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mercoledì 14 gennaio 2015

Il via  alla  V°  Edizione  del Corso di  Alta Formazione in Criminologia organizzato dalla Scuola Formed di Caserta 



Presso la Facoltà di Giurisprudenza il giornalista Salvo Sottile ha illustrato il suo libro Cruel.


Un dibattito-confronto  sulla spettacolarizzazione  della cronaca,   sui delitti, sulla crudeltà, sulla  psicologia  tra giuristi e giornalisti.  In un’aula gremita di pubblico e studenti – 


Presente il S. Procuratore della Repubblica Marco Guariello, il giornalista Paolo Chiriello,  i proff. Giuliano Balbi, Leonardo Abazia  e Fabrizio Amatucci; l’avv. Raffaele Crisileo,  e la prof. ssa Vittoria Ponzetta



Santa Maria Capua Vetere – E’ stato un vero successo, di critica e di pubblico, in  un’aula gremitissima,  l’inaugurazione della  V° Edizione  del Corso di  Alta Formazione in Criminologia organizzato dalla Scuola Formed di Caserta. Nell’occasione i giornalisti  Paolo Chiariello, inviato di tv sky e  Salvo Sottile, giornalista e scrittore, hanno illustrato il libro del conduttore di “Quarto Grado”, Cruel. E’ stata una manifestazione che ha toccato momento di grande sensibilità colpendo direttamente al cuore gli astanti per l’attualità e la drammaticità dei delitti descritti. Ne è scaturito un convivio di alto livello tra esperti che hanno dato vita ad un  dibattito- confronto sulla spettacolarizzazione  della cronaca,   sui delitti, sulla crudeltà, sulla  psicologia  tra giuristi e giornalisti.

Gli interventi sono stati più volte vivamente interrotti da scroscianti applausi di consenso.  Vi hanno preso parte, Giuliano  Balbi, professore ordinario di diritto penale presso il dipartimento di giurisprudenza; Fabrizio Amatucci, direttore del dipartimento  di Giurisprudenza; Raffaele Crisileo, avvocato penalista, coordinatore didattico del corso, moderatore; Leonardo Abazia, Presidente Istituto Campano di Psicologia Giuridica e Vittoria Ponzetta, direttrice della Scuola di Alta Formazione Formed di Caserta.

In apertura l’Avv. Raffaele Crisileo, direttore didattico del Corso ha presentato i lavori e dopo aver rilevato il successo delle precedenti edizioni e l’interesse suscitato per  questa ultima,  con un numero notevole di iscritti,  ha illustrato,  in  sintesi,  lo svolgimento delle   materia che saranno trattate,  le visite guidate, e le qualità dei docenti.
Ha preso quindi la parola il prof. Amatucci che ha evidenziato l’importanza del patrocinio della Università per questa delicata branca del Dipartimento di Giurisprudenza,  che tende alla formazione degli studenti. Il Prof. Balbi, dal canto suo,  ha prima spiegato le finalità del corso, la sua importanza ed il suo rigore ( è la  spettacolarizzazione  della cruda realtà di tutti i palinsesti delle Tv nella cronaca di tutti i giorni )  ed è poi intervenuto in dibattito con Sottile e Chiariello ed ha detto che spesso la cronaca in tv depista le indagini con grave nocumento delle stesse. Balbi si è poi soffermato sulle leggi dell’emergenza fatte scriteriatamente (  esempio anni 80,  le leggi sull’adeguamento della pena per il sequestro di persona,  pari all’omicidio,  con il risultato che spesso si uccideva l’ostaggio).
 
Il giornalista Chiariello si è confrontato con il collega Sottile sulla trama del libro Cruel, ed ha detto che  tra i personaggi vi è il nome del nonno dell’autore, che i giornalisti di cronaca nera fanno male spesso ad innamorarsi di una sola tesi  ( il movente del delitto, le prime indagini, l’assassino, per il femminicidio è sempre il marito): Salvo Sottile ha messo in luce, tra l’altro, la grande contraddizioni dei delitti che si spettacolarizzano in tv ( per il delitto di Stasi la scena del crimine è stata inquinata da un gatto lasciato all’interno della villetta dalla polizia,   teatro dell’omicidio ) con la conseguente assoluzione e condanna dell’indiziato.

 Che non esiste mai una sola verità ( verità degli inquirenti, dell’assassino, della parte civile, dell’opinione pubblica)  che spesso l’una, cancella l’altra, tanto è vero che in Quarto Grado  ha detto Sottile – “davo la “mia” versione dei fatti”. “Spesso mi telefonavano gli avvocati delle parti,  per intervenire nelle trasmissioni ( sapendo che la Procura non si presentava ) ma io non sono caduto nei tranelli. E’ una corsa folle,  quella del giornalismo di prima mano, spesso travisato per raggiungere  l’audience che condiziona ogni trasmissione di fatti di sangue.

E’ stata poi la volta del Prof. Abazia, che ha narrato la sua  drammatica esperienza presso l’Angiulli – la casa di correzione per minori di S. Maria C.V. e  di Nisida e di altre realtà mettendo in risalto l’aiuto psicologico da dare al reo; di studiare le cause che possono portare un uomo normale a commettere un omicidio. Perché – si è domandato -  persone normali spesso prese da qual raptus trapassano il Rubicone della normalità? Una domanda ancora senza risposta. Spesso tutto questo è figlio di comportamento -  ha detto Abazia -  dei  genitori,  del disagio della vita di tutti i giorni,  dei freni inibitori che non funziona, che creano psicopatici e borderline.  Ha trasmesso ai presenti le  emozioni provate al cospetto della ragazza che con un’amica uccise una suora. Ma con amarezza ha anche dovuto ammettere  che spesso,  le famiglie allevano piccoli boss. 

La chiosa finale è stata pregevolissima (  palesemente  e vivamente emozionata) la Prof.ssa Ponzetta ha ricordato i suoi 30 anni di insegnamento a S. Giovanni a Teduccio ( zona ad alta intensità camorristica ) i successi delle precedenti edizioni ed ha ringraziato tutti;  ha rimarcato la validità del Corso, ha evidenziato le tappe e le visite didattiche, il valore e l’alta preparazione dei docenti  e il nutrito numero di allievi iscritti. Una bella kermesse,  mista di studi e presenze culturali del jet-set napoletano e casertano. Impossibile citare tutti gli autorevoli personaggi presenti.





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