A NAPOLI INNANZI AL GUP FIERRO UDIENZA PER IL PROCESSO ALL’AVV. GERRY
CASELLA ACCUSATO DI AVER FATTO
FALSIFICARE LA PERIZIA CHE PERMISE A GIUSEPPE SETOLA DI EVADERE –
HANNO DISCUSSO
GLI AVVOCATI VITTORIO GIAQUINTO, ALESSANDRO BARBIERI E ANGELO RAUCCI – LA SENTENZA PREVISTA PER
L’11 PROSSIMO –
Aspra critica
di Giaquinto sulla requisitoria del PM Milita – La Giudice Fierro prende la difesa
di ufficio
( dall’inviato
)
Napoli - Si è tenuta l’altro giorno, presso il Gup
del Tribunale di Napoli, Dr.ssa Francesca Fierro, la terza udienza del processo, col
rito abbreviato, a carico dell’avv. Gerry Casella, detenuto presso il
carcere di Bellizzi Irpino e tradotto per l’occasione ( non mi è sembrato molto
abbattuto, anzi sorridente, ha salutato tutti dalla gabbia; indossava un pantalone di velluto, un pullover blu ed un piumone ) il quale è accusato di aver
partecipato al clan dei casalesi con la falsificazione della perizia che
consentì a Giuseppe Setola di
evadere dalla clinica di Pavia e di aver tramesso all’esterno pizzini di
estorsioni.
Come si ricorderà, nella precedente udienza – al termine della
sua requisitoria – che non poche polemiche ha suscitato nell’ambito degli
avvocati – il PM della DdA Dr. Alessandro
Milite, chiese per il professionista
casertano 15 anni di reclusione. Ieri, però, la pubblica accusa era rappresentata dalla Dr.ssa Anna Maria Lucchetta. Assieme al
Casella sono accusati di vari reati
anche Gabriele Brusciano ( difeso dall’avv. Angelo
Raucci che ha concluso la sua arringa per iscritto ) e
Massimo Alfiero ( detenuto a Cuneo, difeso dall’Avv. Giuseppe Stellato, sostituito dall’avv. Claudio Sgambato, che ha rinunciato all’udienza). Il primo a
prendere la parola è stato l’avv. Alessandro
Barbieri, in difesa di Casella, il quale ha tracciato un lungo “excursus”
sulle attività svolte prima che il Casella prendesse la difesa. Il primo difensore ha molto criticato la
requisitoria del dr. Milita, definendola
“dura ed aspra”. Barbieri ha detto che la massima attività truffaldina sarebbe
stata comunque opera degli avvocati precedenti: Camillo Irace, Alfonso Martucci e Salvatore Maria Lepre.
Ha preso quindi la parola Vittorio Giaquinto che ha esordito
mettendo in rilievo la durezza della requisitoria e l’esagerazione delle accuse
a Casella. Nel corso della sua arringa, però, Giaquinto è stato interrotto dal
giudice Feirro, la quale ci ha tenuto a
precisare che certamente il Dr. Milita, nella
sua requisitoria, non intendeva
generalizzare sul comportamento degli
avvocati e non ha inteso minimamente offendere gli avvocati di Napoli o di
Santa Maria.
Giaquinto, nel corso di oltre due ore, - citando le famose sentenze della Corte di
Cassazione che hanno fatto giurisprudenza in materia di 416 bis e concorso
esterno ovvero quella del Ministro
Mannino e del sen. Dell’Utri - ha
smontato parzialmente l’accusa chiedendo alla fine una pena mite che
comprendesse quantomeno il favoreggiamento e non già la partecipazione attiva
al sodalizio dei casalesi. Ho detto che Gerry Casella è stato minacciato e che
setola gli ingiunse di fare quello che lui voleva altrimenti sarebbe stato pestato
a sangue come avvenne all’avv. Camillo Irace.
L’avv. Giaquinto ha poi fatto
cenno alla condanna di Riccardo Iovine
( 4 anni ) indicandolo come vero fiancheggiatore e sminuito l’episodio della
cocaina ( delazione di Francesco Cantone ) che Casella avrebbe introdotto nel
carcere con l’orologio. In proposito l’Avv. Gerry Casella in una dichiarazione
spontanea ha voluto ribadire che,
essendo padre di 2 figli, ci
teneva a rimarcare la circostanza della cocaina come una falsa accusa.
Il processo è stato
aggiornato all’11 dicembre allorquando dopo l’arringa di Giuseppe Stellato per
Alfiero sarà emessa la sentenza.
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