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martedì 2 febbraio 2016

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primaOra - Corriere della Sera
 
 
 
 
 
 
Agenda di oggi
di Cavalli, Natale, Pelati, Sarcina, Ubbiali
 
I migranti e i fondi alla Turchia | Nomine alla Rai | Obama in moschea | A Roma la salma di Padre Pio | Il processo per la morte di Yara
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Migranti, l’Europa torna a discutere dei fondi alla Turchia

di Maria Serena Natale


Turchia e scorporo dei contributi al fondo immigrazione dal calcolo del deficit. Se ne discute oggi a Bruxelles dove i rappresentanti degli Stati troveranno sul tavolo anche i «Termini di riferimento» tanto dibattuti in questi giorni. Si tratta del testo sull’istituzione del fondo di tre miliardi di euro destinato a sostenere lo sforzo di Ankara nella gestione del flusso migratorio dalla Siria. Come lunedì scorso ha spiegato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas, una nota a piè di pagina del documento contiene già la garanzia più volte chiesta da Roma: la spesa sostenuta dai singoli Paesi nell’ambito del fondo non peserà sul saldo di bilancio imposto dal Patto di stabilità e crescita. I Termini, non ancora approvati da tutti i 28 Stati, sono stati elaborati lo scorso dicembre a Bruxelles. Secondo fonti Ue prevedono per il 2016 esborsi di circa 427 milioni per la Germania, 327 per il Regno Unito, 309 per la Francia, 224 per l’Italia che dopo settimane di tensione ha ritirato il parere contrario all’attivazione del fondo. La Turchia conta attualmente oltre due milioni di profughi siriani sul proprio territorio. Dalle coste turche i migranti continuano ad affidarsi al mare per raggiungere l’Europa. Il piano di cooperazione prevede un maggiore impegno di Ankara e un futuro rafforzamento dei confini esterni dell’Unione Europea. Nell’ambito di questa cornice generale la Commissione ieri ha adottato un documento che dovrà essere approvato dal Consiglio e che chiede ad Atene di fare di più su registrazioni e pattugliamenti in mare. Giro di vite sulle frontiere.
 
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Cda Rai, è il giorno delle nomine (e si prevede una riunione parecchio agitata)

di Giovanna Cavalli


Stamattina alle 10 si riunisce il consiglio di amministrazione della Rai a cui il dg Antonio Campo Dall’Orto (sopra, foto LaPresse), tra l’altro, proporrà la nomina di Antonio Di Bella per la direzione di RaiNews24, posizione rimasta vacante da quando Monica Maggioni è stata eletta presidente. Ex direttore del Tg3 e di Raitre, Di Bella era l’attuale corrispondente da Parigi. La seduta si preannuncia agitata: molti dei consiglieri si sentono emarginati. Alle 12 il cda verrà interrotto per l’assemblea degli azionisti che approverà il nuovo statuto che assegna a Campo Dall’Orto i superpoteri di amministratore delegato.
 
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Obama visita una moschea a Baltimora (per rispondere alle sparate di Trump)

di Giuseppe Sarcina


Barack Obama continua la sua campagna politica di fine mandato, parallela alle primarie. Oggi sarà a Baltimora, nello Stato del Maryland, dove visiterà l’Islamic society di Baltimora, luogo di preghiera e punto di riferimento anche sociale per migliaia di musulmani. Molti di loro sono cittadini americani a tutti gli effetti. Il presidente degli Stati Uniti, annuncia la Casa Bianca, «vuole sottolineare il contributo che gli americani di fede islamica danno al Paese» e «riaffermare l’importanza della libertà religiosa nella vita quotidiana». L’iniziativa di Obama è una plastica risposta alla provocatoria proposta di Donald Trump: chiudere momentaneamente i confini ai migranti musulmani, per prevenire «l’arrivo dei terroristi dell’Isis». Il tema è già dentro la campagna elettorale. Hillary Clinton, in campo democratico, ma anche Jeb Bush nell’area repubblicana, accusano il miliardario newyorkese di mettere a rischio la coesione sociale negli Usa. Ora si muove anche il presidente. (Nella foto Afp, in alto, la visita di Obama, insieme con l’allora premier turco Recep Tayyp Erdogan, nel museo — ex chiesa, ed ex moschea — di Hagia Sophia, a Istanbul)
 
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Giubileo, arriva a Roma la salma di padre Pio

di Manuela Pelati


Erano due frati umili e molto amati, Padre Pio da Pietrelcina e Leopoldo Mancic da Padova. Divenuti santi con papa Wojtyla, sono considerati esempi di semplicità, compassione e accoglienza da Papa Francesco che ha accolto la proposta di Monsignor Fisichella, di portare le due salme a Roma per il Giubileo. Il 9 febbraio il Pontefice li mostrerà come modelli di predicatore a mille preti missionari. Ma tutti i pellegrini e i turisti potranno rendere omaggio ai due santi per nove giorni, da oggi — giorno in cui le due salme giungono nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura — fino all’11 quando, dopo 7 giorni nella Basilica di San Pietro, torneranno a casa. Il momento più «caldo» per romani e fedeli sarà domani, alle 21, quando le due salme giungeranno nella Basilica di San Salvatore in Lauro per la veglia notturna. Tra candele e luci a giorno tutto il quartiere sarà svuotato da auto e riempito di sedie per i fedeli, con maxi-schermi fuori dalla chiesa. Il 5 alle 16 le due salme saranno portate in processione — circa un chilometro e mezzo — fino alla Basilica di San Pietro.
 
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Yara, una giornata decisiva al processo a Bossetti

di Giuliana Ubbiali


Quella di oggi è un’udienza chiave, importantissima. Al processo a Massimo Bossetti, per l’omicidio di Yara Gambirasio, si torna a parlare di Dna. È il pilastro dell’accusa: il pm Letizia Ruggeri ha già portato in aula gli esperti del Ris, i genetisti delle università di Tor Vergata, di Pavia e dell’Ospedale San Raffaele di Milano per spiegare che le analisi sono state svolte a regola d’arte, che il profilo genetico isolato sugli slip e sui leggings della vittima (ribattezzato Ignoto 1) è di ottima qualità e quantità, che i test sono stati ripetuti diverse volte e che, è la conclusione, il Dna di Ignoto 1 corrisponde a quello dell’imputato. Ora la parola passa ai consulenti della difesa, i genetisti Marzio Capra (ex Ris) e Sarah Gino. Che punteranno a indebolire due aspetti: il metodo, in particolare il numero delle ripetizioni delle analisi, e l’assenza della componente mitocondriale del Dna. È quella che indica la linea materna a cui appartiene una persona: nella traccia mista con il Dna di Yara, manca quella di Bossetti così come quella di Ignoto 1. È innaturale, secondo la difesa del carpentiere. Secondo l’accusa, invece, non inficia minimamente la componente nucleare, la sola che individua una persona più di un’impronta digitale: in questo caso, quella di Bossetti (e di Ignoto 1) c’è. Prima di loro, però, parlerà Giorgio Portera, genetista forense consulente della famiglia Gambirasio dal 2012. Allora non si sapeva nemmeno che esistesse Massimo Giuseppe Bossetti. C’era solo Ignoto 1, un fantasma. Portera aveva insistito perché venisse esumata la salma di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999 ritenuto il padre naturale del presunto killer. I consulenti del pm erano arrivati a lui tramite l’analisi di una marca da bollo della patente e di alcuni francobolli che gli erano appartenuti. Secondo Portera, l’analisi della salma era l’unico modo per avere la certezza al cento per cento dell’esito. Che era stato confermato.
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Ferdinando Terlizzi ferdinandoterlizzi37@gmail.com

08:36 (11 minuti fa)
GIUSEPPE
Per un giornalista anche questo e' interessante...ciao
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: PrimaOra del Corriere della Sera <noreply@rcs.it>
Date: 3 febbraio 2016 06:22
Oggetto: Cinque cose da tenere d'occhio oggi
A: ferdinandoterlizzi37@gmail.com
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