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giovedì 19 giugno 2014

UN "EQUO" COMPENSO DA ELEMOSINA PER OGNI ARTICOLO PUBBLICATO: VERGOGNA


APPROVATA LA DELIBERA IN COMMISSIONE GOVERNATIVA SULL’EQUO COMPENSO. SI SONO STABILITE ANCHE LE TARIFFE MINIME PER IL LAVORO GIORNALISTICO AUTONOMO. Voto contrario espresso dall’Ordine nazionale. La riunione tra le parti presieduta dal sottosegretario Luca Lotti. Firmato da Fnsi e Fieg un protocollo sul nuovo contratto di lavoro, che sarà ratificato il 20 giugno. Trattative parallele tra Fnsi e Uspi; e tra Fnsi e Aeranticorallo.





Roma, 19 giugno 2014. La Commissione governativa per la valutazione dell’Equo compenso nel lavoro giornalistico, istituita ai sensi dell’art. 2 comma 1 della legge n. 233/2012 ha raggiunto, stasera, l’accordo sull’ambito di applicazione ed il trattamento economico. Nella riunione, presieduta dal sottosegretario all’Editoria, Luca Lotti, 6 i voti a favore (Governo, Ministero del lavoro, Ministero dello Sviluppo economico, Fnsi, Inpgi e Fieg), 1 contrario (l’Ordine dei giornalisti, che la legge non riconosce come parte sociale).Presenti, tra gli altri, il presidente della Fnsi, Giovanni Rossi, il direttore generale della Fieg, Fabrizio Carotti, il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, il presidente dell’Odg Enzo Iacopino. “La disciplina dell’accordo – è scritto – si applica ai giornalisti iscritti all’albo professionale, siano essi professionisti o pubblicisti, i quali forniscono alle aziende editoriali contenuti informativi sotto forma di testi e/o servizi chiusi, anche corredati da foto e/o video, che svolgano prestazioni professionali…e titolari di un rapporto di lavoro non subordinato aventi le caratteristiche individuate dalla legge, dalla delibera della commissione del 29 gennaio 2014 e dagli accordi negoziali di settore”. L’accordo stabilisce le tariffe minime per il lavoro giornalistico, in caso di collaborazione coordinata e continuativa: che vanno, per fare qualche esempio, dai 250 euro a pezzo dei mensili ai 67 dei periodici; ai 20,83 euro per i quotidiani; ai 6,25 euro delle agenzie e web per una segnalazione, che aumenta del 30% se corredata da foto e del 50% con un video. Per le emittenti radio-televisive locali il compenso (per un minimo di 6 servizi al mese) sarà di 41,66 euro l’uno; per i periodici Uspi di 45,80 euro; per i piccoli periodici locali di 14 euro a pezzo. Dopo l’accordo di oggi, domani prosegue il confronto della Fnsi con la Fieg sul tema del rinnovo del contratto nazionale dei giornalisti, mentre nei prossimi giorni avranno luogo gli incontri con Aeranti-Corallo e Uspi.(www.giornalistitalia.it)

GIORNALISTI: ACCORDO SU EQUO COMPENSO IN SEDE DI COMMISSIONE. Voto contrario dell'Ordine dei giornalisti. Roma, 19 giugno 2014. È stato raggiunto stasera l'accordo tra le parti componenti la Commissione governativa sull'equo compenso, nella riunione presieduta dal sottosegretario Luca Lotti, con - tra gli altri - il presidente Fnsi Giovanni Rossi, il direttore generale della Fieg Fabrizio Carotti, il presidente dell'Inpgi Andrea Camporese, il presidente dell'Odg Enzo Iacopino: hanno votato a favore Fnsi e Fieg mentre l'Ordine nazionale di giornalisti ha espresso voto contrario. L'accordo stabilisce le tariffe minime per il lavoro giornalistico, in caso di collaborazione coordinata e continuativa: che vanno, per fare qualche esempio, dai 250 euro a pezzo dei mensili ai 67 dei periodici; ai 27 euro per i quotidiani; ai 6,25 euro delle agenzie e web per una segnalazione, che aumenta del 30% se corredata da foto e del 50% con un video. Per le tv locali il compenso (per un minimo di 6 pezzi al mese) sarà di 40 euro l'uno, per i piccoli periodici locali di 14 euro a pezzo. Dopo l'accordo di oggi è probabile domani un incontro tra Fieg e Fnsi sul tema del rinnovo del contratto nazionale dei giornalisti.(ANSA).


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Contratto giornalisti: firmato l’accordo Fieg-Fnsi. Alle 4.50 di oggi 19 giugno, a Roma, la Giunta Esecutiva ha raggiunto l’intesa con gli editori.

Roma, 19 giugno 2014.(www.giornalistitalia.it). Dopo una lunga notte, alle 4.50 di oggi, nella sede della Fieg, in via Piemonte a Roma, Federazione Italiana Editori Giornali e Federazione Nazionale della Stampa Italiana hanno firmato l’accordo per “favorire l’ampliamento del mercato del lavoro nel settore editoriale e l’ingresso di giovani professionisti qualificati anche nel campo dei nuovi media”. L’accordo sul lavoro autonomo, per la prima volta nella storia, porta all’interno del contratto nazionale di lavoro giornalistico, quindi della Gestione Principale dell’Inpgi, i giornalisti titolari di contratto di collaborazione coordinata e continuativa. L’intesa, che sarà illustrata oggi nella Consulta dei presidenti delle Associazioni Regionali di Stampa, presenta notevoli passi avanti rispetto al documento reso noto nei giorni scorsi, grazie al lavoro della Giunta Esecutiva, presieduta dal segretario generale Franco Siddi, che, dal primo pomeriggio di ieri, si è riunita prima in Corso Vittorio Emanuele II con i rappresentanti delle Associazioni Regionali di Stampa e successivamente in sede Fieg alla presenza dei presidenti di Inpgi e Casagit, Andrea Camporese e Daniele Cerrato. (IN http://www.giornalistitalia.it/contratto-giornalisti-firmato-laccordo-fieg-fnsi/)



.SENZABAVAGLIO - FIRMATO IL CONTRATTO SUL LAVORO AUTONOMO: LEGALIZZATO LO SCHIAVISMO.

Alle 4:30 di questa notte è stata firmata la parte del contratto che riguarda il lavoro autonomo. Gli editori hanno vinto. Non ci saranno più vertenze davanti ai giudici (questa era una delle richieste pressanti degli editori). Il precariato è stato legalizzato sotto forma di CoCoCo. Questa relazione non vuole essere esaustiva. Aspettiamo il documento finale. Comunque rileviamo subito che:

La FNSI è riuscita a peggiorare le proposte della FIEG. Un accordo raggiunto in precedenza per 27 Euro lordi per un articolo di 1500 battute è sceso a 20,80 euro per "almeno" 1600 battute. Dopo i primi 12 pezzi il valore degli articoli scende. Ignobile!

Naturalmente non si paga sul lavoro ordinato, ma su quello pubblicato. Inoltre se vi chiedono un pezzo di 1800 battute e ne pubblicano 1550, mi dispiace siete sotto le 1600 del contratto quindi non vi pagano.

In altre parole è stato legalizzato lo schiavismo.

Se l'editore rispetta le lunghezze richieste, con quaranta pezzi al mese si guadagnano 500 euro. Attenzione: naturalmente nessun rimborso spese, se non concordato in precedenza.

E' stata pattuita un'assicurazione infortuni. L'editore pagherà pochi spiccioli (da 6 a 11 euro) al mese. Non si conoscono le condizioni pattuite. C’è il timore che non sia stato concordato neppure l’ammontare dei risarcimenti.

E’ stata strappata la promessa di un ingresso dei collaboratori in Casagit. Sì, avete letto bene: solo la promessa! E naturalmente con il profilo più basso. 

Non ci sono ammortizzatori sociali. Se decidono di non servirsi più di un collaboratore, via: un editore lo caccia senza problemi (per lui). Neanche i lavori più umili sono inquadrati così.

Nessuno può fare più causa per essere assunto ex art. 1 e ex art. 2. Legalizzato il precariato a vita: se ti rivolgi al giudice perdi, perché questo pessimo accordo prevede il precariato.

Mancato l’obbiettivo di mantenere il diritto alla firma, con equiparazione della firma del collaboratore con quella del redattore. (Attenzione il diritto alla firma verrà propagandato come un obbiettivo raggiunto: non è vero. Le cose restano esattamente come prima.

Perché correre così in fretta e firmare senza aver consultato i veri giornalisti, quelli che lavorano (non quelli in permesso sindacale anche da 26 anni)? Semplice, perché oggi c’è la riunione della Commissione Equo Compenso. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti era stato molto chiaro: se la parti (FNSI/FIEG) non si fossero messe d’accordo le tariffe le avrebbe fissate il governo.

Da qui il comprensibile terrore della FIEG: sicuramente il sottosegretario non avrebbe mai deciso cifre così ridicole e umilianti per una professione seria come quella dei giornalisti.

Con i compensi decisi da questo accordo, dove andrà a finire la qualità dell’informazione, l’etica dei giornalisti e la correttezza di questo lavoro, compresa la verifica delle fonti fondamentale per tutelare i lettori?

La FIEG, quindi, ha esercitato pressioni sulla FNSI, perché si firmasse il contratto prima di questa riunione. La FNSI di buon grado ha accettato.

Ieri pomeriggio nella sede del sindacato si è tenuta una riunione della giunta e delle associazioni regionali per decidere se andare o meno in FIEG a firmare.

Non hanno votato la Lombarda e la Romana, le due associazioni più grosse che da sole rappresentano 8.199 giornalisti professionali, più del 50 per cento degli iscritti. Per la Lombarda non c’era nessuno, per la Romana non c’era il segretario Paolo Butturini, ma il vicepresidente, Lorenzo Monteforte. Che – sembra pazzesco - non ha votato.

In particolare Giovanni Rossi (Emilia Romagna) ha pressato perché si andasse a chiudere l’accordo sostenendo che la commissione equo compenso potrebbe fissare cifre più basse (più basse di queste ridicole fissate dal contratto? Anche questo, pazzesco, oltre che un insulto all’intelligenza del sottosegretario Lotti).

Franco Siddi è stato sostenuto dall’intera giunta (ma come, Guido Besana e la sua corrente,  Nuova Informazione, non erano critici?). Per fortuna c’è ancora chi ha il coraggio di esprimere le proprie idee con coerenza e onestà intellettuale: Fabio Morabito. Non ha avuto paura – unico - di votare contro una maggioranza arrogante e prevaricatrice che ormai non rappresenta più nessuno. Elena Polidori si è astenuta.

Mentre la petizione di Andrea Montanari, che chiede un congresso anticipato della FNSI e di consultare la base prima di qualunque accordo, viaggia verso gli 800 sottoscrittori, noi di Senza Bavaglio chiediamo a tutti i colleghi di formulare proposte per bloccare questo sciagurato accordo.

Massimo A. Alberizzi


twitter @sbavaglio

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