IL LIQUIDATORE DELLA ILSIDE ASCOLTATO DALLA
COMMISSIONE ECOMAFIE
Ieri
sono stato ascoltato dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività
illecite connesse al ciclo dei rifiuti
nella mia qualità di liquidatore della Ilside di Bellona. Ecco la mia
dichiarazione.
“Sono stato nominato
liquidatore volontario a novembre 2015. Dopo qualche mese la società è stata
dichiarata fallita (su istanza del proprietario dell’immobile). Ho chiesto la
revoca del fallimento, sia perché il titolo
posto a base del ricorso di fallimento non era credibile ( pretendeva fitti con
contratto scaduto e con il sito sotto sequestro giudiziario) e sia perché la
società ha crediti certificati in bilancio di gran lunga superiore ai debiti. La
Corte di Appello di Napoli con sentenza 44/216 del 31 marzo ha revocato il
fallimento. Il curatore fallimentare Dr. Vincenzo Cucco, nell’esame della sua
gestione, ha rilevato che il Comune di Bellona, in seguito ad un incendio scoppiato nel 2013 e
dopo aver fatto una ordinanza di lavori in danno della Ilside, aveva
certificato un credito di circa 800 mila euro a favore della ditta che aveva avuto
incarico dal comune di bonificare il sito ed aveva addirittura elargito un
acconto di circa 170 mila euro. Si
badi, il sindaco che emise
l’ordinanza è lo stesso che ha emesso due ordinanze in seguito all’incendio del
2017 ed è lo stesso che minaccia azioni in danno. Il Dr. Cucco ebbe a segnalare
alla Procura della Corte dei Conti la disfunzione evidenziando che i rifiuti
non furono assolutamente eliminati. La
Ilside dal 2014 non ha svolto alcuna attività essendo dall’epoca in
liquidazione. In seguito all’incendio
del 2017 il sito venne posto sotto
sequestro giudiziario ed emesse le
ordinanze n°3 e 4 del Comune di Bellona. In considerazione delle disposizioni
impartite dai responsabili della Regione nonché in seguito alle riunioni anche
presso la Procura della Repubblica mi sono attivato (pur non avendo disponibilità economica) svuotando le vasche
dal percolato, caratterizzando i rifiuti ancora esistenti (piccola parte di
amianto e plastica infiammabile) e mi accingo ad eseguire l’ordinanza n°4,
tramite una ditta che a fronte del ritiro del materiale ferroso pagherà gli
oneri alla ditta specializzata che si occuperà del prelievo dell’amianto e
della plastica. Successivamente
predisporrò un piano per eliminare tutti i rifiuti combusti cercando una ditta che potesse compensarsi con
una cessione del credito. Si tenga presente che il tutto deve essere sempre
autorizzato dalla Procura ed ogni ingresso nel sito viene monitorato dai
carabinieri. Che tutti gli atti da me
compiuti sono stati sempre notificati ai competenti organi. Questo per evitare
spreco di denaro pubblico”.
Alla
fine dell’audizione anche del custode giudiziario e tecnico Geom. pietro
Pastore, il Presidente della commissione On. Bratti ha chiesto appena
approntato il programma definitivo che venisse trasmesso anche a lui.
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