FONDAZIONE DELLA SCUOLA FORENSE
MENTRE LO STABILE CROLLA E LA
GIUSTIZIA LATITA I COMPONENTI DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE SI AZZUFFANO PER
MUTARNE IL NOME. DA FONDAZIONE
ELIO STICCO A FONDAZIONE DEGLI AVVOCATI DEL FORO DI SANTA MARIA CAPUA VERTERE:
OVVERO DI TUTTI E DI NESSUNO. NOSTRA
INTERVISTA AL PRESIDENTE EMERITO.
di Ferdinando Terlizzi
Santa
Maria Capua Vetere - Da Fondazione
Elio Sticco a Fondazione degli avvocati del Foro di Santa Maria Capua Vertere:
ovvero di tutti e di nessuno. E il suo fondatore? Per ben 57 anni consigliere e
con 30 di presidenza? Alla malora! Il
consiglio in carica (i promotori del cambiamento con alto spirito di iniziativa
e immane impegno culturale sono: Grillo,
Buco, Basile, Lombardo, Lombardi, Agata, Pacelli, Iannettone, Pigrini, Martignetti
e Fruggiero). Restati passivi allo
smembramento del tribunale con il trasferimento ad Aversa, soccombenti sulla
paventata ipotesi di dislocazione in altra città si trastullano sul cambio del
nome… La scuola di Formazione Forense fu una idea dell’Avv. Elio Sticco del
1976 allorchè non si parlava in campo
nazionale di scuole di formazione per i praticanti. L’idea fu trasmessa al
Consiglio dell’Ordine di cui Sticco era presidente questi, con delibera del 17 dicembre 1976 e successiva
del 1 aprile 1977, istituiva la Scuola
di Formazione per praticanti che poi si e sviluppata così da richiedere la istituzione della Fondazione a cui il consiglio ritenne
naturale ne prendesse il nome dell’autore. Sticco, poi, realizzata
la struttura nei locali di via Lussemburgo
presi in fitto dal comune di Santa Maria Capua Vetere e tale struttura, ancora oggi, a distanza di circa dieci anni resta ancora la
più moderna ed attrezzata d’Italia (sale ampissime con traduzioni multilingue
simultanee, registrazioni audio e video,
aria climatizzata, servizi ed ampi
uffici).
Da sinistra: Il Sindaco di Santa Maria Capua Vetere Dr. Prisco Zibella, il giornalista Ferdinando Terlizzi, direttore della tv libera Can. 57, Elio Sticco, al suo terzo mandato come presidente dell'Ordine, l'avv. Armando Basile. - Anni 70 - Archivio personale Terlizzi |
Abbiamo chiesto all’Avv.
Sticco un suo pensiero sulla vicenda. Ci ha chiarito: “Ho appreso dalla stampa, che il
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ha formulato una proposta di modifica del
nome della Fondazione. Riterrei di meritare per la mia correttezza e rispetto
dei ruoli considerazione su argomenti che potrebbero avere anche una
interpretazione provocatoria. Invero la
richiesta del C.O.A. che è ripetitiva di precedenti proposte di origine
conflittuale, sembrava essere stata eliminata per la sopravvenuta serenità di
cui sono stato promotore. Infatti la stessa sopravviene allorchè la Fondazione
si trovava ad affrontare urgenti problemi che investono il proprio futuro e che
riguardano: la manutenzione, la urgenza di attivare e potenziare la sala di
esercitazioni telematiche che va corredata di nuovi computer che dovrebbero
raggiungere le 20 unità; di attivare la sala ristoro e bar ove gli arredi vanno
deperendo, per mancato uso; completare
la sistemazione del parco esterno, dell’area retrostante, dei corridoi coperti a piano terra di cu era prevista
la pannellatura a vetri; la definizione del problema dei contratti di locazione
col Comune di S. Maria C.V. al quale la Fondazione è interessata sia per la
durata ventennale che per la misura del
canone e dovrebbe pretendere di essere presente avendo subiti i danni per il
mancato accatastamento dell’edificio. Di fronte a tali problemi esistenziali
della Fondazione la modifica del Regolamento diventa argomento secondario e quello della intestazione attingendo all’epoca del conflitto, assume sapore
provocatorio. Piuttosto, ritengo che il Consiglio dell’Ordine debba rivolgere la
propria attenzione sui gravi problemi, che ci hanno degradati come importanza
e che il cammino è ora lungo e duro e
che può essere ripreso solo se si riuscirà a costruire la “Cittadella
Giudiziaria” nell’area della caserma Andolfato come da impegno assunto dai 7 candidati sindaci.
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