QUELLA FACCIA DA MARIUOLO DI LORENZO DIANA
A Casale per festeggiare fuochi d'artificio e frizzante locale
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Ma dite la verità non aveva ragione Landolfi? E' proprio una faccia da mariuolo???
Otto misure cautelari, di cui sei arresti, sono state eseguite dai Carabinieri del Noe nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli sui rapporti con i clan dei Casalesi relativi ad appalti per la metanizzazione in vari comuni del Casertano. Fra i destinatari di un'ordinanza in carcere vi è anche l' ex presidente della Cpl, Roberto Casari, già ai domiciliari. Delle otto misure cautelari, quattro sono ordinanze di custodia in carcere, due ai domiciliari e due sono divieti di dimora.
Diana con Cantone... ma Cantone non conosceva bene Diana
Un divieto di dimora è stato disposto nell'inchiesta sulla
Cpl Concordia nei confronti dell'ex parlamentare ed ex componente della
Commissione Antimafia Lorenzo Diana. Nell'ordinanza è contestato il reato di
abuso di ufficio. Diana è indagato dalla Dda anche per concorso esterno in
associazione mafiosa per gli appalti alla Concordia.
L'accusa - Nella vicenda degli accordi tra la cooperativa
Cpl Concordia e i clan dei Casalesi per la metanizzazione del casertano, l'ex
senatore Pd Lorenzo Diana avrebbe avuto "un ruolo di assoluto
rilievo", in particolare "quale facilitatore della realizzazione
delle opere nel Bacino". Lo sottolinea il procuratore aggiunto di Napoli
Giuseppe Borrelli. Richiamando le
conclusioni del gip, il pm Borrelli sottolinea il ruolo di rilievo svolto da
Diana, alla luce dei suoi incarichi dell'epoca di componente della Commissione
parlamentare antimafia, della Commissione parlamentare Lavori pubblici, nonché
di consigliere del Comune di San Cipriano d'Aversa. Diana, evidenzia il
procuratore aggiunto, avrebbe esercitato "un intervento diretto sulla
prefettura di Caserta per quei Comuni compresi nel Bacino ed all'epoca sottoposti
a commissariamento per infiltrazioni mafiose, per ottenere le delibere di
approvazione della concessione e dei progetti presentati dalla Cpl nei tempi
previsti per accedere ai finanziamenti pubblici in favore della cooperativa
modenese". Ciò sarebbe stato attuato "nella consapevolezza
dell'esistenza dell'accordo per l'affidamento diretto dei lavori ad imprese
riconducibili al clan dei casalesi e, quindi, di particolare vantaggio per lo
stesso sodalizio mafioso".
Il divieto di dimora è legato a un falso attestato per
consentire al figlio di partecipare ad un corso per dirigenti sportivi. Nel
mirino degli inquirenti sono finite delle consulenze professionali, per circa
diecimila euro, affidate dal Centro agroalimentare di Napoli, di cui Diana era
diventato presidente, all'avvocato Iengo. Tutto questo, sottolinea il
procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli, in cambio "di un favore
ricevuto da Diana". Iengo, in particolare, nella sua qualità di sostituto
procuratore federale della Figc, avrebbe fatto rilasciare da una squadra di
serie D, la 'Nerostellati Frattese' di Frattamaggiore (Napoli), al figlio di
Diana, la falsa attestazione in cui si affermava che questi aveva svolto
attività di collaboratore tecnico organizzativo nell'ambito della società
sportiva. Questo sarebbe servito al figlio di Diana per ottenere l'ammissione
ad un corso per dirigenti sportivi organizzato dalla Figc e propedeutico
all'iscrizione ad un master della Fifa.
La reazione - "Non ho letto ancora il provvedimento -
ha detto in proposito l'ex parlamentare interpellato dall'Ansa - e cosa mi si
addebita. Mi sembra di essere tra un sogno e Scherzi a parte". Lorenzo
Diana, 66 anni, originario di San Cipriano d'Aversa (Caserta), è molto noto per
il suo impegno e la sua lotta contro la camorra e la criminalità organizzata.
E' stato più volte minacciato dal clan dei Casalesi che progettò anche di
ucciderlo. Roberto Saviano lo cita in "Gomorra" indicandolo come un
eroe della lotta alle mafie. E' stato deputato dei Democratici di Sinistra dal
1994 ed è stato componente delle Commissioni Lavori Pubblici ed Antimafia. Nel
1996 è stato eletto al Senato ed è diventato Segretario della Commissione
antimafia. Nel 2001 è stato rieletto alla Camera con l'Ulivo. Fra i
riconoscimenti attribuitigli, vi è anche il Premio Borsellino 2008.
Anche il sindaco di San Vincenzo Valle Roveto (L'Aquila),
Giulio Lancia, ingegnere della Cpl Concordia, è stato posto agli arresti
domiciliari su ordinanza del giudice per le indagini preliminari nell'ambito
dell'inchiesta della Dda di Napoli. La misura cautelare gli stata notificata
all'alba dai Carabinieri di Napoli. Delle otto misure cautelari, quattro sono
ordinanze di custodia in carcere, due ai domiciliari e due sono divieti di
dimora.
Quattro manager di Cpl Concordia e due imprenditori: sono i
sei arrestati nell'ambito del filone di inchiesta della Dda di Napoli (pm
Catello Maresca e Cesare Sirignano, procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli) e
dei carabinieri del comando Tutela ambiente del colonnello Sergio De Caprio, il
'Capitano Ultimo' che arrestò Totò Riina. In particolare in carcere è finito
Roberto Casari, ex presidente della Cpl Concordia, già ai domiciliari per la
vicenda degli appalti di Ischia; gli imprenditori casertani Antonio Piccolo e
Claudio Schiavone e Giuseppe Cinquanta, romano, responsabile commerciale Cpl
per Lazio, Campania e Sardegna dal 1997 al 2005. Ai domiciliari sono invece
finiti Giulio Lancia, di San Vincenzo Valle Rovereto (L'Aquila), responsabile
di cantiere e capo commessa della Cpl Concorda Bacino Campania dal 2000 al 2003
e Pasquale Matano, della provincia di Caserta, in qualità di responsabile di
esercizio della Cpl distribuzione. In particolare, i quattro manager di Cpl
Concordia sono indagati per concorso esterno in associazione mafiosa per
essersi accordati con clan della camorra dei Casalesi, in particolare con i
reggenti delle cosche Schiavone e Zagaria, che gestivano l'affare della
metanizzazione nell'agro aversano. Secondo l'accusa avrebbero ricevuto dai clan
sostegno di vario tipo: tra l'altro, la camorra avrebbe costretto i titolari
della Eurogas, società già assegnataria della convenzione con tre comuni, a
cederla gratuitamente alla Cpl Concordia. Piccolo e Schiavone, invece, sono
indagati per associazione mafiosa con il ruolo, secondo l'accusa, di aver
curato gli interessi del clan Zagaria in relazione agli appalti per la
metanizzazione del casertano.
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HO RICOSTRUITO UN
DOSSIER SU QUELLA FACCIA DA MARIUOLO DI LORENZO DIANA
Il professionista dell'antimafia oggi turista della politica
Non conosco
personalmente il senatore Diana, perché io i comunisti non li ho mai cagati.
Specialmente quelli che predicano bene e razzolano male. Voglio solo ricordare a quel cretino di
giornalista e a quel cafone di senatore che, per l’art.416 bis sono stato
assolto “prima che uscisse l’intervista”, già in sede di Tribunale della
Libertà, dopo appena 10 giorni dall’arresto. La mia difesa? L’ho ripetuto più
volte. E’ risultato che avevo scritto centinaia di articoli contro i clan,
quelli di Casale, la zona a cui appartiene Diana. Sapete come si dice - nella zona di Casale -
quando uno vuole additare un personaggio che è gravato di molti reati e che si
atteggia a camorrista? “Ma a questo
signore, Sandokan ci deve portare la nafta”?. Ebbene, pare sia proprio il
caso del senatore Diana ( a voler credere alla interrogazione del senatore
Emiddio Novi ) esponente nazionale dei “signori dell’antimafia”, come li definì
Sciascia in uno storico articolo. Il 10
maggio 2007, il senatore Emiddio Novi, infatti, in una interrogazione diretta
ai ministri della Giustizia e dell’Interno, ha disegnato un quadro nefasto
dell’albero genealogico della famiglia Diana che appare, quantomeno
emblematico, e non si capisce come mai a Roma, non si rendano conto con chi
hanno effettivamente a che fare. Non sarebbe la prima volta - dice Emiddio Novi
- che il responsabile nazionale antimafia diessino è oggetto di critiche per i
suoi strani rapporti con alcuni ambienti vicini alla malavita. Il fratello
della madre dell’esponente diessino, Giacomo Diana, sarebbe, a quanto consta,
accusato per l’omicidio dell’ex assessore di Mondragone Antonio Nugnes e, per
altri motivi, sarebbe agli arresti per 416 bis. Il fratello del padre, inoltre,
sarebbe coinvolto nel procedimento penale relativo alle tangenti sui carri
funebri per conto del clan dei casalesi. Il cugino della moglie, Massimiliano
Caterino, detto “o’ mastrone”, detenuto per 416 bis, sarebbe ritenuto il
braccio destro del boss latitante Michele Zagaria. Lorenzo Diana - chiarisce
ancora nella sua interrogazione il senatore Novi - negli anni 80, sarebbe stato
assessore di una giunta di cui era sindaco Ernesto Bardellino, fratello del
boss Antonio Bardellino, e sempre della stessa giunta faceva parte un tale
Franco Diana, ucciso successivamente nel carcere di S. Maria C.V. a seguito
della guerra tra cutoliani e bardelliniani. Nel 2003 l’esponente diessino
Lorenzo Diana era consigliere di maggioranza del comune di S. Cipriano d’Aversa
e a quanto si è saputo sbagliò ad acquisire un terreno confiscato ad un certo
Gaetano Iorio, acquisendone un altro dove non insisteva, al contrario del
primo, nessun immobile. Si sarebbe poi scoperto che Lorenzo Diana -
rappresentante nazionale dell’antimafia dei Ds - aveva fatto il testimone di
nozze ad un figlio di tale Gaetano Iorio. Questo il quadro desolante tracciato
da Novi. Una piccolissima precisazione.
Io per la verità, avevo già abbozzato il capitolo nel quale definivo “incolto”
il Diana, prima che uscisse l’articolo del collega Agrippa sul Corriere del
Mezzogiorno. Avevo giudicato a “pelle” ed avevo indovinato! Diana è un
ignorante. Infatti, alla precisa domanda del giornalista Angelo Agrippa: ”Chi è
il premier francese?” Il Diana ha risposto Chirac. Invece nel 2004 il premier
era Jean Pierre Raffarin. Alla domanda: ”Chi è stato il primo presidente della
Repubblica italiana?” Ha risposto: “Einaudi o Gronchi”. Invece, come tutti
sanno, compreso mio nipote Vincenzo Carbone, detto l’avvocato, che ha appena 6
anni, che il primo presidente della Repubblica è stato il grande avvocato
napoletano Enrico De Nicola. Ma Diana è in buona compagnia... e come hanno ampiamente
dimostrato i giornalisti della trasmissione “Le Jene”, al Parlamento ed al
Senato vi sono altri ignoranti, come quel tal “professore” di Caserta, assai
poco onorevole di Pietro Squeglia.
QUELLA FACCIA DA MARIUOLO DI LORENZO DIANA
25 giugno 2008
Ecco cosa emerge dalle intercettazioni
Landolfi: «C'è un complotto contro di noi»
Il parlamentare al telefono col presidente del consorzio Ce 4.
La convinzione di essere perseguitati da Lorenzo Diana
NAPOLI — La commissione d'accesso al Comune di Mondragone, gli esposti
anonimi che arrivavano alle forze dell'ordine, la maniera per evitare lo
scioglimento alla giunta di centrodestra: parlava di questo Mario Landolfi,
deputato di An e da poche settimane non più ministro delle Comunicazioni,
mentre i carabinieri che indagavano sugli illeciti del Consorzio Caserta 4
intercettavano le sue conversazioni con Giuseppe Valente, presidente del
Consorzio stesso. Sotto controllo, è ovvio, era il telefono di Valente. L'utilizzo
di queste intercettazioni è stato chiesto dal pm Alessandro Milita nell'udienza
del 17 giugno scorso. Gli avvocati Giulia Bongiorno e Nicola Buccico, che
assistono Landolfi, hanno tempo fino al 30 per le controdeduzioni.
Valente: «Mario, io sono molto preoccupato, ma proprio
sinceramente». Landolfi: «Che è successo? ».
Valente: «E poi te ne parlo domattina a voce».
Landolfi: «Ah?». Valente: «Te ne parlo bene domani mattina, perché
secondo me c'è una strategia molto in alto per fottere qua a Mondragone, pure
per cazzate e credo che ci siano molte complicità in questa strategia ».
Landolfi: «Uhm... Ma che è successo?, noi ci siamo sentiti poco fa».
Valente: «No, non è successo niente in particolare, non è successo niente, però
oggi ragionando un poco, poi ho avuto una visita a casa... che mi ha fatto
riflettere molto e allora è meglio che... Ci sta il classico proverbio latino
che dice "si vis pacem para bellum" e questa secondo me è una guerra
che dobbiamo preparare, non solo, ma poi di qui a un mese, di fronte ad una
relazione di un certo modo, tu che cazzo vai a fare più, neh Mario, che vai a
fare? Che gli vai a dire? Quando poi "ma sai, questo poi è venuto"...
Insomma... Mario, io domani mattina ti voglio parlare un poco perché ci sono molte
cose che non quadrano. Qua ci stanno esposti anonimi...».
Landolfi: «Eh».
Valente: «Che vengono indirizzati a tutte le autorità, ma poi
guardacaso a livello giudiziario vengono mandati ad un giudice in particolare.
Guarda caso dopo questi esposti anonimi dopo sette, otto giorni viene la Dia e
viene a sequestrare atti che riguardano in particolare l'esposto anonimo. A
livello di Prefettura si dà mandato per altri due mesi alla commissione di
accesso, come se per due mesi... In due mesi questi che hanno fatto, hanno
trovato qualcosa e la devono approfondire meglio o non hanno trovato niente e
hanno bisogno ancora di tempo per poter trovare, poter creare qualcosa? La
chiave di lettura è bivalente, non solo, poi risulta... risulta fondatamente
che un certo parlamentare ha frequentazioni continue con il prefetto e va a
chiedergli solo questo? E il prefetto non fa niente, insomma, il prefetto
avalla... Avalla e concede due mesi ancora alla commissione per dare
soddisfazione a qualche parlamentare o per dare, per fare in modo che vengano
create delle prove contro... artificiose chiaramente, strumentali contro questa
amministrazione. Queste sono cose che insomma... Quando c'è stato il prefetto
la prima volta ha detto: "Ben venga una commissione che verifica", è legittimo
ed era giustissimo». Landolfi. «Certo».
Valente: «Però dentro al paese tuo non si può consentire che tu, una
commissione dopo due mesi dice: "No, non abbiamo fatto niente, dobbiamo
stare altri due mesi". Allora dopo due mesi mi devi fare uno step, mi
dici: "Hai trovato qualcosa? hai bisogno di altro?" ».
Landolfi: «Pe', ma chi ti è venuto a trovare?»:
Valente: «E va beh, poi ne parliamo domani, dai».
Landolfi: «Va beh, dimmelo, tanto già è...».
Valente: «Senti, io ho riparlato di nuovo con Giovanni De Stasio».
Landolfi: «Eh».
Valente: «E ti devo dire la verità, oggi mi sono messo paura, mi sono
messo paura sai perché? Perché io ho l'impressione che si sta creando una sorta
di caccia alla strega che non esiste. Cioè qua a Mondragone non c'è una virgola
di motivo per poter fare un provvedimento contro questa amministrazione».
Il giorno successivo i due si incontrano e Landolfi decide di andare dal prefetto di Caserta, Carlo Schilardi,
assieme a Nicola Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia. Ne parla
con Valente in un'altra telefonata.
Landolfi: «Io col prefetto sarò molto duro, Peppino. Là non è la
questione che fai sfogo, là un prefetto non si comporta così, non fai sfogare a
nessuno. Il prefetto se ci sono delle cose ha il dovere di procedere, se non ci
sono non ha il diritto di far sfogare quando va D'Artagnan lì sopra, quello con
la faccia di mariuolo di Lorenzo Diana e dice: "senatore, mi
dispiace". E ti voglio dire che mi deve rispondere all'interrogazione mia
su San Cipriano d'Aversa, sugli imbrogli che hanno fatto sulle residenze
false... Io gli dico che so che ci va Lorenzo Diana sopra la Prefettura, hai
capito? Io su questo devo dire: "Ma tu a che gioco stai giocando,
prefetto?"».
Valente: «Ma tu devi esser molto... e non dire... se ci sta ci sta...
Tu devi dire "Fino a oggi non è emerso niente e penso che 60 giorni
sarebbero bastati per questa commissione" ».
Landolfi: «Peppe, io devo fare un ragionamento che lui non può dire
"Io lo faccio per far sfogare", ma a chi deve far sfogare? Che è
questo sfogo? Allora mi facesse sfogare a me su San Cipriano, hai capito? ».
Altra telefonata, di lì a poco.
Valente: «Oh, sul giornale ci sta una miriade di arresti che hanno
fatto a Mondragone ».
Landolfi: «Ah, sì? A chi hanno arrestato?».
Valente: «Tutti quelli là che ci stavano fuori, hanno arrestato tutti
quanti». Landolfi: «Ah, si ottimo!».
Valente: «Sì, sì, quindi Mondragone è diventato finalmente un paese
denuclearizzato».
Landolfi: «Ah, lassa fa' a Dio e alla Madonna».
Titti Beneduce
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE CHOC DI NOVI SULL’EX SENATORE
maggio 10
23:12
2007Pubblichiamo il testo integrale
dell’interrogazione parlamentare presentata in data odierna dal Senatore Emidio
Novi, che ha per oggetto l’ex Senatore Lorenzo Diana:
“NOVI – Ai Ministri dell’interno e
della giustizia – Premesso che, per quanto risulta all’interrogante:
sul sito Internet
http://pignataromaggiore.interfree.it sarebbe pubblicata una foto che ritrae il
Responsabile nazionale antimafia dei DS mentre brinda, in occasione
dell’inaugurazione del comitato elettorale del candidato sindaco Raimondo Cuccaro
(elezioni comunali del 2006 per il rinnovo degli organi elettivi di Pignataro
Maggiore), con l’ex sindaco Giovan Giuseppe Palumbo, a quanto consta, già capo
di un’Amministrazione sciolta nel 2000 per collegamenti diretti e indiretti con
la malavita organizzata locale dei Lubrano-Nuvoletta-Ligato;
non sarebbe la prima volta che il
Responsabile nazionale antimafia diessino è oggetto di critiche per i suoi
strani rapporti con alcuni ambienti vicini alla malavita;
il fratello della madre
dell’esponente diessino sarebbe, a quanto consta, accusato per l’omicidio
dell’ex assessore di Mondragone Antonio Nugnes e, per altri motivi, sarebbe
agli arresti per 416-bis;
il fratello del padre, inoltre,
sarebbe coinvolto, a quanto consta, nel procedimento penale relativo alle
tangenti sui carri funebri per conto del clan dei casalesi;
il cugino della moglie, tale
Massimiliano Caterino, detto “‘o mastrone”, detenuto per 416-bis, sarebbe
ritenuto il braccio destro del boss latitante Michele Zagaria;
negli anni ’80, poi, sarebbe stato
assessore di una giunta di cui era sindaco il fratello del famosissimo e
ferocissimo boss Antonio Bardellino, e sempre della stessa giunta faceva parte
un tale Franco Diana, ucciso successivamente nel carcere di Santa Maria Capua
Vetere a seguito della guerra tra cutoliani e bardelliniani;
nel 2003 il Comune di San Cipriano
d’Aversa, dove risultava consigliere di maggioranza l’attuale responsabile
diessino, sbagliò ad acquisire un terreno confiscato ad un certo Iorio Gaetano,
acquisendone un altro dove non insisteva, al contrario del primo, nessun
immobile. Si sarebbe poi scoperto che il dirigente diessino aveva fatto il
testimone di nozze ad un figlio di tale Iorio Gaetano;
nonostante quanto rappresentato,
l’esponente diessino, in questi giorni si è accanito contro l’Amministrazione
comunale di Pignataro Maggiore, che invece si è contraddistinta nel tempo per
aver combattuto la malavita locale con atti coraggiosi e decisi, come risulta
anche alle Forze dell’ordine e alla Prefettura;
il Sindaco di Pignataro Maggiore ha
denunciato questa azione intimidatrice e calunniatrice con un esposto
presentato ai Carabinieri di Pignataro Maggiore;
per quanto consta, queste azioni
intimidatrici e calunniose puntano soprattutto a condizionare il comportamento
dei rappresentanti delle istituzioni in una provincia che vede i Democratici di
Sinistra al centro di rapporti collusivi con ambienti affaristici e camorristi,
come dimostrano le ultime inchieste giudiziarie,
si chiede di sapere se i Ministri
in indirizzo siano a conoscenza di queste aggressioni calunniatrici contro il
Sindaco di Pignataro Maggiore e se ritengano opportuno, nell’ambito delle
proprie specifiche competenze, far pervenire ai rappresentanti delle
istituzioni tutte le documentazioni e le memorie presentate dal sindaco di
Pignataro Maggiore nel corso di questi anni ai Prefetti della provincia di
Caserta”
Pochi giorni fa su NOTIX.IT, è apparso un
articolo che riportava una sommatoria di fatti e notizie riguardanti l’ex
senatore Lorenzo Diana. Il pezzo reca la firma di Marilena Natale, nota
giornalista anticamorra a livello nazionale, premio “Agenda Rossa", più
volte minacciata, non solo verbalmente, ma anche fisicamente dai clan.
Nell’articolo suddetto non è stato fatto altro
che riportare passo passo tutti i fatti e le parentele di sangue e i
comparielli di nozze di Lorenzo Diana, così come scritte nel verbale di
scioglimento del comune di san Cipriano d’Aversa e nei vari atti giudiziari
riguardanti appunto i parenti del Diana, che tra l’altro sono documenti
pubblici accessibili e visibili da chiunque anche su internet.
L’articolo è stato pubblicato perché estremente
di attualità , visto che l’ex senatore Diana è testimone nel processo
Cosentino.
L’articolo è stato preso come spunto da parte
di Lorenzo Diana per denigrare e accusare l’editore di Notix.it, Dr. Nicola
turco. Il Diana ,infatti, sulla sua bacheca di facebook, ha dato sfogo a
tutta la sua rabbia, facendo passare Turco come un diffamatore, un bugiardo e
addirittura facendo anche scrivere da altri in commenti che lo fanno passare
addirittura per un camorissta.
Il nostro editore Nicola Turco, con l’eleganza
e la signorilità che è insita nella sua persona e nella sua vita, non essendo
abituato ne’ a dire bugie, né a diffamare, né a far pubblicare articoli se
non comprovati da tanto di documentazione ufficiale , si rivolge direttamente
a mezzo stampa e non a mezzo social network, quindi pubblicamente e
visibilmente da tutti e non solo da alcuni, a Lorenzo Diana, invitando anche
a rispondere con lo stesso mezzo .
NICOLA TURCO a LORENZO DIANA:
Egregio signore, la differenza che
contraddistingue le nostre persone è abissale, non solo nel modo di agire e
di comportarsi, ma anche per quel che riguarda la mia storia, la mia vita, la
mia famiglia e le mie relazioni sociali.
La mia realtà di vita sia relazionale, sia
imprenditoriale che politicia non ha nulla a che vedrere con il suo modo di
fare e con le sue provenienze.
Le mie vicissitudini passate, nel mio comune,
contro la sua amministrazione targata PD è a tutti nota.
Lei, caro signore, vorrebbe attribuire quello
che,forse, è un suo modus videndi et operandi, alla mia persona e al mio
operato. Ma sono vani tentativi di minacce da parte sua, perché , quando un
giornalista fa il suo lavoro e dice la verità , non può mai temere querele o
denuncie, perché non ci sono presupposti e, visto che ciò che raccontiamo,
non sono invenzioni , come lei vorrebbe far credere per salvare la sua
“faccia”, ma sono FATTI REALI E COMPROVATI DA DOCUMENTI DELLA MAGISTRATURA E
DEI TRIBUNALI, NONCHE’ DAL MINISTRO DEGLI INTERNI, che sa meglio di me ,
essere l’organo preposto agli atti di scioglimento delle amministrazioni.
Inoltre ricorderà che in data 10/05/2007 c’è
stata una interrogazione parlamentare da parte del senatore EMIDIO NOVI,
avente per oggetto proprio lei. Il testo integrale è naturalmente visibile in
tutto l’elenco delle interrogazioni, per chi volesse leggerlo. E’ curioso
sapere che questa interrogazione è stata presentata in seguito al fatto che
l’allora senatore Diana si accanì fortemente contro l’amministrazione di
Pignataro Maggiore e il sindaco denunciò il Diana ai carabinieri . Il
senatore Novi afferma : “ per quanto consta, queste azioni intimidatorie e
calunniose (di Lorenzo Diana, ndr) puntano a condizionare il comportamento
dei rappresentanti delle istituzioni in una provincia che vede i Democratici
di Sinistra al centro di rapporti collusivi con ambienti affaristici e
camorristici, come dimostrano le ultime inchieste giudiziarie”. E sempre in
questa interrogazione si dice: ”sul sito internet http://pignataromaggiore.interfree.it sarebbe
pubblicata una foto che ritrae Diana Lorenzo mentre brinda con l’ex sindaco
di Pignataro, Giovan Giuseppe Palumbo, già capo di un’amministrazione sciolta
nel 2000 per collegamenti diretti ed indiretti con la malavita organizzata
locale dei Lubrano-Nuvoletta-Litigato”
Detto ciò, dove è curioso notare come c’è molto
in comune con l’attegiamento nei nostri riguardi, da parte mia, può
minacciare e tentare quanto vuole di metterci a tacere, non ci riuscirà, in
quanto noi stiamo dicendo solo la sacrosanta verità, quella surrogata dalla
magistratura e dai tribunali, non quella che si vuole tentare di far
passare sui network!
Ma a riprova dal fatto che la nostra testata è
libera e indipendente da ogni vincolo politico e di qualsiasi altro genere o
natura, le pongo alcune domande alle quali può rispondere nel modo che più le
aggrada, ma solo con la VERITA’:
1) Le risulta una diffamazione, una bugia o è
la verità, che lei a SAN CIPRIANO D’AVERSA (CE) nel lontanissimo biennio
’79-’80 è stato assessore, quando il sindaco era Alfonso Diana e con lui
nell’esecutivo c’era Silvio Bardellino (fratello del superboss Antonio, capo
della Nuova Famiglia, unico camorrista ad essere ammesso alla corte di Cosa
Nostra) e Franco Diana (detto «Francuccio ‘o boxer», affiliato e ucciso in
cella)?
2) Le risulta una diffamazione, una bugia o è
la verità che suo zio, cioè il fratello di sua madre è Diana Giacomo detto
Cappellone, che dalla fine degli anni '70 ha gestito personalmente per
10 anni la discarica di Bortolotto a CastelVolturno e poi arrestato proprio
nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti illegali, lo stesso risultò essere
affiliato al clan La torre di Mondragone e fu accusato anche per l’omicidio
dell’ex assessore di Mondragone, Antonio Nugnes, ed è stato in detenzione in
regime di 416bis?
3) Le risulta una diffamazione,una bugia o è la
verità che nche un fratello di suo padre risulta coinvolto nel procedimento
penale relativo alle tangenti sui carri funebri per conto del clan dei
casalesi?
4) Le risulta una diffamazione, una bugia o è
la verità il cugino di sua moglie, tale Massimiliano Caterino, detto “o
mastrone” , detenuto per 416 bis, sarebbe il bracio destro di Michele
Zagaria?
5) Le risulta una diffamazione, una bugia o è
la verità che lei è imparentato anche con Diana Gennaro, di Casal Di
Principe, arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Il principe e la scheda
ballerina”?
6) Le risulta una diffamazione,una bugia o è la
verità che nel 2003, al comune di San Cipriano d’Aversa (CE), quando lei era
consigliere di maggioranza, lei stesso sbagliò ad acquisire terreno
confiscato ad un certo Iorio Gaetano, acquisendone,invece, un altro dove non
insisteva alcun immobile e questo Iorio Gaetano è il padre del suo
compariello Iorio Paolo al quale lei ha fatto da testimone di nozze?
7) Le risulta una diffamazione,una bugia o è la
verità che ei ha vissuto sotto scorta per 18 anni per minacce di attentati
nei suoi riguardi, ma poi nel corso degli anni lei stesso non ha mai più
dichiarato di aver avuto minacce?
8) Le risulta una diffamazione,una bugia o è la
verità quanto ricostruito ed inviato al capo DDA di Napoli, Dott. Federico
Cafiero de Raho, da Angelo Brancaccio sulla vicenda della “Gmc”, dove lei
avrebbe interceduto in favore dei fratelli Orsi in riferimento alla gara di
Gricignano d’Aversa?
9) Le risulta una diffamazione, una bugia o è
la verità che lei attualmente è il presidente del Centro Agroalimentare di
Napoli (Caan) , è stato nominato dal sindaco luigi De Magistris e percepisce
50 mila euro annui, con uno stipendio che, da fonte “Il Corriere del
Mezzogiorno” risulta nettamente superiore a quello dal suo predecessore della
giunta Iervolino?
10) Le risulta una diffamazione,una bugia o è
la verità che lei nel 2005, in occasione delle elezioni Provinciali di
Caserta, insieme con Nicola Ferraro, avete appoggiato il candidato De
Franciscis e,in seguito, insieme avete anche deciso la giunta provinciale?
Attendiamo le sue risposte o le sue
confutazioni, se trova qualche diffamazione o bugia in tutto quanto da noi
riportato, che ripetiamo, abbiamo semplicemente trascritto, ricopiando atti
pubblici, ministeriali e giudiziari.
Quando lei minaccia di denunciarci, la
invitiamo ad andare in Procura, noi non denunciamo il suo, lo scriviamo ma
restiamo in attesa di essere chiamati.
Nicola Turco.
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venerdì 3 aprile - 14:39
A- A- A+
Roberto
Saviano ne parla così a pagina 223
di Gomorra: «Lorenzo Diana è uno di quei politici che ha deciso
di mostrare la complessità del potere casalese e non di denunciare genericamente
dei criminali. È nato a San Cipriano d’Aversa, ha vissuto osservando da vicino
l’emergere del potere di Bardellino e di Sandokan, le faide, i
massacri, gli affari. Può, più di ogni altro, raccontare quel potere, e i clan
temono la sua conoscenza e la sua memoria». Fin qui Saviano. Tutt’altro
spaccato lascia intravedere in queste ore Il Mattino di Napoli
nel dare conto dell’inchiesta sui rapporti tra Coop rosse e camorra per la
metanizzazione nel Casertano. Leggiamolo: «Vicende torbide, in cui Iovine
(Antonio, detto o’ Ninno, ex-boss, oggi collaboratore di giustizia,
ndr) cala anche l’ex senatore Lorenzo Diana, paladino della lotta
anticamorra in Campania». Ed ecco cosa il giornale partenopeo virgoletta delle
parole di Iovine: «Io personalmente e lo Zagaria (boss non pentito,
mente imprenditoriale della camorra casalese, ndr) trovammo un’intesa
con il Reccia (sindaco di San Cipriano ndr) e il senatore Diana».
Negli anni ’80 Lorenzo Diana è stato assessore con Bardellino
Si
tratta, ovviamente, di dichiarazioni tutte da verificare e lo stesso Diana, dal
1994 sotto scorta ed oggi presidente del Centro Agro Alimentare di Napoli
(CaaN) per volontà di Luigi de Magistris – a risarcimento
della mancata elezione alle regionali nelle liste dell’Italia dei
Valori – non è indagato. La questione, infatti, non è penale ma
rappresentativa di un certo mondo dell’antimafia di professione, cui Diana
appartiene. Pochi sanno, ad esempio, che negli anni ’80 l’ex-segretario della
commissione Antimafia è stato assessore della sua città avendo come collega Ernesto
Bardellino, fratello di Antonio, il supercamorrista che in quegli stessi
anni guidava con Carmine Alfieri e Lorenzo Nuvoletta il cartello
della Nuova Famiglia in opposizione alla Nco di Raffaele Cutolo. In
quella stessa giunta sedeva anche un altro Diana, Franco, alias Francuccio
o’ boxer, anch’egli affiliato, ucciso in carcere da un suo collega di
malavita.
Nel
’97 è stato testimone di nozze del figlio di un boss
Successivamene,
Diana lo troviamo intento a difendere Giovangiuseppe Palumbo,
sindaco Pds di Pignataro Maggiore, sempre in provincia di Caserta, imparentato
tramite la moglie a Vincenzo Lubrano, condannato all’ergastolo quale
mandante dell’omicidio del fratello del giudice Imposimato. Il sindaco
Palumbo, definito in un’informativa dei Carabinieri “testa di cuoio dei clan”,
viene destituito d’autorità in seguito ad un’interrogazione parlamentare di An.
E non è finita: il 14 giugno del ’97, Diana e consorte fanno da testimoni di
nozze a tale Paolo Iorio, il cui papà, Gaetano, risulta
condannato nell’ambito del processo Spartacus per associazione
mafiosa. E qui s’innesta una vicenda singolare perché l’abitazione di Iorio
risulta l’unica non acquisita al patrimonio pubblico a causa – scrive in
un’interrogazione presentata nell’ottobre del 2007 l’allora senatore forzista Emiddio
Novi – «dell’inesatta individuazione catastale del bene confiscato e
dalla altrettanto anomala destinazione dello stesso “ad uso abitativo” operata
da parte della Direzione centrale del Demanio di Roma». Anche qui si
tratta di atti politici o di scelte personali privi di rilevanza penale.
Tuttavia poco idonei a giustificarne la fama di paladino della legalità
culminata nel 2008 con l’attribuzione del premio Borsellino. Anzi, alla
luce di questi episodi e a distanza di qualche anno, sono le parole di Saviano
ad assumere il sapore di un’involontaria ironia: l’emergere del potere
casalese, Diana, lo ha visto veramente «da vicino». Forse anche troppo.
UN TESTIMONE A CAZZI SUOI
Napoli, 2 feb - Lorenzo Diana, ex
senatore ed ex esponente della commissione antimafia, in questi giorni è alla
ribalta della cronaca per essere stato testimone nel processo contro l'ex
sottosegretario Nicola Cosentino. Diana le ha sparate grosse nell'udienza!
Peccato , pero', che si e' dimenticato
che anche lui non puo' andar fiero ne' delle parentele che ha , che e' vero,
non si scelgono, ma nemmeno delle "amicizie" che invece si scelgono
eccome, sopratutto se scegli di essere testimone di nozze! Quanto affermiamo non
sono congetture o chiacchiere, ma derivano da fatti scritti in verbali ed
ordinanze giudiziarie, che mettiamo in foto. Ciò premesso, procediamo con
ordine! Lorenzo Diana, e' stato parlamentare Ds ed esponente della commissione
Antimafia. Un uomo, a detta di Saviano, "coraggiosamente" contro la
camorra, e che per 18 anni ha camminato sotto scorta solo sulla base di una
presunta lettera minatoria che un boss avrebbe indirizzato conto di lui,
lettera che ad oggi non e' mai stata resa nota. Solo per una curiosita', questa
scorta e' costata allo stato italiano 500
euro al giorno che moltiplicato per 18 anni, fa la "modica"
cifra di 3 MILIONI e CINQUECENTOMILA euro circa. Ma , al di la' di questo,
Diana, nel lontanissimo biennio ’79-’80
è stato assessore a San Cipriano d’Aversa, quando il sindaco era Alfonso Diana
e con lui nell’esecutivo c’era Silvio Bardellino (fratello del superboss
Antonio, capo della Nuova Famiglia, unico camorrista ad essere ammesso alla
corte di Cosa Nostra) e Franco Diana (detto «Francuccio ‘o boxer», affiliato e
ucciso in cella). Il consigliere comunale Lorenzo Diana nato a San Cipriano di
Aversa il 20 settembre del 1950, è nipote di quel Diana Giacomo detto
Cappellone, che dalla fine degli anni '70 ha gestito personalmente per 10 anni la
discarica di Bortolotto a CastelVolturno e poi arretato proprio nell'ambito
dell'inchiesta sui rifiuti illegali. il Diana Giacomo è fratello di Maria Diana madre di Lorenzo
Diana ed è affiliato al clan La torre di
Mondragone. Il predetto Diana annovera precedenti penali come l’associazione
mafiosa, omicidio ed estorsione e quando fu arrestato ci tenne a precisare:
" sono lo zio del senatore Diana".
Lorenzo Diana è anche nipote di Diana Alfredo ( zio paterno) con
precedenti penali per associazione mafiosa e favoreggiamento al clan dei
casalesi. Il fratello di Lorenzo Diana , a nome Mario , impiegato al comune di
san Cipriano, ha precedenti di polizia per il rilascio di una carta d’identità
con errati dati a favore di un affiliato del clan dei casalesi.La moglie di
Diana Lorenzo, Caterino Rita è cugina di
primo grado di Caterino Massimiliano, affiliato al clan dei casalesi, inoltre è
cugina di primo grado di Nicola Fontana, marito di Rachele Iovine sorella
dell’ex latitante Antonio Iovine alias " o ninno". Queste relazioni di parentele sono state
scritte sul verbale di scioglimento del comune di san Cipriano d’Aversa nel
2006. Ma se le parentele non le scegli (e questa è una cosa, però , che vale solo per il centro sinistra) i
comparielli di Nozze Si'. Bene sempre la commissione d’accesso a pagina 18 del
verbale scrive: «Il 14 giugno del 1997, Diana Lorenzo e sua moglie Caterino
Rita hanno presenziato in qualità di testimoni alle nozze di Paolo Iorio e la
moglie» Paolo Iorio non è altro che il figlio di Gaetano Iorio patron della
bethon ed arrestato già nel 1995 nel blitz spartacus. Ma i rapporti con Iorio sono lungimiranti perché
quest’ultimo è il cognato di Salvino Cella, ( Iorio e Cella hanno sposato due
sorelle,nipoti in seconda di Lorenzo Diana) candidato all’ex tornata elettorale
dell’IDV proprio sponsorizzato da Lorenzo Diana ed il figlio.Provate a
immaginare se i fatti e i personaggi riportati in questa nostra inchiesta in
Terra di Lavoro riguardassero il centrodestra anziché il centrosinistra. Pensate
quali inchieste, quanti processi, quali e quanti scoop di giudiziaria, e che
battaglie politiche e performance editoriali sul «terzo livello» politico in
raccordo coi clan dei Casalesi. Già, perché se un parlamentare di centrodestra
conosce un tipo che a sua insaputa è un camorrista, o lo diventerà in seguito, automaticamente
è un camorrista pure lui. Idem se ha partecipato a un pranzo con trecento
persone dove c’era un mezzo boss, se è stato testimone di nozze di un affiliato
a una «famiglia» casertana, se aveva un parente implicato in procedimenti per
associazione mafiosa, se era in una giunta sciolta per infiltrazioni criminali,
se da amministratore pubblico ha dato lavoro a società delle cosche. Ciò che
vale per la destra, non vale per la sinistra? Si perché ci sono legami a
sinistra che nessuno racconta, perché un veto è stato posto dal savianesimo e
chi prova a rimuoverlo diventa immediatamente un affiliato. E non a caso , a
pagina 223 di Gomorra lo scrittore Roberto Saviano dedica parole affettuose
all’unico politico che si sente di menzionare, Lorenzo Diana. Ma andiamo ancora
a ritroso! E' opportuno ricordare che
dal 1994 al 2004 al governo di san Cipriano d’Aversa c'è un un'amministrazione
di sinistra che aveva al suo interno l'allora segretario della Commissione
Antimafia che non ha mai adottato alcun atto di trasferimento nei confronti di
Michele lovine, fratello del boss.Ma c’è
un episodio ancor più grave, commesso dall’allora amministrazione del Angelo
Reccia, con Diana leader della stessa maggioranza a capo dell'Utc, venne messo
il fratello del boss " peppinotto". Passiamo poi all’anno 2005.
Alessandro De Franciscis, uno che nel 2005 è riuscito nell’impresa di
sconfiggere l’uomo politico che avrebbe dovuto avere in mano tutti i voti dei
clan e che invece ha perso miseramente al primo turno: sempre lui, Nicola
Cosentino. Diana allora era a fianco del presidente della Provincia e come può un esponente dell’antimafia non
rendersi conto che 400mila euro d’appalti finirono a una società (la Generale
Impianti) riconducibile alla famiglia di Giuseppe Setola, non uno qualunque, ma
il capo indiscusso dell’ala stragista dei Casalesi. E non finisce qui, a
parlare dell’illustrissimo teste dell’accusa Cosentino c’è anche Giovanni
Malinconico, imprenditore arrestato per collusioni con il clan dei casalesi,
insieme all’ex consigliere regionale Enrico Fabozzi. Nelle 160 pagine di
verbale dell’incidente probatorio, emergono i retroscena non solo della casta
criminale, ma di un sistema politico scellerato. Il primo nome che Malinconico
fa al pubblico Ministero è quello di Achille Natalizio. Prima però di spiegare
l’intera posizione di Natalizio, Malinconico spiega di aver consegnato 30mila
euro a Fabozzi proprio a casa di quest'ultimo. Quando si parla dei lavori del
cimitero di Villa Literno, Malinconico parla di Mastrominico e dice:
"Questo Mastrominico, nel mondo politico, era fraterno amico dell’ex
senatore Diana". In breve sostanza Malinconico spiega che non avendo
alcuni requisiti per vincere una gara a Villa Literno dovette associarsi con
Mastrominico sotto suggerimento di Natalizio, anche perché la ditta di
Mastrominico stava già eseguendo dei lavori al cimitero ed era molto
accreditata proprio per l’amicizia che legava Mastrominico a Diana. L’amicizia fraterna di Diana e Mastrominico e
cosa nota, come è noto anche lo stretto rapporto delle consorti, tanto e vero
che ci sono vacanze estive
documentate.Per il momento ci fermiamo qui, nei prossimi giorni vi informeremo
di tutti gli appalti vinti a san Cipriano d’Aversa, compresa la gmc, e vedrete
che ne scoprirete delle belle.
Fonte: Notix.it
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