Caserta, lunedì 21 ottobre 2013
Titolo
della mostra: Francesco
de Molfetta - Demology
Sede: Nicola
Pedana Arte Contemporanea - via Don Bosco 7 - Caserta
Vernissage: sabato 9 novembre
alle ore 19
Curatore: Massimo
Sgroi
Autore: Francesco
de Molfetta
Catalogo: in
galleria
Testi: Massimo
Sgroi
Editore: Nicola
Pedana Arte Contemporanea
Genere: arte
contemporanea, personale
Durata: fino al 15
dicembre 2013
Orari: martedì/sabato
10-13 e 16.30-20; venerdì 16.30-20
Ingresso: libero
Sito: nicolapedana.com
Info: 392.6793401
Ufficio
Stampa: Maria
Beatrice Crisci (3395454974) mariabeatricecrisci.com –
Alla
Galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea la mostra di Francesco de Molfetta
Si inaugurerà sabato 9 novembre alle ore
19, presso la galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea in via Don Bosco 7
a Caserta, la mostra personale di Francesco
de Molfetta, dal titolo “Demology”,
a cura di Massimo Sgroi.
In esposizione
una serie di opere che vivono in relazione con il territorio e, soprattutto,
con la visione popolare (non pop) dell'immaginario collettivo campano.
In occasione del vernissage sarà
presentato il catalogo Democracy.
Le opere dell’artista
saranno in mostra alla galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea fino al 15 dicembre
prossimo.
Nel testo il curatore così scrive: “Ironico,
iconoclasta, provocatorio eppure dotato di un forte apparato concettuale che connota
le sue sculture come un detonatore dell'accadere artistico. Francesco de Molfetta
non è un artista che può lasciare indifferenti; solo apparentemente potrebbe
essere associato alle immaginarie dell'eccesso pop di una certa arte Kitsch. In
realtà l'artista milanese è uno scultore e, con i suoi lavori, riempie lo
spazio, non solo quello fisico ma, soprattutto, quello della mente. Non è casuale
che l'ironico Padre Pio sia più vicino alla graffiante destrutturazione della
teologia dell'ubik di Philip Dick che non agli iperpopolari lavori di Jeff
Koons”. Sgroi ancora aggiunge: “Non a caso la mostra si chiama Demology, ovvero
il rapporto individuale che De Molfetta ha con la cultura demologia del luogo. La
scelta estetica e formale di realizzare delle opere secondo la tradizione della
ceramica di Capodimonte risponde esattamente a questa esigenza. Leggere
antropologicamente quella che è la memoria della gente comune riparametrandola
attraverso la sua sensibilità. Allo stesso modo il Gondam-Obama e la
dissacrazione dei fast food Mc Donalds diventa contaminazione virale di un
processo che oggettualizza l'immagine come la vita stessa. Seguendo le sue
sculture, posizionate, fra l'altro, anche nel cuore della città, egli riscrive
il luogo dotandolo della sua forza ironica. Un modo per obbligare una
terra dalle grandi tensioni sociali a fare i conti con i codici prestabiliti
che le moderne dittature tecnotroniche impongono. Se è vero che l'arte non può
stabilire la verità almeno che essa serva a svelare l'inganno”.
Ufficio
Stampa “Nicola Pedana Arte Contemporanea”
(Maria Beatrice
Crisci)
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