Milano è di gran
lunga la città d'Italia con il maggior numero di furti segnalati alle autorità
giudiziarie. Con circa 7.800 denunce ogni 100 mila abitanti precede Bologna
(7.600), mentre i comuni che seguono risultano molto più in basso: città come
Roma, Torino, Firenze, Venezia, Rimini. In aumento le rapine sono coinvolte in
primo luogo città come Napoli, insieme a Bari, Palermo e di nuovo Catania.
Per le questioni di droga: Bologna in primo
luogo, poi Firenze, ma fra le più colpite risultano anche Milano e Roma.
Napoli, invece, mostra valori relativamente bassi, almeno fra le grandi città.
Sud e isole si confermano in testa per gli omicidi.
Nuoro e Crotone registrano nel 2014 il maggior numero di omicidi rispetto alla
popolazione che vi abita, mentre fra i centri principali - almeno da questo
punto di vista - il più sicuro è Torino.
di Davide Mancino
Fonte:
Corriere della Sera, 22 febbraio 2016
Sono le otto di sera di un
fine settimana: il momento di controllare un'ultima volta che sia tutto in
ordine, per poi finalmente chiudere le serrande e tornare a casa a rilassarsi.
Dopo una lunga giornata di lavoro, non c'è che da rimettere a posto le teche.
Quando l'addetta arriva a un certo contenitore, però, qualcosa non va. Due
spazi vuoti, al posto di una fede e un anello. E non soltanto di quelli: decine
di diamanti incastonati, piccoli e grandi. Tutto sparito nel nulla: 350 mila
euro andati in fumo nel giro di pochi secondi.
Siamo in via Gesù, a Milano,
nella gioielleria Salvati all'interno del Four Seasons Hotel, ed è venerdì 19
settembre. L'ennesimo caso, certo, ma fra quelli che nel 2014 fanno più rumore.
Sarebbe potuto succedere in qualsiasi altra città, e invece è successo nel
capoluogo lombardo, perché proprio Milano è la capitale italiana dei furti. E
che sia così lo si capisce dalle informazioni registrate dall'Istat, che misura
quante sono le denunce per ciascun tipo di reato.
Per il 2014 - ultimo anno per
cui sono disponibili informazioni - i dati indicano che Milano è di gran lunga
la città d'Italia con il maggior numero di furti segnalati alle autorità
giudiziarie. Con circa 7.800 denunce ogni 100 mila abitanti precede Bologna
(7.600), mentre i comuni che seguono risultano molto più in basso: città come
Roma, Torino, Firenze, Venezia, Rimini o Catania, in cui le denunce rispetto
alla popolazione sono state fra 5 e 6 mila. Più in generale, per questo tipo di
crimine il nord-ovest appare come l'area più colpita mentre al sud - con
l'eccezione appunto di Catania - l'incidenza è assai minore.
Che dire invece degli altri
reati? La situazione si capovolge nel caso delle rapine, delle quali proprio
nel meridione ne viene segnalato il maggior numero. Sono coinvolte in primo
luogo città come Napoli, insieme a Bari, Palermo e di nuovo Catania. Eppure qui
Milano resta un caso a parte rispetto al resto del centro-nord, tanto da
risultare la terza città d'Italia per rapine denunciate. E il capoluogo
lombardo non è neppure l'unico: anche a Torino questo tipo di reato emerge con
frequenza assai maggiore rispetto al resto del settentrione.
Per le questioni di droga la
situazione appare grosso modo simile fra nord, sud e isole. È invece al centro
che risultano più denunce, con molti comuni medio-grandi che ne registrano il
maggior numero: Bologna in primo luogo, poi Firenze, ma fra le più colpite
risultano anche Milano e Roma. Napoli, invece, mostra valori relativamente
bassi, almeno fra le grandi città.
Sud e isole si confermano in
testa per quanto riguarda gli omicidi, con un'incidenza grosso modo doppia
rispetto al nord-ovest, e quadrupla rispetto al nord-est. I numeri però vanno
messi in prospettiva: come segnala il rapporto sul benessere equo e sostenibile
dell'Istat, nel complesso l'Italia "presenta il valore più basso in
Europa". Nuoro e Crotone registrano nel 2014 il maggior numero di omicidi
rispetto alla popolazione che vi abita, mentre fra i centri principali - almeno
da questo punto di vista - il più sicuro è Torino.
Proprio a Torino invece le
denunce per danneggiamenti superano quelle di qualsiasi altra città italiana,
con Milano e Genova che seguono grosso modo sullo stesso livello: si tratta di
un reato che arriva all'orecchio della magistratura a nord-ovest molto più che
in tutto il resto del paese, tanto che rispetto al sud le denunce di questo
tipo sono due volte e mezzo di più.
Ma come stanno andando le
cose, negli ultimi tempi? Le città sono più sicure o no rispetto al passato?
Molto dipende dal tipo di crimine. Per i reati contro la proprietà la
situazione peggiora almeno dal 2010 - primo anno per cui sono disponibili i
dati Istat, e proprio nel 2014 le denunce complessive per furto arrivano a un
nuovo picco massimo: salgono a circa 2.600 ogni 100 mila abitanti, contro le
2.200 di quattro anni prima. Per le rapine il quadro è simile anche se, dopo
tre anni consecutivi di aumento, la tendenza pare quanto meno essersi invertita
- anche con una certa rapidità - nel 2014.
I crimini violenti contro le
persone sono invece spesso stabili, quando non in calo. Come sottolinea il
rapporto sulla sicurezza pubblica del ministero dell'Interno, gli omicidi
diminuiscono ormai da anni, con l'eccezione del 2013 in cui soltanto il
naufragio del 3 ottobre a largo di Lampedusa porta con sé 366 vittime. Molte
meno anche le morti legate alla criminalità organizzata: erano 147 nel 2007,
diventano 49 nel 2014. Restano in sostanza invariate, invece, le denunce per
reati di droga, lesioni o percosse.
Per capire come stanno
cambiando le cose nelle principali città possiamo dare un'occhiata più da
vicino. A Milano le denunce per furto aumentano parecchio dal 2010 al 2012, e
nonostante un leggero calo nel 2013 all'ultima rilevazione restano ancora
vicine al picco. Una crescita che troviamo anche a Roma e Torino, dove però si
parte da un livello più basso, mentre a Napoli appaiono stabili a un livello
relativamente basso, almeno fra le grandi città.
A Milano salgono decisamente e
poi calano un po' le denunce per rapina, che però non arrivano al livello di
Napoli e sono leggermente superiori a quelle registrate a Torino. Nella
capitale, al contrario, la magistratura si occupa di questo reato assai meno
spesso, né ci sono stati grandi cambiamenti negli ultimi anni. Al di là di
qualche fluttuazione, per quanto riguarda gli omicidi a Milano e Torino la
situazione appare piuttosto stabile. Napoli ha visto un'impennata di vittime
nel 2011 e 2012, ma la situazione è poi migliorata in maniera netta, anche se
non fino a tornare ai livelli precedenti.
Questo tipo di dati, va
ricordato, ha però anche diversi limiti. Il principale è che non rappresentano
i reati commessi, ma soltanto quelli denunciati. Quello che possiamo capire del
crimine, a partire dalle statistiche, viene dunque limitato da quanto le persone
sono disposte a rivolgersi alle autorità.
Eppure esistono tanti motivi
per cui questo può non succedere. Il reato può portare "benefici" a
tutti i soggetti coinvolti: è il caso della corruzione, del riciclaggio o dello
spaccio di droga, dove né chi offre né chi riceve ha il minimo interesse a
denunciare il fatto. A volte, ed è un'altra opinione comune, l'entità del
crimine è tanto piccola che non vale neppure la pena sporgere denuncia.
O ancora può mancare la
fiducia verso le forze dell'ordine, tanto da pensare che, a conti fatti,
denunciare un reato sia del tutto inutile perché comunque non se ne verrà a
capo. Un'idea senz'altro più diffusa nel sud Italia e che, in quest'area,
potrebbe portare a sottostimare almeno alcuni tipi di crimine. L'ultima - e più
delicata - ragione è la vergogna. Quando si tratta di violenze sessuali, per
esempio, è del tutto comprensibile che le vittime esitino prima di raccontare
ciò che gli è successo.
Tutte insieme, queste ragioni
ci spiegano perché è meglio prendere i dati di molti reati con un po' di
prudenza; in altri casi, a cominciare dagli omicidi, è invece assai difficile
nascondere il crimine: almeno in quel caso, abbiamo la ragionevole certezza che
le cose siano migliorate davvero. E non di poco.
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