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sabato 4 luglio 2015



QUELLA FACCIA DA MARIUOLO DI LORENZO DIANA 

A Casale per festeggiare fuochi d'artificio e frizzante locale 
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Ma dite la verità non aveva ragione Landolfi? E' proprio una faccia da mariuolo??? 

Otto misure cautelari, di cui sei arresti, sono state eseguite dai Carabinieri del Noe nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli sui rapporti con i clan dei Casalesi relativi ad appalti per la metanizzazione in vari comuni del Casertano. Fra i destinatari di un'ordinanza in carcere vi è anche l' ex presidente della Cpl, Roberto Casari, già ai domiciliari. Delle otto misure cautelari, quattro sono ordinanze di custodia in carcere, due ai domiciliari e due sono divieti di dimora.
Diana con Cantone... ma Cantone non conosceva bene Diana 


Un divieto di dimora è stato disposto nell'inchiesta sulla Cpl Concordia nei confronti dell'ex parlamentare ed ex componente della Commissione Antimafia Lorenzo Diana. Nell'ordinanza è contestato il reato di abuso di ufficio. Diana è indagato dalla Dda anche per concorso esterno in associazione mafiosa per gli appalti alla Concordia.


L'accusa - Nella vicenda degli accordi tra la cooperativa Cpl Concordia e i clan dei Casalesi per la metanizzazione del casertano, l'ex senatore Pd Lorenzo Diana avrebbe avuto "un ruolo di assoluto rilievo", in particolare "quale facilitatore della realizzazione delle opere nel Bacino". Lo sottolinea il procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli.  Richiamando le conclusioni del gip, il pm Borrelli sottolinea il ruolo di rilievo svolto da Diana, alla luce dei suoi incarichi dell'epoca di componente della Commissione parlamentare antimafia, della Commissione parlamentare Lavori pubblici, nonché di consigliere del Comune di San Cipriano d'Aversa. Diana, evidenzia il procuratore aggiunto, avrebbe esercitato "un intervento diretto sulla prefettura di Caserta per quei Comuni compresi nel Bacino ed all'epoca sottoposti a commissariamento per infiltrazioni mafiose, per ottenere le delibere di approvazione della concessione e dei progetti presentati dalla Cpl nei tempi previsti per accedere ai finanziamenti pubblici in favore della cooperativa modenese". Ciò sarebbe stato attuato "nella consapevolezza dell'esistenza dell'accordo per l'affidamento diretto dei lavori ad imprese riconducibili al clan dei casalesi e, quindi, di particolare vantaggio per lo stesso sodalizio mafioso".

Il divieto di dimora è legato a un falso attestato per consentire al figlio di partecipare ad un corso per dirigenti sportivi. Nel mirino degli inquirenti sono finite delle consulenze professionali, per circa diecimila euro, affidate dal Centro agroalimentare di Napoli, di cui Diana era diventato presidente, all'avvocato Iengo. Tutto questo, sottolinea il procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli, in cambio "di un favore ricevuto da Diana". Iengo, in particolare, nella sua qualità di sostituto procuratore federale della Figc, avrebbe fatto rilasciare da una squadra di serie D, la 'Nerostellati Frattese' di Frattamaggiore (Napoli), al figlio di Diana, la falsa attestazione in cui si affermava che questi aveva svolto attività di collaboratore tecnico organizzativo nell'ambito della società sportiva. Questo sarebbe servito al figlio di Diana per ottenere l'ammissione ad un corso per dirigenti sportivi organizzato dalla Figc e propedeutico all'iscrizione ad un master della Fifa.

La reazione - "Non ho letto ancora il provvedimento - ha detto in proposito l'ex parlamentare interpellato dall'Ansa - e cosa mi si addebita. Mi sembra di essere tra un sogno e Scherzi a parte". Lorenzo Diana, 66 anni, originario di San Cipriano d'Aversa (Caserta), è molto noto per il suo impegno e la sua lotta contro la camorra e la criminalità organizzata. E' stato più volte minacciato dal clan dei Casalesi che progettò anche di ucciderlo. Roberto Saviano lo cita in "Gomorra" indicandolo come un eroe della lotta alle mafie. E' stato deputato dei Democratici di Sinistra dal 1994 ed è stato componente delle Commissioni Lavori Pubblici ed Antimafia. Nel 1996 è stato eletto al Senato ed è diventato Segretario della Commissione antimafia. Nel 2001 è stato rieletto alla Camera con l'Ulivo. Fra i riconoscimenti attribuitigli, vi è anche il Premio Borsellino 2008.

Anche il sindaco di San Vincenzo Valle Roveto (L'Aquila), Giulio Lancia, ingegnere della Cpl Concordia, è stato posto agli arresti domiciliari su ordinanza del giudice per le indagini preliminari nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli. La misura cautelare gli stata notificata all'alba dai Carabinieri di Napoli. Delle otto misure cautelari, quattro sono ordinanze di custodia in carcere, due ai domiciliari e due sono divieti di dimora.

Quattro manager di Cpl Concordia e due imprenditori: sono i sei arrestati nell'ambito del filone di inchiesta della Dda di Napoli (pm Catello Maresca e Cesare Sirignano, procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli) e dei carabinieri del comando Tutela ambiente del colonnello Sergio De Caprio, il 'Capitano Ultimo' che arrestò Totò Riina. In particolare in carcere è finito Roberto Casari, ex presidente della Cpl Concordia, già ai domiciliari per la vicenda degli appalti di Ischia; gli imprenditori casertani Antonio Piccolo e Claudio Schiavone e Giuseppe Cinquanta, romano, responsabile commerciale Cpl per Lazio, Campania e Sardegna dal 1997 al 2005. Ai domiciliari sono invece finiti Giulio Lancia, di San Vincenzo Valle Rovereto (L'Aquila), responsabile di cantiere e capo commessa della Cpl Concorda Bacino Campania dal 2000 al 2003 e Pasquale Matano, della provincia di Caserta, in qualità di responsabile di esercizio della Cpl distribuzione. In particolare, i quattro manager di Cpl Concordia sono indagati per concorso esterno in associazione mafiosa per essersi accordati con clan della camorra dei Casalesi, in particolare con i reggenti delle cosche Schiavone e Zagaria, che gestivano l'affare della metanizzazione nell'agro aversano. Secondo l'accusa avrebbero ricevuto dai clan sostegno di vario tipo: tra l'altro, la camorra avrebbe costretto i titolari della Eurogas, società già assegnataria della convenzione con tre comuni, a cederla gratuitamente alla Cpl Concordia. Piccolo e Schiavone, invece, sono indagati per associazione mafiosa con il ruolo, secondo l'accusa, di aver curato gli interessi del clan Zagaria in relazione agli appalti per la metanizzazione del casertano.

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HO RICOSTRUITO UN DOSSIER SU QUELLA FACCIA DA MARIUOLO DI LORENZO DIANA

Il professionista dell'antimafia oggi turista della politica




Non conosco personalmente il senatore Diana, perché io i comunisti non li ho mai cagati. Specialmente quelli che predicano bene e razzolano male.  Voglio solo ricordare a quel cretino di giornalista e a quel cafone di senatore che, per l’art.416 bis sono stato assolto “prima che uscisse l’intervista”, già in sede di Tribunale della Libertà, dopo appena 10 giorni dall’arresto. La mia difesa? L’ho ripetuto più volte. E’ risultato che avevo scritto centinaia di articoli contro i clan, quelli di Casale, la zona a cui appartiene Diana.  Sapete come si dice - nella zona di Casale - quando uno vuole additare un personaggio che è gravato di molti reati e che si atteggia a camorrista? “Ma a questo signore, Sandokan ci deve portare la nafta”?. Ebbene, pare sia proprio il caso del senatore Diana ( a voler credere alla interrogazione del senatore Emiddio Novi ) esponente nazionale dei “signori dell’antimafia”, come li definì Sciascia in uno storico articolo.  Il 10 maggio 2007, il senatore Emiddio Novi, infatti, in una interrogazione diretta ai ministri della Giustizia e dell’Interno, ha disegnato un quadro nefasto dell’albero genealogico della famiglia Diana che appare, quantomeno emblematico, e non si capisce come mai a Roma, non si rendano conto con chi hanno effettivamente a che fare. Non sarebbe la prima volta - dice Emiddio Novi - che il responsabile nazionale antimafia diessino è oggetto di critiche per i suoi strani rapporti con alcuni ambienti vicini alla malavita. Il fratello della madre dell’esponente diessino, Giacomo Diana, sarebbe, a quanto consta, accusato per l’omicidio dell’ex assessore di Mondragone Antonio Nugnes e, per altri motivi, sarebbe agli arresti per 416 bis. Il fratello del padre, inoltre, sarebbe coinvolto nel procedimento penale relativo alle tangenti sui carri funebri per conto del clan dei casalesi. Il cugino della moglie, Massimiliano Caterino, detto “o’ mastrone”, detenuto per 416 bis, sarebbe ritenuto il braccio destro del boss latitante Michele Zagaria. Lorenzo Diana - chiarisce ancora nella sua interrogazione il senatore Novi - negli anni 80, sarebbe stato assessore di una giunta di cui era sindaco Ernesto Bardellino, fratello del boss Antonio Bardellino, e sempre della stessa giunta faceva parte un tale Franco Diana, ucciso successivamente nel carcere di S. Maria C.V. a seguito della guerra tra cutoliani e bardelliniani. Nel 2003 l’esponente diessino Lorenzo Diana era consigliere di maggioranza del comune di S. Cipriano d’Aversa e a quanto si è saputo sbagliò ad acquisire un terreno confiscato ad un certo Gaetano Iorio, acquisendone un altro dove non insisteva, al contrario del primo, nessun immobile. Si sarebbe poi scoperto che Lorenzo Diana - rappresentante nazionale dell’antimafia dei Ds - aveva fatto il testimone di nozze ad un figlio di tale Gaetano Iorio. Questo il quadro desolante tracciato da Novi.  Una piccolissima precisazione. Io per la verità, avevo già abbozzato il capitolo nel quale definivo “incolto” il Diana, prima che uscisse l’articolo del collega Agrippa sul Corriere del Mezzogiorno. Avevo giudicato a “pelle” ed avevo indovinato! Diana è un ignorante. Infatti, alla precisa domanda del giornalista Angelo Agrippa: ”Chi è il premier francese?” Il Diana ha risposto Chirac. Invece nel 2004 il premier era Jean Pierre Raffarin. Alla domanda: ”Chi è stato il primo presidente della Repubblica italiana?” Ha risposto: “Einaudi o Gronchi”. Invece, come tutti sanno, compreso mio nipote Vincenzo Carbone, detto l’avvocato, che ha appena 6 anni, che il primo presidente della Repubblica è stato il grande avvocato napoletano Enrico De Nicola. Ma Diana è in buona compagnia... e come hanno ampiamente dimostrato i giornalisti della trasmissione “Le Jene”, al Parlamento ed al Senato vi sono altri ignoranti, come quel tal “professore” di Caserta, assai poco onorevole di Pietro Squeglia.









QUELLA FACCIA DA MARIUOLO DI LORENZO DIANA 





25 giugno 2008
Ecco cosa emerge dalle intercettazioni
Landolfi: «C'è un complotto contro di noi»
Il parlamentare al telefono col presidente del consorzio Ce 4.
La convinzione di essere perseguitati da Lorenzo Diana

NAPOLI — La commissione d'accesso al Comune di Mondragone, gli esposti anonimi che arrivavano alle forze dell'ordine, la maniera per evitare lo scioglimento alla giunta di centrodestra: parlava di questo Mario Landolfi, deputato di An e da poche settimane non più ministro delle Comunicazioni, mentre i carabinieri che indagavano sugli illeciti del Consorzio Caserta 4 intercettavano le sue conversazioni con Giuseppe Valente, presidente del Consorzio stesso. Sotto controllo, è ovvio, era il telefono di Valente. L'utilizzo di queste intercettazioni è stato chiesto dal pm Alessandro Milita nell'udienza del 17 giugno scorso. Gli avvocati Giulia Bongiorno e Nicola Buccico, che assistono Landolfi, hanno tempo fino al 30 per le controdeduzioni.
Valente: «Mario, io sono molto preoccupato, ma proprio sinceramente». Landolfi: «Che è successo? ».
Valente: «E poi te ne parlo domattina a voce».
Landolfi: «Ah?». Valente: «Te ne parlo bene domani mattina, perché secondo me c'è una strategia molto in alto per fottere qua a Mondragone, pure per cazzate e credo che ci siano molte complicità in questa strategia ».
Landolfi: «Uhm... Ma che è successo?, noi ci siamo sentiti poco fa». Valente: «No, non è successo niente in particolare, non è successo niente, però oggi ragionando un poco, poi ho avuto una visita a casa... che mi ha fatto riflettere molto e allora è meglio che... Ci sta il classico proverbio latino che dice "si vis pacem para bellum" e questa secondo me è una guerra che dobbiamo preparare, non solo, ma poi di qui a un mese, di fronte ad una relazione di un certo modo, tu che cazzo vai a fare più, neh Mario, che vai a fare? Che gli vai a dire? Quando poi "ma sai, questo poi è venuto"... Insomma... Mario, io domani mattina ti voglio parlare un poco perché ci sono molte cose che non quadrano. Qua ci stanno esposti anonimi...».
Landolfi: «Eh».
Valente: «Che vengono indirizzati a tutte le autorità, ma poi guardacaso a livello giudiziario vengono mandati ad un giudice in particolare. Guarda caso dopo questi esposti anonimi dopo sette, otto giorni viene la Dia e viene a sequestrare atti che riguardano in particolare l'esposto anonimo. A livello di Prefettura si dà mandato per altri due mesi alla commissione di accesso, come se per due mesi... In due mesi questi che hanno fatto, hanno trovato qualcosa e la devono approfondire meglio o non hanno trovato niente e hanno bisogno ancora di tempo per poter trovare, poter creare qualcosa? La chiave di lettura è bivalente, non solo, poi risulta... risulta fondatamente che un certo parlamentare ha frequentazioni continue con il prefetto e va a chiedergli solo questo? E il prefetto non fa niente, insomma, il prefetto avalla... Avalla e concede due mesi ancora alla commissione per dare soddisfazione a qualche parlamentare o per dare, per fare in modo che vengano create delle prove contro... artificiose chiaramente, strumentali contro questa amministrazione. Queste sono cose che insomma... Quando c'è stato il prefetto la prima volta ha detto: "Ben venga una commissione che verifica", è legittimo ed era giustissimo». Landolfi. «Certo».
Valente: «Però dentro al paese tuo non si può consentire che tu, una commissione dopo due mesi dice: "No, non abbiamo fatto niente, dobbiamo stare altri due mesi". Allora dopo due mesi mi devi fare uno step, mi dici: "Hai trovato qualcosa? hai bisogno di altro?" ».
Landolfi: «Pe', ma chi ti è venuto a trovare?»:
Valente: «E va beh, poi ne parliamo domani, dai».
Landolfi: «Va beh, dimmelo, tanto già è...».
Valente: «Senti, io ho riparlato di nuovo con Giovanni De Stasio».
Landolfi: «Eh».
Valente: «E ti devo dire la verità, oggi mi sono messo paura, mi sono messo paura sai perché? Perché io ho l'impressione che si sta creando una sorta di caccia alla strega che non esiste. Cioè qua a Mondragone non c'è una virgola di motivo per poter fare un provvedimento contro questa amministrazione».
Il giorno successivo i due si incontrano e Landolfi decide di andare dal prefetto di Caserta, Carlo Schilardi, assieme a Nicola Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia. Ne parla con Valente in un'altra telefonata.
Landolfi: «Io col prefetto sarò molto duro, Peppino. Là non è la questione che fai sfogo, là un prefetto non si comporta così, non fai sfogare a nessuno. Il prefetto se ci sono delle cose ha il dovere di procedere, se non ci sono non ha il diritto di far sfogare quando va D'Artagnan lì sopra, quello con la faccia di mariuolo di Lorenzo Diana e dice: "senatore, mi dispiace". E ti voglio dire che mi deve rispondere all'interrogazione mia su San Cipriano d'Aversa, sugli imbrogli che hanno fatto sulle residenze false... Io gli dico che so che ci va Lorenzo Diana sopra la Prefettura, hai capito? Io su questo devo dire: "Ma tu a che gioco stai giocando, prefetto?"».
Valente: «Ma tu devi esser molto... e non dire... se ci sta ci sta... Tu devi dire "Fino a oggi non è emerso niente e penso che 60 giorni sarebbero bastati per questa commissione" ».
Landolfi: «Peppe, io devo fare un ragionamento che lui non può dire "Io lo faccio per far sfogare", ma a chi deve far sfogare? Che è questo sfogo? Allora mi facesse sfogare a me su San Cipriano, hai capito? ».
Altra telefonata, di lì a poco.
Valente: «Oh, sul giornale ci sta una miriade di arresti che hanno fatto a Mondragone ».
Landolfi: «Ah, sì? A chi hanno arrestato?».
Valente: «Tutti quelli là che ci stavano fuori, hanno arrestato tutti quanti». Landolfi: «Ah, si ottimo!».
Valente: «Sì, sì, quindi Mondragone è diventato finalmente un paese denuclearizzato».
Landolfi: «Ah, lassa fa' a Dio e alla Madonna».


Titti Beneduce



INTERROGAZIONE PARLAMENTARE CHOC DI NOVI SULL’EX SENATORE 
maggio 10
23:12
2007Pubblichiamo il testo integrale dell’interrogazione parlamentare presentata in data odierna dal Senatore Emidio Novi, che ha per oggetto l’ex Senatore Lorenzo Diana: “NOVI – Ai Ministri dell’interno e della giustizia – Premesso che, per quanto risulta all’interrogante:
sul sito Internet http://pignataromaggiore.interfree.it sarebbe pubblicata una foto che ritrae il Responsabile nazionale antimafia dei DS mentre brinda, in occasione dell’inaugurazione del comitato elettorale del candidato sindaco Raimondo Cuccaro (elezioni comunali del 2006 per il rinnovo degli organi elettivi di Pignataro Maggiore), con l’ex sindaco Giovan Giuseppe Palumbo, a quanto consta, già capo di un’Amministrazione sciolta nel 2000 per collegamenti diretti e indiretti con la malavita organizzata locale dei Lubrano-Nuvoletta-Ligato;
non sarebbe la prima volta che il Responsabile nazionale antimafia diessino è oggetto di critiche per i suoi strani rapporti con alcuni ambienti vicini alla malavita;
il fratello della madre dell’esponente diessino sarebbe, a quanto consta, accusato per l’omicidio dell’ex assessore di Mondragone Antonio Nugnes e, per altri motivi, sarebbe agli arresti per 416-bis;
il fratello del padre, inoltre, sarebbe coinvolto, a quanto consta, nel procedimento penale relativo alle tangenti sui carri funebri per conto del clan dei casalesi;
il cugino della moglie, tale Massimiliano Caterino, detto “‘o mastrone”, detenuto per 416-bis, sarebbe ritenuto il braccio destro del boss latitante Michele Zagaria;
negli anni ’80, poi, sarebbe stato assessore di una giunta di cui era sindaco il fratello del famosissimo e ferocissimo boss Antonio Bardellino, e sempre della stessa giunta faceva parte un tale Franco Diana, ucciso successivamente nel carcere di Santa Maria Capua Vetere a seguito della guerra tra cutoliani e bardelliniani;
nel 2003 il Comune di San Cipriano d’Aversa, dove risultava consigliere di maggioranza l’attuale responsabile diessino, sbagliò ad acquisire un terreno confiscato ad un certo Iorio Gaetano, acquisendone un altro dove non insisteva, al contrario del primo, nessun immobile. Si sarebbe poi scoperto che il dirigente diessino aveva fatto il testimone di nozze ad un figlio di tale Iorio Gaetano;
nonostante quanto rappresentato, l’esponente diessino, in questi giorni si è accanito contro l’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore, che invece si è contraddistinta nel tempo per aver combattuto la malavita locale con atti coraggiosi e decisi, come risulta anche alle Forze dell’ordine e alla Prefettura;
il Sindaco di Pignataro Maggiore ha denunciato questa azione intimidatrice e calunniatrice con un esposto presentato ai Carabinieri di Pignataro Maggiore;
per quanto consta, queste azioni intimidatrici e calunniose puntano soprattutto a condizionare il comportamento dei rappresentanti delle istituzioni in una provincia che vede i Democratici di Sinistra al centro di rapporti collusivi con ambienti affaristici e camorristi, come dimostrano le ultime inchieste giudiziarie,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di queste aggressioni calunniatrici contro il Sindaco di Pignataro Maggiore e se ritengano opportuno, nell’ambito delle proprie specifiche competenze, far pervenire ai rappresentanti delle istituzioni tutte le documentazioni e le memorie presentate dal sindaco di Pignataro Maggiore nel corso di questi anni ai Prefetti della provincia di Caserta”







Pochi giorni fa su NOTIX.IT, è apparso un articolo che riportava una sommatoria di fatti e notizie riguardanti l’ex senatore Lorenzo Diana. Il pezzo reca la firma di Marilena Natale, nota giornalista anticamorra a livello nazionale, premio “Agenda Rossa", più volte minacciata, non solo verbalmente, ma anche fisicamente dai clan.
Nell’articolo suddetto non è stato fatto altro che riportare passo passo tutti  i fatti e le parentele di sangue e i comparielli di nozze di Lorenzo Diana, così come scritte nel verbale di scioglimento del comune di san Cipriano d’Aversa e nei vari atti giudiziari riguardanti appunto i parenti del Diana, che tra l’altro sono documenti pubblici accessibili e visibili da chiunque anche su internet.
L’articolo è stato pubblicato perché estremente di attualità , visto che l’ex senatore Diana è testimone nel processo Cosentino.
L’articolo è stato preso come spunto da parte di Lorenzo Diana per denigrare e accusare l’editore di Notix.it, Dr. Nicola turco. Il Diana ,infatti, sulla sua bacheca di facebook, ha dato sfogo a tutta la sua rabbia, facendo passare Turco come un diffamatore, un bugiardo e addirittura facendo anche scrivere da altri in commenti che lo fanno passare addirittura per un camorissta.
Il nostro editore Nicola Turco, con l’eleganza e la signorilità che è insita nella sua persona e nella sua vita, non essendo abituato ne’ a dire bugie, né a diffamare, né a far pubblicare articoli se non comprovati da tanto di documentazione ufficiale , si rivolge direttamente a mezzo stampa e non a mezzo social network, quindi pubblicamente e visibilmente da tutti e non solo da alcuni, a Lorenzo Diana, invitando anche a rispondere con lo stesso mezzo .
NICOLA TURCO a LORENZO DIANA:
Egregio signore, la differenza che contraddistingue le nostre persone è abissale, non solo nel modo di agire e di comportarsi, ma anche per quel che riguarda la mia storia, la mia vita, la mia famiglia e le mie relazioni sociali.
La mia realtà di vita sia relazionale, sia imprenditoriale che politicia non ha nulla a che vedrere con il suo modo di fare e con le sue provenienze.
Le mie vicissitudini passate, nel mio comune, contro la sua amministrazione  targata PD è a tutti nota.
Lei, caro signore, vorrebbe attribuire quello che,forse, è un suo modus videndi et operandi, alla mia persona e al mio operato. Ma sono vani tentativi di minacce da parte sua, perché , quando un giornalista fa il suo lavoro e dice la verità , non può mai temere querele o denuncie, perché non ci sono presupposti e, visto che ciò che raccontiamo, non sono invenzioni , come lei vorrebbe far credere per salvare la sua “faccia”, ma sono FATTI REALI E COMPROVATI DA DOCUMENTI DELLA MAGISTRATURA E DEI TRIBUNALI, NONCHE’ DAL MINISTRO DEGLI INTERNI, che sa meglio di me , essere l’organo preposto agli atti di scioglimento delle amministrazioni.
Inoltre ricorderà che in data 10/05/2007 c’è stata una interrogazione parlamentare da parte del senatore EMIDIO NOVI, avente per oggetto proprio lei. Il testo integrale è naturalmente visibile in tutto l’elenco delle interrogazioni, per chi volesse leggerlo. E’ curioso sapere che questa interrogazione è stata presentata in seguito al fatto che l’allora senatore Diana si accanì fortemente contro l’amministrazione di Pignataro Maggiore e il sindaco denunciò il Diana ai carabinieri . Il senatore Novi afferma : “ per quanto consta, queste azioni intimidatorie e calunniose (di Lorenzo Diana, ndr) puntano a condizionare il comportamento dei rappresentanti delle istituzioni in una provincia che vede i Democratici di Sinistra al centro di rapporti collusivi con ambienti affaristici e camorristici, come dimostrano le ultime inchieste giudiziarie”. E sempre in questa interrogazione si dice: ”sul sito internet http://pignataromaggiore.interfree.it sarebbe pubblicata una foto che ritrae Diana Lorenzo mentre brinda con l’ex sindaco di Pignataro, Giovan Giuseppe Palumbo, già capo di un’amministrazione sciolta nel 2000 per collegamenti diretti ed indiretti con la malavita organizzata locale dei Lubrano-Nuvoletta-Litigato”
Detto ciò, dove è curioso notare come c’è molto in comune con l’attegiamento nei nostri riguardi, da parte mia, può minacciare e tentare quanto vuole di metterci a tacere, non ci riuscirà, in quanto noi stiamo dicendo solo la sacrosanta verità, quella surrogata dalla magistratura e dai tribunali, non quella che si  vuole tentare di far passare sui network!
Ma a riprova dal fatto che la nostra testata è libera e indipendente da ogni vincolo politico e di qualsiasi altro genere o natura, le pongo alcune domande alle quali può rispondere nel modo che più le aggrada, ma solo con la VERITA’:
1) Le risulta una diffamazione, una bugia o è la verità, che lei a SAN CIPRIANO D’AVERSA (CE) nel lontanissimo biennio ’79-’80 è stato assessore, quando il sindaco era Alfonso Diana e con lui nell’esecutivo c’era Silvio Bardellino (fratello del superboss Antonio, capo della Nuova Famiglia, unico camorrista ad essere ammesso alla corte di Cosa Nostra) e Franco Diana (detto «Francuccio ‘o boxer», affiliato e ucciso in cella)?
2) Le risulta una diffamazione, una bugia o è la verità che suo zio, cioè il fratello di sua madre è Diana Giacomo detto Cappellone,  che dalla fine degli anni '70 ha gestito personalmente per 10 anni la discarica di Bortolotto a CastelVolturno e poi arrestato proprio nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti illegali, lo stesso risultò essere affiliato al clan La torre di Mondragone e fu accusato anche per l’omicidio dell’ex assessore di Mondragone, Antonio Nugnes, ed è stato in detenzione in regime di 416bis?
3) Le risulta una diffamazione,una bugia o è la verità che nche un fratello di suo padre risulta coinvolto nel procedimento penale relativo alle tangenti sui carri funebri per conto del clan dei casalesi?
4) Le risulta una diffamazione, una bugia o è la verità il cugino di sua moglie, tale Massimiliano Caterino, detto “o mastrone” , detenuto per 416 bis, sarebbe il bracio destro di Michele Zagaria?
5) Le risulta una diffamazione, una bugia o è la verità che lei è imparentato anche con Diana Gennaro, di Casal Di Principe, arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Il principe e la scheda ballerina”?
6) Le risulta una diffamazione,una bugia o è la verità che nel 2003, al comune di San Cipriano d’Aversa (CE), quando lei era consigliere di maggioranza, lei stesso sbagliò ad acquisire terreno confiscato ad un certo Iorio Gaetano, acquisendone,invece, un altro dove non insisteva alcun immobile e questo Iorio Gaetano è il padre del suo compariello Iorio Paolo al quale lei ha fatto da testimone di nozze?
7) Le risulta una diffamazione,una bugia o è la verità che ei ha vissuto sotto scorta per 18 anni per minacce di attentati nei suoi riguardi, ma poi nel corso degli anni lei stesso non ha mai più dichiarato di aver avuto minacce?
8) Le risulta una diffamazione,una bugia o è la verità quanto ricostruito ed inviato al capo DDA di Napoli, Dott. Federico Cafiero de Raho, da Angelo Brancaccio sulla vicenda della “Gmc”, dove lei avrebbe interceduto in favore dei fratelli Orsi in riferimento alla gara di Gricignano d’Aversa?
9) Le risulta una diffamazione, una bugia o è la verità che lei attualmente è il presidente del Centro Agroalimentare di Napoli (Caan) , è stato nominato dal sindaco luigi De Magistris e percepisce 50 mila euro annui, con uno stipendio che, da fonte “Il Corriere del Mezzogiorno” risulta nettamente superiore a quello dal suo predecessore della giunta Iervolino?
10) Le risulta una diffamazione,una bugia o è la verità che lei nel 2005, in occasione delle elezioni Provinciali di Caserta, insieme con Nicola Ferraro, avete appoggiato il candidato De Franciscis e,in seguito, insieme avete anche deciso la giunta provinciale?
Attendiamo le sue risposte o le sue confutazioni, se trova qualche diffamazione o bugia in tutto quanto da noi riportato, che ripetiamo, abbiamo semplicemente trascritto, ricopiando atti pubblici, ministeriali e giudiziari.
Quando lei minaccia di denunciarci, la invitiamo ad andare in Procura, noi non denunciamo il suo, lo scriviamo ma restiamo in attesa di essere chiamati.
Nicola Turco.

venerdì 3 aprile - 14:39
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Roberto Saviano ne parla così a pagina 223 di Gomorra: «Lorenzo Diana è uno di quei politici che ha deciso di mostrare la complessità del potere casalese e non di denunciare genericamente dei criminali. È nato a San Cipriano d’Aversa, ha vissuto osservando da vicino l’emergere del potere di Bardellino e di Sandokan, le faide, i massacri, gli affari. Può, più di ogni altro, raccontare quel potere, e i clan temono la sua conoscenza e la sua memoria». Fin qui Saviano. Tutt’altro spaccato lascia intravedere in queste ore Il Mattino di Napoli nel dare conto dell’inchiesta sui rapporti tra Coop rosse e camorra per la metanizzazione nel Casertano. Leggiamolo: «Vicende torbide, in cui Iovine (Antonio, detto o’ Ninno, ex-boss, oggi collaboratore di giustizia, ndr) cala anche l’ex senatore Lorenzo Diana, paladino della lotta anticamorra in Campania». Ed ecco cosa il giornale partenopeo virgoletta delle parole di Iovine: «Io personalmente e lo Zagaria (boss non pentito, mente imprenditoriale della camorra casalese, ndr) trovammo un’intesa con il Reccia (sindaco di San Cipriano ndr) e il senatore Diana».
Negli anni ’80 Lorenzo Diana è stato assessore con Bardellino
Si tratta, ovviamente, di dichiarazioni tutte da verificare e lo stesso Diana, dal 1994 sotto scorta ed oggi presidente del Centro Agro Alimentare di Napoli (CaaN) per volontà di Luigi de Magistris – a risarcimento della mancata elezione alle regionali nelle liste dell’Italia dei Valori – non è indagato. La questione, infatti, non è penale ma rappresentativa di un certo mondo dell’antimafia di professione, cui Diana appartiene. Pochi sanno, ad esempio, che negli anni ’80 l’ex-segretario della commissione Antimafia è stato assessore della sua città avendo come collega Ernesto Bardellino, fratello di Antonio, il supercamorrista che in quegli stessi anni guidava con Carmine Alfieri e Lorenzo Nuvoletta il cartello della Nuova Famiglia in opposizione alla Nco di Raffaele Cutolo. In quella stessa giunta sedeva anche un altro Diana, Franco, alias Francuccio o’ boxer, anch’egli affiliato, ucciso in carcere da un suo collega di malavita.
Nel ’97 è stato testimone di nozze del figlio di un boss
Successivamene, Diana lo troviamo intento a difendere Giovangiuseppe Palumbo, sindaco Pds di Pignataro Maggiore, sempre in provincia di Caserta, imparentato tramite la moglie a Vincenzo Lubrano, condannato all’ergastolo quale mandante dell’omicidio del fratello del giudice Imposimato. Il sindaco Palumbo, definito in un’informativa dei Carabinieri “testa di cuoio dei clan”, viene destituito d’autorità in seguito ad un’interrogazione parlamentare di An. E non è finita: il 14 giugno del ’97, Diana e consorte fanno da testimoni di nozze a tale Paolo Iorio, il cui papà, Gaetano, risulta condannato nell’ambito del processo Spartacus per associazione mafiosa. E qui s’innesta una vicenda singolare perché l’abitazione di Iorio risulta l’unica non acquisita al patrimonio pubblico a causa – scrive in un’interrogazione presentata nell’ottobre del 2007 l’allora senatore forzista Emiddio Novi – «dell’inesatta individuazione catastale del bene confiscato e dalla altrettanto anomala destinazione dello stesso “ad uso abitativo” operata da parte della Direzione centrale del Demanio di Roma».  Anche qui si tratta di atti politici o di scelte personali privi di rilevanza penale. Tuttavia poco idonei a giustificarne la fama di paladino della legalità culminata nel 2008 con l’attribuzione del premio Borsellino. Anzi, alla luce di questi episodi e a distanza di qualche anno, sono le parole di Saviano ad assumere il sapore di un’involontaria ironia: l’emergere del potere casalese, Diana, lo ha visto veramente «da vicino». Forse anche troppo.







UN TESTIMONE A CAZZI SUOI

Napoli, 2 feb - Lorenzo Diana, ex senatore ed ex esponente della commissione antimafia, in questi giorni è alla ribalta della cronaca per essere stato testimone nel processo contro l'ex sottosegretario Nicola Cosentino. Diana le ha sparate grosse nell'udienza! Peccato , pero',  che si e' dimenticato che anche lui non puo' andar fiero ne' delle parentele che ha , che e' vero, non si scelgono, ma nemmeno delle "amicizie" che invece si scelgono eccome, sopratutto se scegli di essere testimone di nozze! Quanto affermiamo non sono congetture o chiacchiere, ma derivano da fatti scritti in verbali ed ordinanze giudiziarie, che mettiamo in foto. Ciò premesso, procediamo con ordine! Lorenzo Diana, e' stato parlamentare Ds ed esponente della commissione Antimafia. Un uomo, a detta di Saviano, "coraggiosamente" contro la camorra, e che per 18 anni ha camminato sotto scorta solo sulla base di una presunta lettera minatoria che un boss avrebbe indirizzato conto di lui, lettera che ad oggi non e' mai stata resa nota. Solo per una curiosita', questa scorta e' costata allo stato italiano 500  euro al giorno che moltiplicato per 18 anni, fa la "modica" cifra di 3 MILIONI e CINQUECENTOMILA euro circa. Ma , al di la' di questo, Diana,  nel lontanissimo biennio ’79-’80 è stato assessore a San Cipriano d’Aversa, quando il sindaco era Alfonso Diana e con lui nell’esecutivo c’era Silvio Bardellino (fratello del superboss Antonio, capo della Nuova Famiglia, unico camorrista ad essere ammesso alla corte di Cosa Nostra) e Franco Diana (detto «Francuccio ‘o boxer», affiliato e ucciso in cella). Il consigliere comunale Lorenzo Diana nato a San Cipriano di Aversa il 20 settembre del 1950, è nipote di quel Diana Giacomo detto Cappellone, che dalla fine degli anni '70 ha gestito personalmente per 10 anni la discarica di Bortolotto a CastelVolturno e poi arretato proprio nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti illegali. il Diana Giacomo  è fratello di Maria Diana madre di Lorenzo Diana ed  è affiliato al clan La torre di Mondragone. Il predetto Diana annovera precedenti penali come l’associazione mafiosa, omicidio ed estorsione e quando fu arrestato ci tenne a precisare: " sono lo zio del senatore Diana".  Lorenzo Diana è anche nipote di Diana Alfredo ( zio paterno) con precedenti penali per associazione mafiosa e favoreggiamento al clan dei casalesi. Il fratello di Lorenzo Diana , a nome Mario , impiegato al comune di san Cipriano, ha precedenti di polizia per il rilascio di una carta d’identità con errati dati a favore di un affiliato del clan dei casalesi.La moglie di Diana Lorenzo, Caterino Rita  è cugina di primo grado di Caterino Massimiliano, affiliato al clan dei casalesi, inoltre è cugina di primo grado di Nicola Fontana, marito di Rachele Iovine sorella dell’ex latitante Antonio Iovine alias " o ninno".  Queste relazioni di parentele sono state scritte sul verbale di scioglimento del comune di san Cipriano d’Aversa nel 2006. Ma se le parentele non le scegli (e questa è una cosa, però ,  che vale solo per il centro sinistra) i comparielli di Nozze Si'. Bene sempre la commissione d’accesso a pagina 18 del verbale scrive: «Il 14 giugno del 1997, Diana Lorenzo e sua moglie Caterino Rita hanno presenziato in qualità di testimoni alle nozze di Paolo Iorio e la moglie» Paolo Iorio non è altro che il figlio di Gaetano Iorio patron della bethon ed arrestato già nel 1995 nel blitz spartacus. Ma i rapporti  con Iorio sono lungimiranti perché quest’ultimo è il cognato di Salvino Cella, ( Iorio e Cella hanno sposato due sorelle,nipoti in seconda di Lorenzo Diana) candidato all’ex tornata elettorale dell’IDV proprio sponsorizzato da Lorenzo Diana ed il figlio.Provate a immaginare se i fatti e i personaggi riportati in questa nostra inchiesta in Terra di Lavoro riguardassero il centrodestra anziché il centrosinistra. Pensate quali inchieste, quanti processi, quali e quanti scoop di giudiziaria, e che battaglie politiche e performance editoriali sul «terzo livello» politico in raccordo coi clan dei Casalesi. Già, perché se un parlamentare di centrodestra conosce un tipo che a sua insaputa è un camorrista, o lo diventerà in seguito, automaticamente è un camorrista pure lui. Idem se ha partecipato a un pranzo con trecento persone dove c’era un mezzo boss, se è stato testimone di nozze di un affiliato a una «famiglia» casertana, se aveva un parente implicato in procedimenti per associazione mafiosa, se era in una giunta sciolta per infiltrazioni criminali, se da amministratore pubblico ha dato lavoro a società delle cosche. Ciò che vale per la destra, non vale per la sinistra? Si perché ci sono legami a sinistra che nessuno racconta, perché un veto è stato posto dal savianesimo e chi prova a rimuoverlo diventa immediatamente un affiliato. E non a caso , a pagina 223 di Gomorra lo scrittore Roberto Saviano dedica parole affettuose all’unico politico che si sente di menzionare, Lorenzo Diana. Ma andiamo ancora a ritroso!  E' opportuno ricordare che dal 1994 al 2004 al governo di san Cipriano d’Aversa c'è un un'amministrazione di sinistra che aveva al suo interno l'allora segretario della Commissione Antimafia che non ha mai adottato alcun atto di trasferimento nei confronti di Michele  lovine, fratello del boss.Ma c’è un episodio ancor più grave, commesso dall’allora amministrazione del Angelo Reccia, con Diana leader della stessa maggioranza a capo dell'Utc, venne messo il fratello del boss " peppinotto". Passiamo poi all’anno 2005. Alessandro De Franciscis, uno che nel 2005 è riuscito nell’impresa di sconfiggere l’uomo politico che avrebbe dovuto avere in mano tutti i voti dei clan e che invece ha perso miseramente al primo turno: sempre lui, Nicola Cosentino. Diana allora era a fianco del presidente della Provincia  e come può un esponente dell’antimafia non rendersi conto che 400mila euro d’appalti finirono a una società (la Generale Impianti) riconducibile alla famiglia di Giuseppe Setola, non uno qualunque, ma il capo indiscusso dell’ala stragista dei Casalesi. E non finisce qui, a parlare dell’illustrissimo teste dell’accusa Cosentino c’è anche Giovanni Malinconico, imprenditore arrestato per collusioni con il clan dei casalesi, insieme all’ex consigliere regionale Enrico Fabozzi. Nelle 160 pagine di verbale dell’incidente probatorio, emergono i retroscena non solo della casta criminale, ma di un sistema politico scellerato. Il primo nome che Malinconico fa al pubblico Ministero è quello di Achille Natalizio. Prima però di spiegare l’intera posizione di Natalizio, Malinconico spiega di aver consegnato 30mila euro a Fabozzi proprio a casa di quest'ultimo. Quando si parla dei lavori del cimitero di Villa Literno, Malinconico parla di Mastrominico e dice: "Questo Mastrominico, nel mondo politico, era fraterno amico dell’ex senatore Diana". In breve sostanza Malinconico spiega che non avendo alcuni requisiti per vincere una gara a Villa Literno dovette associarsi con Mastrominico sotto suggerimento di Natalizio, anche perché la ditta di Mastrominico stava già eseguendo dei lavori al cimitero ed era molto accreditata proprio per l’amicizia che legava Mastrominico a Diana.  L’amicizia fraterna di Diana e Mastrominico e cosa nota, come è noto anche lo stretto rapporto delle consorti, tanto e vero che ci sono  vacanze estive documentate.Per il momento ci fermiamo qui, nei prossimi giorni vi informeremo di tutti gli appalti vinti a san Cipriano d’Aversa, compresa la gmc, e vedrete che ne scoprirete delle belle.

Fonte: Notix.it





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