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venerdì 24 luglio 2015

PRESIDENZA NAZIONALE AIGA, SOLO DUE CANDIDATI IN ITALIA: L’AVVOCATO ALFONSO QUARTO UNICO DALLA CAMPANIA HA PRESENTATO UFFICIALMENTE LA SUA CANDIDATURA




di Ferdinando Terlizzi

Non un libro dei sogni ma un’Agenda delle Priorità fissata in dieci punti da poter poi elaborare dopo una consultazione con tutta la giovane avvocatura italiana. Ha esordito così, l’avvocato Alfonso Quarto, alla presentazione ufficiale della sua candidatura a presidente nazionale dell’Associazione nazionale giovani avvocati (under 45) di cui è attualmente vice presidente. Per la presidenza nazionale dell’Aiga che si voterà a Padova il prossimo ottobre, corrono soltanto due toghe, un avvocato di Foggia e il penalista del foro di Napoli Nord, Alfonso Quarto che – nel corso di un cocktail a La Spelunca di Santa Maria Capua Vetere, comune del prestigioso foro dove ha mosso i primi passi – ha illustrato a tanti colleghi (presenti anche i vertici dell’ordine forense sammaritano) la sua «mission». «A mio avviso – ha spiegato il penalista - avere la responsabilità di presiedere un’associazione come Aiga significa proporre, ascoltare, coordinare,  e, poi, decidere. Di qui la necessità del confronto con tutte le sezioni Aiga d’Italia, diverse per realtà, storia, esperienze e condizioni economico-sociali, per individuare un programma in cui tutti si possano ritrovare. E’ per questo motivo – ha concluso - che, in questa sede, mi sono limitato ad indicare solo le tematiche principali che intendo sviluppare, rinviando all’esito dei confronti con le singole Sezioni, la stesura definitiva del programma operativo per il prossimo biennio». Un programma racchiuso in una rosa di dieci punti con i relativ i approfondimenti: liberare risorse con una spending review per favorire la giovane avvocatura;  inserire la figura dell’avvocato a pieno titolo nei boards decisionali aziendali ed imprenditoriali e dargli una dimensione sociale; aprirsi a nuovi modelli organizzativi per concorrere al rilancio del Paese in sinergia con altre professioni e per una ventata di rinnovamento; prestare attenzione alla formazione definendo nuove regole di accesso alla professione aggiornando le competenze universitarie ed educando alla gestione del nuovo con percorsi universitari che fino a oggi hanno fallito; intraprendere, ed, ove esistenti, a potenziare, i processi di interazione professionale con le realtà sovra nazionali attraverso forum e giornate di studio che vedano i giovani avvocati confrontarsi ed unirsi in un progetto comune a vantaggio della libera professione insistendo sulla formazione legale e linguistica di tipo internazionale; definire un nuovo modello di previdenza assistenza forense, tariffe e liquidazioni giudiziarie; ripensare ai modelli di governance per garantire unità e coesione dell’Avvocatura con la separazione dei ruoli istituzionale e politico; agevolare economicamente chi inizia la professione con un’associazione come l’Aiga a presidio dei diritti della giovane avvocatura; snellire e far diventare meno autoreferenziale l’associazione; accreditare la Fondazione Bucciarelli, protagonista indiscussa nel settore, nell’organismo di formazione del Consiglio nazionale forense attraverso un progetto politico ambizioso.

  

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