Presso l’ I.T.E.S. “L. da Vinci” S. Maria C.V.
L’attore Francesco
Russo e l’Avv. Giuseppe Garofalo all’Università della Terza Età
La foto ricordo con alunni e docenti all'Istituto Leonardo da Vinci di Santa Maria Capua Vetere. Al centro l'avvoxato Giuseppe Garofalo, ultimo a destra l'attore Francesco Russo. |
Si è
parlato della condanna a morte del direttore del Banco dello Spirito Santo
del Regno Borbonico, che tosava gli
zecchini d’oro e del rifiuto del boia di impiccare una “scartellata” che
portava scalogna. E’ seguita una interessante lettura di un brano del libro “l’Empia Bilancia”
La Preside Decato, a destra il Presidente Prof. Rienzo, a sinistra il direttore Generale Avvocato Stanislao e al centro Giuseppe Garofalo |
Santa Maria Capua Vetere – Più che una “lectio magistralis” sul Regno
Borbonico, come nell’animo dei vertici dell’Università della Terza Età, quella
di ieri, presso l’Istituto Leonardo Da Vinci,
è stata una kermesse che ha fatto rivivere agli iscritti (folta la
presenza anche di docenti) un momento vivido delle gesta dei protagonisti di un
drammatico processo celebratosi nel 1700 nella Napoli dell’epoca. Dopo gli indirizzi di saluto della Prof.ssa Silvana Decato, Dirigente Scolastico
dell’I.T.E.S e del Prof. Pasquale Rienzo, Presidente
dell’Unitre, il direttore dei corsi Dott. Gennaro
Stanislao, ha presentato, con una intelligente arguzia, alcune chicche
(si è parlato del divorzio negato per corna messe prima della andata in vigore di una legge) dei libri
dell’autore (il quale interrompendolo ha detto che ormai lui è alla quinta
età). Giuseppe Garofalo ha
intrattenuto gli astanti sul processo che condannò a morte il direttore del
Banco dello Spirito Santo, accusato di aver tosato zecchino d’oro e del rifiuto
del boia di decapitare una scartellata. Le donne, si sa, non vantavano
una grande considerazione, anzi: venivano additate come tentatrici, seduttrici
ed impulsive, quando andava bene; quando andava male venivano bruciate vive
come streghe. Dio avrebbe mai potuto toccare creature così empie? Assolutamente
no. Quindi, una donna con la gobba non era stata toccata da Dio, ma dal Demonio
e portava dietro il marchio del suo peccato. Nonostante l’essere umano si sia
evoluto rispetto a quei secoli bui, alcuni strascichi rimangono ed ancora oggi,
pur senza conoscere il motivo, possiamo ancora vedere spergiuri e riti
scaramantici al passaggio di una “scartellata”.
Di notevole spessore è stata poi la lettura di parte dell’attore Francesco
Russo (impegnato in questi giorni in Rai2 per la fiction “Zio Gianni” e pronto per la
rappresentazione al Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, per venerdì
prossimo, con lo spettacolo “Il grande
circo degli incornati”) che ha declamato il “Miserere” una significativa pagina del libro “L’Empia Bilancia”. L’addetto stampa della Unitre ha fatto
realizzare un filmato della manifestazione
che sarà presente su You.Tube.
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