IL CADAVERE DELLA BAMBINA UCCISA DAL PADRE |
UCCISA A BOTTE DAL
PADRE
LA “CAPPUCCETTO ROSSO” DI MONDRAGONE
Luigi Pellegrino il padre assassino |
Il
delitto avvenne il 7 agosto del 1954 a
Mondragone in località “Areviti” nella
“Masserietta”
di proprietà dell’assassino
La mamma e le vicine incredule |
Tra i primi sospettati un evaso dal
manicomio che era transitato a piedi nella località.
incaprettata e imbavagliata dal padre assasino |
Un gruppo di agricoltori offrì al sindaco dell’epoca avv. Francesco Beatrice,
la somma di un milione quale premio per
la identificazione dell’assassino.
Era andata a portare la minestra allo
zio ma si addormentò nel bosco e per questo venne ammazzata a botte dal padre
Luigi Pellegrino.
Questi alterò la scena del crimine per simulare una
violenza carnale.
Poi accusò ingiustamente (pur sapendoli
innocenti ) i fratelli Nunzio e Pasquale Fardella.
Condannato chiese la revisione del processo
protestandosi innocente svelando gli
autori di un assassinio che era rimasto ignoto.
Due carabinieri sotto il tavolaccio della camera di sicurezza
in cui erano ristrette le donne sospettate sentirono che la donna rimproverava
la figlia per essersi lasciata convincere a confessare e la Savina prima
rispose che aveva detto la verità e poi promise che non avrebbe più parlato.
Intanto il Pellegrino anche dopo la
condanna, dal carcere di Sulmona, dopo 8
anni dal delitto continuava, insomma, nel suo piano criminoso, ispirato al più
“sfacciato mendacio”.
La Cassazione lo smentì per ben due
volte negandogli la revisione del processo
NELLA RUBRICA
“CRONACHE DAL PASSATO”
A CURA DI FERDINANDO TERLIZZI
SUL QUOTIDIANO
“CRONACHE DI CASERTA”
E ON LINE SU
“SCENA CRIMINIS”
LUNEDI’
30 GENNAIO 2017
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