Translate

domenica 5 novembre 2017

“Il mondo di Sofia”
Rivisitazione del romanzo di 
Jostein Gaarder 
a cura di Augusto La Torre
Augusto La Torre nel carcere di Ivrea 



"La vita è breve, l'arte è lunga, l'occasione fuggevole, l'esperimento pericoloso, il giudizio difficile"

Un vero filosofo è colui che non smette mai di fare e farsi domande”


     Alcuni libri rimangono impressi nella mente anche a distanza di decenni. Sono molti i libri che ho amato al punto da ricordarli quasi a memoria. Il mondo di Sofia è sicuramente uno di questi. Consiglio vivamente di leggerlo per molteplici motivi. Il primo motivo è perché nessun scrittore, che io abbia letto, spiega la filosofia come fa Gaarder. Il secondo motivo è perché l’intero narrato è scritto in maniera molto semplice, oserei dire elementare, che rende comprensibile a tutti anche i concetti e le teorie filosofiche più complesse. Il terzo motivo è perché ogni domanda che viene posta da Alberto Knox a Sofia Amundsen, una ragazzina di 14 anni, è una domanda alla quale il lettore, completamente immerso nel racconto, vuole rispondere.
     
     The last but not the least, perché alla fine del libro giungeremo alla conclusione che la filosofia non è qualcosa che si impara, perché quello che si impara è invece come pensare filosoficamente. Ed è proprio questa, a mio avviso, la peculiarità di questo romanzo filosofico: “Riuscire a coinvolgere il lettore nello stesso viaggio di Sofia e a far riflettere su tematiche esistenziali in maniera molto profonda”. Un viaggio alla scoperta di se stessi e del mondo, una riflessione continua che capitolo dopo capitolo ogni lettore si accorgerà di aver arricchito la conoscenza e la consapevolezza di se stessi. 
Augusto La Torre nel carcere di Ivrea sta scrivendo le sue memorie che usciranno in libreria tra non molto con il titolo 
"IL CAMORFISTA" 
da Kriminale a Criminologo...


     Due sono le domande inziali che l’autore pone a Sofia: “Chi sei tu? Da dove viene il mondo?”. Due domande apparentemente semplici ma che stimoleranno il lettore attraverso un viaggio nel proprio vissuto e nel proprio mondo reale, conscio e inconscio, “camminando” in parallelo con i protagonisti del racconto fino a fargli chiedere: “io sono veramente libero? Mi conosco? Da dove vengo? E altre domande che, ad ogni capitolo, nascono spontanee “.
      Perché siamo sulla Terra, come vivere una buona vita, e tutte le altre domande filosofiche sono, secondo Gaarder, le domande più importanti che ci possiamo porre. Anche se non ci renderà la vita più semplice o non sarà facile rispondere a queste domande, la filosofia suscita in noi meraviglia e stupore per la meravigliosa complessità del mondo e per il mistero che circonda la nostra esistenza.

     I personaggi principali del romanzo filosofico sono:  Sofia Amundsen, una ragazzina di 14 anni. Alberto Knox che è l’insegnante di filosofia di Sofia.  Hilde Mǿller Knag che è la figlia di Albert Knag.  Albert Knag, padre di Hilde, che è un Maggiore dell’ONU nonché autore della storia di Sofia e Alberto. La storia è ideata da Albert Knag come regalo di compleanno per la figlia Hilde.

     Il mondo di Sofia è un libro nel libro. Alberto insegna a Sofia la filosofia ma in realtà le lezioni non sono per Sofia ma per Hilde. Io dico che in realtà le lezioni di Gaarder sono per ogni singolo lettore poiché il lettore già dal primo capitolo comprende che “Sofia” è lui stesso e quindi le lezioni filosofiche sono dirette a lui. Dobbiamo tener presente che in un solo libro Gaarder spiega il pensiero e le teorie filosofiche iniziando dai presocratici per giungere fino ai nostri giorni.

     Gaarder ci spiega l’importanza dei miti, il pensiero di Spinoza, di Socrate, di Cartesio, di Platone, di Aristotele, di Democrito; spiega l’Ellenismo, il Medioevo, ci parla di Agostino d’Ippona e di Tommaso d’Aquino, del Rinascimento, del Barocco, dell’Illuminismo, del Romanticismo, di Locke, di Hume, di Berkeley, di Kant, di Hegel, di Kierkegaard, di Marx, di Darwin, di Freud, di Sartre e dell’esistenzialismo e di molte altre tematiche affascinanti. Non c’è argomento filosofico e scientifico che Gaarder non spieghi (molto bene) ai suoi lettori.  


     Alberto Knox si prende cura di Sofia, le insegna la filosofia. In effetti Gaarder si prende cura di noi lettori e ci spiega la filosofia come saprebbe fare un docente che ama la sua materia e i suoi allievi. Alberto/Jostein crede fermamente nella ragione e usa la sua mente per controllare situazioni di cui non ha il controllo. Sofia credeva di essere libera e autonoma. Quando però Alberto le spiega la filosofia di Berkeley diventa chiaro che non sono veramente liberi perché vivono le loro esistenze in un libro e non sono quindi loro a decidere come comportarsi ma è lo scrittore a farlo.

     E qui è evidente che Gaarder tira in ballo il conformismo e l’influenza sociale che “costringe” le persone ad agire non secondo il proprio volere ma per non essere escluso e/o rigettato dalla società.
Capisce che lui e Sofia non sono altro che pensieri nella mente del Maggiore ed è lui che li manovra e quindi decide di utilizzare l'inconscio del Maggiore per scappare.

     Comunque, nonostante questo, entrambi (come tutti noi) hanno una piccola autonomia dallo scrittore perché alla fine Sofia e Alberto riescono a trovare un modo per scappare dal libro e a conquistare la libertà. Sofia, grazie alla filosofia insegnatale da Alberto Knox, riesce alla fine a fuggire dal libro e a conquistare la libertà.

     Ecco, a mio parere, la bellezza e l’importanza di questo viaggio nel mondo filosofico regalataci da Gaarder, sarà che alla fine del libro il lettore, anche se detenuto da 26 anni come me, conquisterà la libertà perché riuscirà a vedere cose che prima gli erano invisibili, riuscirà ad apprezzare la bellezza del mondo e della vita anche se il posto in cui si svolge la propria esistenza è una prigione e soprattutto imparerà a volgere lo sguardo verso il proprio mondo interiore diventando consapevole e padrone di aspetti del proprio sé prima ignorati che non si lasciavano dominare.

     Sono sinceramente convinto che questo libro, per coloro che vivono in carcere, prigionieri di subvalori e della subcultura, e per questo motivo sono abituati ad adottare atteggiamenti tipici di chi fa parte di bande e/o organizzazioni dedite al crimine, potrà aiutarlo a liberarsi delle catene psicologiche e gli insegnerà che l’opinione, il pensiero, i desideri, i sentimenti e gli affetti delle altre persone, quelle definite outgroup, sono importanti come le proprie e come quelle del proprio ingroup. Gaarder ci fa capire che è proprio il fatto che ci poniamo domande filosofiche e tentiamo di dare una risposta a esse che ci rende tutti umani.

      Gaarder ci presenta la filosofia non come semplice esercizio esoterico per pochi eletti ma come qualcosa di necessario per l’esistenza umana. Sofia e Alberto hanno bisogno della filosofia per comprendere il loro mondo e tutti noi dobbiamo quanto meno provare a capire la meraviglia che ci circonda e cosa ci spinge ad agire in determinati modi se vogliamo sentirci parte integrante del mondo e della società. A differenza del lettore, dopo una complessa ricerca filosofica, Sofia e Alberto, scoprono da dove viene il loro mondo: il loro mondo è una creazione di Albert Knag.
     Se il nostro mondo non è una nostra creazione allora di chi è? Leggete “Il Mondo di Sofia” e se non riuscirete a scoprire chi ha creato il vostro mondo, vi assicuro che saranno molte altre le scoperte su voi stessi e su quello che vi circonda che resterete piacevolmente stupiti. Infatti, come afferma Gaarder nel romanzo, un vero filosofo non smette mai di fare domande.

     Il mio consiglio è proprio questo: non smettete mai di farvi domande. E se viaggiare in solitario non vi piace o vi riesce difficile, allora per rispondere almeno alla sola domanda: chi sono io? Fatevi aiutare da persone colte, vi piacerà avere una guida sicura.
Vi saluto con l’augurio che presto possiate iniziare la ricerca che vi farà scoprire “chi siete” e “da dove venite” e anche dove volete andare.

Augusto La Torre
Ivrea ottobre 2017


Nessun commento:

Posta un commento