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domenica 23 febbraio 2014


    


Giustizia: le "priorità" del neo-ministro? il processo civile telematico e l'emergenza carceri

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di Silvia Barocci

Il Messaggero, 23 febbraio 2014

"Grazie presidente". È un sorriso che lascia trasparire l'ironico ringraziamento per una "patata bollente" di cui avrebbe fatto volentieri a meno quello che il neo Guardasigilli Andrea Orlando sfodera dinanzi al Capo dello Stato.
"Stai tranquillo, devi stare tranquillo", è stata la risposta di Giorgio Napolitano. Il tutto sotto gli occhi dei signori Orlando, i genitori, venuti da La Spezia per non perdere la cerimonia del giuramento al Quirinale.
"Eh sì, mi aspettavo un incarico più tranquillo. Avrei avuto il piacere di continuare il lavoro cominciato all'Ambiente", confida a Maurizio Martina, anche lui fresco di giuramento. Il neo ministro dell'Agricoltura lo rassicura: "tanto la materia già la conosci".
Quei tre anni da ex responsabile Giustizia del Pd, nel periodo di maggiore impegno parlamentare per far fronte alle legge "ad personam" di Berlusconi, non sono trascorsi invano. Orlando se ne accorge appena arriva in Via Arenula, per ricevere le consegne dal ministro uscente Annamaria Cancellieri.
È lì, in quel salone affrescato dal Bargellini che ancora conserva la scrivania di Togliatti, che matura il convincimento sulle tre priorità: carceri, giustizia civile, efficienza organizzativa. Per oltre un'ora e mezza ha tenuto la prima riunione operativa con il capo di gabinetto, Renato Finocchi Ghersi, il capo del legislativo, Domenico Carcano, e i capi dipartimento del ministero. Ha voluto un report da tutti. Per partire con il piede sull'acceleratore in vista di luglio, mese indicato da Renzi per la riforma della giustizia.
"È in assoluto la prima da fare", andava ripetendo ieri Berlusconi puntando il dito contro la "giustizia politicizzata" che lo ha condannato in via definitiva per frode fiscale. Ma non è dalla separazione tra giudici e Pm che partirà Orlando. L'arretrato di circa 5 milioni di cause civili pesa sulla crescita del Pil per un punto percentuale all'anno. Occorre sfoltire. Il prossimo 30 giugno diventerà obbligatorio il processo civile telematico, ma non è detto che tutte le sedi siano pronte, seppure in un anno le comunicazioni telematiche hanno consentito un risparmio di circa 42 milioni di euro.
E poi l'efficienza. La riforma della geografia giudiziaria è partita, con la chiusura delle piccole sedi. Ma il blocco del turn over del personale amministrativo - che da 36mila unità calerà presto a 34mila - rischia di far rallentare i servizi. L'altra scadenza in vista è il 28 maggio, quando l'Italia dovrà dimostrare alla Corte di Strasburgo di aver adottato le riforme necessarie per risolvere l'emergenza sovraffollamento.
Anche il neo ministro Orlando, come il premier Renzi, punta su riforme strutturali e non su amnistia e indulto. La legge svuota carceri del governo Letta ha fatto calare i detenuti a 61mila, contro 47mila posti regolamentari. Ora Orlando dovrà seguire da vicino altri due ddl: quello al Senato per limitare il ricorso alla custodia cautelare e l'altro sulla messa in prova, in terza lettura alla Camera.

Nessuna trattativa con Berlusconi

"In Parlamento, quando al governo c'era Berlusconi, con Donatella Ferranti ho guidato la battaglia del Pd contro le leggi ad personam e quella durissima sulle intercettazioni. E in questa legislatura ho subito sottoscritto la proposta per una legge più dura contro la corruzione e per ripristinare appieno il falso in bilancio". Il neoministro della Giustizia Andrea Orlando smentisce, in un colloquio con Repubblica, l'esistenza di trattative con Silvio Berlusconi: "Ho sempre fatto le mie proposte alla luce del sole".
"Io ministro della Giustizia? Mamma mia, che responsabilità enorme. Ã un fardello pesante, e lo so bene io che per tre anni, da responsabile Giustizia del Pd, ho girato per tutte le procure, i tribunali e le carceri italiane per ascoltare tutti, capire i problemi, trovare le soluzioni giuste", commenta Orlando. Il nuovo Guardasigilli spiega quindi che sarebbe voluto rimanere al ministero dell'Ambiente. "Lì stavo facendo bene, avevo un sacco di progetti in piedi", dice. "Avevo chiesto a Renzi di non essere spostato altrove". Come responsabile della Giustizia, aggiunge, "una cosa la farò subito: approvare la lista degli eco-reati".

Uil-Pa Penitenziari: pronti a confronto con Orlando

"Abbiamo avuto modo di conoscere, ed apprezzare, Andrea Orlando quale responsabile Giustizia del Pd. In quelle vesti ha più volte incontrato le rappresentanze sindacali, accettando sempre il confronto su proposte e progetti per risollevare il sistema penitenziario dalle criticità che lo oberano". Lo afferma Eugenio Sarno, Segretario Generale della Uil-Pa Penitenziari. "Ho motivo di credere - prosegue Sarno - che si potrà riprendere quel percorso di confronto sulle soluzioni possibili. Voglio auspicare che il neo Ministro della Giustizia intenda confermare in blocco i vertici del Dap che hanno, da qualche tempo, messo in campo un progetto di riorganizzazione del sistema penitenziario e di innovazione delle dinamiche gestionali. Progetto che andrebbe, a nostro avviso, sostenuto ed accompagnato. Sono certo - conclude il leader della Uil-Pa Penitenziari - che con il Ministro Orlando anche la Polizia Penitenziaria potrà ritrovare dignità e attenzione, ma soprattutto risposte concrete".
 

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