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mercoledì 27 gennaio 2016

Presso l’ I.T.E.S. “L. da Vinci” S. Maria C.V.

L’attore Francesco Russo e l’Avv. Giuseppe Garofalo all’Università della Terza Età
La foto ricordo con alunni e docenti all'Istituto Leonardo da Vinci di Santa Maria Capua Vetere. Al centro l'avvoxato Giuseppe Garofalo, ultimo a destra l'attore Francesco Russo. 

Si è parlato della condanna a morte del direttore del Banco dello Spirito Santo del  Regno Borbonico, che tosava gli zecchini d’oro e del rifiuto del boia di impiccare una “scartellata” che portava scalogna. E’ seguita una interessante  lettura di un brano  del libro “l’Empia Bilancia”

La Preside Decato, a destra il Presidente Prof.  Rienzo, a sinistra il direttore Generale Avvocato Stanislao e al centro Giuseppe Garofalo 

Santa Maria Capua Vetere – Più che una “lectio magistralis” sul Regno Borbonico, come nell’animo dei vertici dell’Università della Terza Età, quella di ieri, presso l’Istituto Leonardo Da Vinci,  è stata una kermesse che ha fatto rivivere agli iscritti (folta la presenza anche di docenti) un momento vivido delle gesta dei protagonisti di un drammatico processo celebratosi nel 1700 nella Napoli dell’epoca.  Dopo gli indirizzi di saluto della Prof.ssa Silvana Decato, Dirigente Scolastico dell’I.T.E.S e del  Prof. Pasquale Rienzo, Presidente dell’Unitre, il direttore dei corsi Dott. Gennaro Stanislao, ha presentato, con una intelligente arguzia, alcune chicche  (si è parlato del divorzio negato per corna messe prima della andata in vigore di una legge) dei libri dell’autore (il quale interrompendolo ha detto che ormai lui è alla quinta età). Giuseppe Garofalo ha intrattenuto gli astanti sul processo che condannò a morte il direttore del Banco dello Spirito Santo, accusato di aver tosato zecchino d’oro e del rifiuto del boia di decapitare una scartellata. Le donne, si sa, non vantavano una grande considerazione, anzi: venivano additate come tentatrici, seduttrici ed impulsive, quando andava bene; quando andava male venivano bruciate vive come streghe. Dio avrebbe mai potuto toccare creature così empie? Assolutamente no. Quindi, una donna con la gobba non era stata toccata da Dio, ma dal Demonio e portava dietro il marchio del suo peccato. Nonostante l’essere umano si sia evoluto rispetto a quei secoli bui, alcuni strascichi rimangono ed ancora oggi, pur senza conoscere il motivo, possiamo ancora vedere spergiuri e riti scaramantici al passaggio di una “scartellata”. Di notevole spessore è stata poi la lettura di parte dell’attore  Francesco Russo (impegnato in questi giorni in Rai2 per la fiction “Zio Gianni” e pronto per la rappresentazione al Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, per venerdì prossimo, con lo spettacolo “Il grande circo degli incornati”) che ha declamato il “Miserere”  una significativa pagina del libro  “L’Empia Bilancia”.  L’addetto stampa della Unitre ha fatto realizzare un filmato della manifestazione  che sarà presente su You.Tube.





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