RINVIATO AL 20 GENNAIO IL PROCESSO A CARICO DI GIUSEPPE
SETOLA E ALDO FRONTERRE’ PER LA FUGA
DALLA CLINICA DI PAVIA – CONFERITO
INCARICO A TRE PERITI PER LA TRASCRIZIONE DELLE INTERCETTAZIONI
AMBIENTALI E TELEFONICHE – RIGETTATA LA LIBERTA’ PER L’OCULISTA
Santa
Maria Capua Vetere – ( di Ferdinando
Terlizzi ) – Iniziato e subito rinviato ( ma non ha influito lo sciopero
degli avvocati, che terminerà il 9
prossimo, in quanto sono esclusi i
processi con imputati detenuti ), con
una udienza sbrigativa, quella svoltasi
ieri mattina innanzi al Presidente Luigi Picardi, della Prima sezione Penale del Tribunale, che vedeva alla sbarra Giuseppe Setola ( detenuto nel carcere di Opera di Milano in regime di 41bis e difeso dall’avv. Elena Schiavone ) e il prof. Aldo
Fronterrè ( reo confesso e detenuto presso il carcere di Pavia ), accusato di aver redatto – su istigazione e
pagamento di una certa somma dall’avv. Gerry
Casella ( per il quale si procede a
parte ) una “perizia alterata” , sulla effettiva cecità del “pluri-
ergastolano” e super killer ( nonché stragista ) accusato di ben 18 omicidi e
condannato già, per ben tre volte, alla “fine pena mai”, con vari ergastoli ostativi ( ed altri in
corso d’opera ), Giuseppe Setola.
Il prof. Alfo Fronterrè, oculista, difeso
dagli avvocati Pasquale Coppola e Mario
Imbimbo, è detenuto da oltre sei
mesi a Pavia ( ha infatti rinunciato a presenziare ) e proprio nella passata udienza i suoi
difensori hanno presentato una istanza di scarcerazione “per gravi motivi di
salute”.
Ma – fino
ad una certa ora – il Presidente Picardi,
non aveva sciolto la riserva e pertanto il Fronterrè resterà ancora in
carcere. Oltre a Giuseppe Setola,
Aldo Fronterrè e Gerry Casella, nel processo sono anche
imputati Massino Alfiero e Gabriele Brusciano, i quali hanno chiesto di essere giudicati col
rito abbreviato. Massimo Alfiero –
secondo l’accusa – sostenuta dalla
Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli (
composta dai piemme: Antonello Ardituro,
Alessandro Milita, Cesare Sirignano e Giovanni Conso) sarebbe il “regista”
dell’intera operazione, avendo istigato
e manovrato l’avv. di Setola, Gerry
Casella, a corrompere ( mettendo a disposizione
grosse somme di denaro contante ) il prof. Aldo Fronterrè, costringendolo ad accettare somme di denaro e
ad alterare l’effettiva capacità “visiva” di Giuseppe Setola.
Con la
perizia redatta dal Fronterrè, infatti, Giuseppe Setola usufruì degli arresti
domiciliari presso una clinica di Pavia,
per seguire le terapie per la sua “presunta” cecità, cogliendo l’occasione per evadere ed instaurare poi nella zona dell’agro
aversano e dintorni, il terrore ( con la
nota strage dei Ganesi, di altri delitti eccellenti e di operazioni di
rappresaglie ( delitto Orsi e altri delitti ) contro familiari di soggetti che
avevano intenzione di pentirsi e di
quelli che si erano già pentiti. O’ Cecato venne per fortuna arrestato – dopo
la rocambolesca fuga sotterranea - in una clinica di Mignano Montelungo.
Come si
ricorderà la DdA, avendo acquisito prove
a sufficienza contro l’avv. Gerry Casella ( parziale ammissione dei fatti,
possesso dei pizzini, filmati dei colloqui ed altre intercettazioni, oltre che
le solite delazioni dei collaboratori di giustizia ) chiese per Casella il
giudizio “immediato”. Ma i difensori,
Avv.ti Vittorio Giaquinto e Alessandro Barbieri, nella prospettiva
di uno sconto di pena chiesero il processo abbreviato che è stato fissato per
la fine del mese presso il Tribunale di Napoli. In definitiva il processo
contro Setola e Compagni è stato quindi aggiornato alla prossima udienza del 20
gennaio 2014.
Nessun commento:
Posta un commento