Nemo profeta in patria
AL TENORE SAMMARITANO
CARLO BINI IL PREMIO MASANIELLO 2013
Allievo del Maestro Mino
Campanino, ha cominciato molto presto a far valere le sue brillanti doti
artistiche che lo hanno condotto in breve a debuttare al San Carlo di Napoli,
dove consegue in “Madama Butterfly” un brillantissimo successo. Invitato nei
più prestigiosi teatri europei, Bini passa dal ”Covent Garden” di Londra all’ “Operà”
di Parigi, a Vienna, Monaco di Baviera, a Francoforte, ad Amburgo, a Berlino, a
Stoccarda.
Santa
Maria Capua Vetere (di Ferdinando
Terlizzi) - Carletto Bifone, in arte Carlo
Bini, è mio amico d’infanzia. Ci siamo frequentati in quel “laboratorio” (
almeno ai nostri tempi ) di “etica civica” che era l’Istituto Piccirillo di via
Tari, da sempre gestito dei Frati
Carissimi di Santamaria. Poi lui ha spiccato il volo ( anche perché conosce
correttamente varie lingue straniere) cogliendo successi in tutto il mondo,
come tenore, ed io sono rimasto, invece, modesto cronista di periferia, in una
provincia grigia e addormentata. Carletto vive con una compagna inglese, in una
splendida tenuta, in provincia di Pistoia. Là, in terra “straniera”, non
conosce il disagio della sua terra natìa, oppressa dall’immondizia, dalla
camorra e dalla protervia di tanti politici “catto-comunisti” come quelli
sammaritani.
Ci siamo incontrati l’altro giorno – reduce
dal ricevimento del Premio Masaniello 2013 – abbiamo fatto quattro chiacchiere
in un bar. Era smagliante con una rombante fuoriserie ed una moglie giovane e
piacente. Gli ho regalato il mio libro “Il
caso Tafuri” e l’ultimo di Giuseppe
Garofalo, “L’Empia Bilancia”. E’ rimasto contento perché
è sempre attaccato alla sua terra: Qui a Santa Maria Vivono i suoi nipoti.
Molti cittadini sammaritani, però, non
sanno chi è veramente Carlo Bini nel mondo
della lirica, Carlo Bifone è nato a
Santa Maria Capua Vetere, ma nella vicina Napoli ha avuto la sua formazione
artistica e professionale. Allievo di quella prestigiosa scuola canora del
Maestro Mino Campanino, dalla quale
hanno preso il via acclamatissimi interpreti, ha cominciato molto presto a far
valere le sue brillanti doti artistiche che lo hanno condotto in breve a
debuttare al San Carlo di Napoli, dove consegue in Madama Butterfly un
brillantissimo successo.
Un esordio seguito con vivo interesse
dagli operatori artistici che, apprezzando le sue altissime doti di versatilità
ed impegno, gli aprono le porte dei maggiori Enti Lirici Italiani, compreso “La
Scala” di Milano, dove debutta nel “Wozzeck” di Alban Berg quale Tambour Major
in lingua tedesca sotto la direzione di Claudio Abbado e poco dopo nella
“Chovanschina” di M.P. Musorgskìj nei panni di Andrei Chavonskij, eseguita in
lingua russa. Sono anni di grande impegno in cui l’artista cerca di raffinare
sempre più le sue interpretazioni rese ancor più apprezzabili da una rara
disinvoltura scenica.
Invitato nei più prestigiosi teatri
europei, Bini passa dal Covent Garden di Londra all’Operà di Parigi, a Vienna,
Monaco di Baviera, a Francoforte, ad Amburgo, a Berlino, a Stoccarda: città nelle
quali ritorna regolarmente per vari anni ad interpretare il repertorio
italiano. Seguito con attenzione anche dagli impresari americani, viene
invitato al Metropolitan Opera di New York dove, in seguito al debutto in
“Carmen”, la lusinghiera recensione del “New York Times” acclamò Carlo Bini
come “A really true Don” (Josè). Seguono, negli anni successivi, impegni tra
l’altro a San Francisco, Chicago, Washington, San Diego e Dallas, per quelle
opere che sono considerate il suo repertorio per antonomasia e cioè il
Trovatore, Tosca, Carmen, Luisa Miller, Gioconda, Rigoletto, Cavalleria
rusticana, Pagliacci e Manon Lescaut.
Tra le sue partners vanno citate
Montserrat Caballè, Katia Ricciarelli, Maria Chiara, Edita Gruberova, Leontyn
Price, Grace Bumbry, Raina Kabaivanska e Ghena Dimitrova ed i più prestigiosi
direttori d’orchestra: Claudio Abbado, Riccardo Muti, Giannandrea Gavazzeni,
Giuseppe Patanè, Sir John Pritchard, James Levine, James Colon, Nino Sanzogno e
Riccardo Chailly.
Numerose le sue incisioni discografiche
tra le quali ricordiamo “La Messa da requiem” di Giuseppe Verdi incisa dalla
Decca; “Eine Nacth in Venedig” di J. Strauss, in forma integrale con la BASF e
“Highlights” con la R.C.A. in videocassetta “Life”; “Una notte a Venezia” di J.
Strauss; “I Lombardi alla Prima Crociata” di G. Verdi; “Messa di Gloria” di G.
Puccini e “Promenaden Concert mit Carlo Bini Norddeutscher Rundfunk”.
L’altro giorno a Napoli un ulteriore
prestigiosissimo riconoscimento il Premio
Masaniello 2013. La giuria, composta dal Presidente Aldo Masella, Direttore della scuola di teatro del Teatro Carcano
di Milano, dai giornalisti Fiorella
Franchini e Francesco Bellofatto,
da Laura Bufano del Comitato
Scientifico dell'AIGE, dall'Arch. Maria
Grazia Guarino, ha premiato con il Masaniello dello scultore Domenico Sepe, il grande pianista e
compositore Michele Campanella, il
tenore Carlo Bini e i
soprano Giovanna Casolla e Francesca
Bellofatto, la Sovrintendente del Teatro San Carlo, Rosanna
Purchia.
Nessun commento:
Posta un commento