Quasi tutti i colleghi
giornalisti (carta stampata e Web) si stanno dando molto da fare per cercare di
salire sul carro del vincitore (come hanno fatto in campagna elettorale, per
accaparrarsi i banner a pagamento) per cercare di ottenere un ufficio stampa o
un incarico remunerato. Tutti osannano il vincitore e mortificano il perdente.
Nessuno, dico nessuno, si è
soffermato ad analizzare – sotto altri aspetti – il voto delle nostra Provincia
(che il mio amico e collega Antonio
Piscitelli, inviato di ABC e Avanti! definiva “una Provincia addormentata”).
Lo faccio io, adesso, dall’altezza dei miei 60 e passa anni di
milizia giornalistica, anche se molti mi hanno definito “una penna avvelenata”. Un dato che mi è subito saltato agli occhi tra
quelli messi in rete dalla Prefettura è quello del comune di Mignano Montelungo. Dove 3.118 elettori
soltanto 2.290 sono andati ai seggi. Eletto sindaco tal Antonio Verdone. Unica lista. Unico candidato. Ma la vera
opposizione a questo strapotere dittatoriale si legge in questo modo: Voti per il sindaco: 1.301… schede
bianche 869 (cioè 869 cittadini che sono andati alle urne e hanno votato scheda
bianca) … una protesta massiccia… una maggioranza silenziosa in un comune ricco
di storia e teatro di tremende tragedie. Vi sono da aggiungere ben 120 schede nulle. Delle due
l’una; o i cittadini sono contenti del sindaco uscente, o non hanno avuto il
tempo di allestire una lista di opposizione. Io propendo per la prima ipotesi.
A Santa Maria Capua Vetere lo “stravincitore” è Antonio Mirra, avvocato penalista, già Presidente della Fondazione Fest.
Eletto al primo turno con un gap mozzafiato: 60,33%. Ha letteralmente “stracciato” tutti i partiti e tutti gli
avversari. Di famiglia stimatissima (fratelli medici) il padre è stato uno dei
più amati sindaci della città del Foro. Ma per la città hanno giocato sia le
divisioni intestine delle famiglie ( i Capitelli, tutti divisi, ma con le mani nei 5Stelle, PD, Forza Italia,
e civiche) e gli ultimi accadimenti giudiziari relativi al Palazzo Teti. (Schede
bianche 70, nulle 508). Il vincitore morale è Elio Sticco, “decano”
novantenne e fautore della “Cittadella Giudiziaria” con una sola lista. Parliamo subito di Sessa Aurunca – la mia seconda Patria – città alla quale sono
legato affettivamente da oltre 30 anni… (sono stato fondatore e direttore dei
media locali più incisivi: “New Antenna
Sud” e “Telex”. Ricordo a me
stesso che negli anni 80 la mia tv fu classificata al primo posto in Regione,
col punteggio più alto per l’informazione, prima di Canale 21 e Telecapri… e
prima di Telecaserta, Teleluna e altre minori. Qui il vero successo è senza
dubbio Silvio Sasso, professionista
morigerato di famiglia tradizionalmente di sinistra (non può essere quindi
definito “un turista della politica” come molti in questa città che
cambiano casacca ad ogni piè sospinto). Il gap per il ballottaggio è tutto a
favore di Sasso. Una cosa che ho molto apprezzato (come il saluto di ieri di Valentino Rossi al suo leale avversario
Marquez)
che Sasso si è complimentato subitamente con Gino e Alberto… anche questo è un
segno di democrazia.
Un occhio a Caserta. 45% a Carlo Marino. Avvocato con uno studio
tra i più avviati della Regione. Anche se ben 1.450 schede sono risultate
nulle. Molti non sanno ancora votare. Su 63 mila elettori, però, solo 44mila
sono andati al seggio. Un consiglio a Riccardo
Ventre: “Ci si può ritirare quando si
sale, non quando si scende”. Qui il fenomeno da circo Barnum è Francesco Apperti…un illustre
sconosciuto (17%). Aversa risultato caotico e contraddittorio come tutto il
territorio: marasma e imbrogli. Ballottaggio pari pari… tutto in forse…tutto
precario…”nel diman non c’è certezza”… Capua
ha votato “a palla ncuorpo” o’
generale re carabinieri… Eduardo Centore:
tempi duri dunque, per ladri, truffatori e delinquenti vari, che aspiravano
alla carica di consigliere comunale. Buona l’affermazione dell’avvocato Giuseppe Chillemi, famiglia gentilizia della Capua che conta… al quale non è bastato
di essere uno dei più quotati produttore di vino doc del casertano, il “Cretaccio” delle vigne “Chigi” di Pontelatone… Infine
Marcianise, terra difficile, territorio ad alta densità camorristica. Pensate
che c’è stato un tempo in cui la camorra
di Marcianise era più potente del clan dei Casalesi. Ma Marcianise ha
dimostrato di non essere solo terra di camorra: i risultati del Maestro Brillantino
ne sono una prova. Il collega Antonello
Velardi, capo redattore de “Il Mattino” ha ottenuto un successo
straordinario - 48.60%... contro un
avversario che è destinato a fare l’eterno secondo….. Seimila non hanno votato
e ben 650 sono state le schede bianche e
nulle.
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