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lunedì 20 gennaio 2014

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Giustizia: i delitti violenti sono "made in Italy", italiani il 70% dei condannati

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di Beatrice Migliorini


Italia Oggi, 20 gennaio 2014

Lo studio della Fondazione Leone Moressa sulla relazione tra nazionalità e crimini.
Nei delitti contro la persona gli italiani doppiano gli stranieri. Su un totale di 23.897 detenuti per questa tipologia di reato, 16.522 (69%) sono cittadini italiani, mentre sono 7.375 (31%) gli stranieri. Simile l'andamento anche per i reati contro la famiglia.
Su un totale di 2.081 detenuti, 1.543 (74%) sono italiani mentre 538 (26%) sono stranieri. Meno marcata la differenza nei reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica. Per quanto riguarda i primi, su un totale di 8.109 detenuti, 5.034 (62%) sono italiani mentre 3.075 (38%) sono stranieri. Nei reati contro la fede pubblica, invece, su un totale di 4.611 soggetti reclusi, 2.888 (62,6%) sono italiani, mentre 1.723 (37,3%) sono stranieri. Questo il risultato emerso dallo studio condotto dalla fondazione Leone Moressa, a seguito dei dati diffusi dal Ministero della giustizia sulla nazionalità dei detenuti nelle carceri italiani.
Analizzando lo studio condotto, salta all'occhio come, nei reati aventi ad oggetto persone fisiche, sono gli italiani quelli più coinvolti. Al 31 dicembre 2013, infatti, i detenuti italiani per reati contro la persona (comprendenti i delitti contro la vita e l'incolumità individuale, contro l'onore, contro la personalità individuale, contro la libertà personale e contro la libertà morale) erano 16.522 ed incidevano sul totale della popolazione carceraria italiana per il 16,7%, secondi solo ai detenuti per i reati contro il patrimonio che incidevano per il 24,4%. Simile la situazione anche per i reati contro la famiglia (delitti contro il matrimonio, contro la morale familiare, contro lo stato di famiglia e contro l'assistenza familiare). Per questa tipologia di reati, infatti, i detenuti italiani sono 1.543 contro i 538 stranieri. La loro incidenza sul totale della popolazione carceraria italiana è, però, dell'1,6%.
Meno marcata, invece, la differenza nei reati contro la p.a. e la fede pubblica. Nel primo caso, infatti, i cittadini detenuti (5.034) incidono sul totale della popolazione carceraria italiana per il 5,1%, mentre nei reati contro la fede pubblica l'incidenza è del 2,9%. Fanalino di coda, i reati di prostituzione. Sono solo 198, infatti, i detenuti italiani per aver commesso questo tipo di reato e la loro incidenza sul totale della popolazione carceraria italiana è pari allo 0,2%.

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