Translate

venerdì 17 gennaio 2014


    


Giustizia: Magistrato sorveglianza dispone ricovero in ospedale Di Vincenzo Sarno

PDFStampa
 
Tm News, 17 gennaio 2014

Il Magistrato di sorveglianza di Napoli, Rosa Labonia, ha rigettato la richiesta di differimento pena ma ha disposto il ricovero in ospedale per Vincenzo Di Sarno, il Detenuto 35enne rinchiuso nel carcere napoletano di Poggioreale affetto da una grave forma di tumore al midollo osseo.
La decisione del magistrato è arrivata oggi in risposta alla richiesta dei difensori che avevano proposto istanza di sospensione provvisoria dell'esecuzione della pena e di applicazione dei domiciliari. Nel provvedimento si ricorda che Di Sarno è detenuto a Poggioreale per scontare una pena a 16 anni di reclusione, inflitta in secondo grado per omicidio, omicidio avvenuto nel 2009, vittima un extracomunitario, accoltellato alla gola. E dalle relazioni sanitarie, agli atti della direzione del carcere, emerge che il 35enne "è affetto da esiti di intervento chirurgico per ependimoma rachide cervico dorsale intramidollare nel 2002, terza ipostemia, deficit di forza ai quattro arti, ipomiotrofia prevalente agli arti superiori", inoltre "presenta condizioni di magrezza", ma "si presenta lucido e vigile". Il magistrato sottolinea che il detenuto "sta rifiutando terapia medica infusiva e nutrizione con brick, nonostante le continue sollecitazioni mediche". Sono stati inoltre richiesti e fissati esami diagnostici per il detenuto che è "costantemente monitorato in ambiente intramurario". Quindi "rilevato che il soggetto non appare in immediato pericolo di vita (per altro la lamentata patologia risale ad epoca ben anteriore alla commissione del grave delitto); rifiuta la terapia propostagli; che non ci sono i presupposti per l'adozione di un provvedimento di urgenza da parte del magistrato di sorveglianza; ritenuto tuttavia opportuno effettuare un monitoraggio completo sulle effettive condizioni di salute del condannato, possibile solo in ambiente ospedaliero", il magistrato "rigetta le istanze" dei difensori di sospensione dell'esecuzione della pena, ma "dispone il ricovero del condannato presso un ospedale del territorio nazionale, da individuarsi repentinamente a cura dell'amministrazione penitenziaria, sia sulla base della specializzazione oncologica della struttura, sia della rapida disponibilità al ricovero".

Nessun commento:

Posta un commento