visiva” di Giuseppe Setola.
     Con la perizia redatta dal Fronterrè, infatti, Giuseppe Setola usufruì degli arresti domiciliari presso una clinica di Pavia,  per seguire le terapie per la sua “presunta” cecità, cogliendo  l’occasione per evadere  ed instaurare poi nella zona dell’agro aversano e dintorni,  il terrore ( con la nota strage dei Ganesi, di altri delitti eccellenti e di operazioni di rappresaglie ( delitto Orsi e altri delitti ) contro familiari di soggetti che avevano  intenzione di pentirsi e di quelli che si erano già pentiti. O’ Cecato venne per fortuna arrestato – dopo la rocambolesca fuga sotterranea - in una clinica di Mignano Montelungo.

    Come si ricorderà la DdA,  avendo acquisito prove a sufficienza contro l’avv. Gerry Casella ( parziale ammissione dei fatti, possesso dei pizzini, filmati dei colloqui ed altre intercettazioni, oltre che le solite delazioni dei collaboratori di giustizia ) chiese per Casella il giudizio “immediato”. Ma i difensori,  Avv.ti Vittorio Giaquinto e Alessandro Barbieri, nella prospettiva di uno sconto di pena chiesero il processo abbreviato che è stato fissato per la fine del mese presso il Tribunale di Napoli. In definitiva il processo contro Setola e Compagni è stato quindi aggiornato alla prossima udienza del 20 gennaio 2014. 

Nessun commento:

Posta un commento