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venerdì 20 aprile 2018

NON E' L'ARENA...

MA UN RING... 

ESPRIMO PERO' SOLIDARIETA' AL COLLEGA  GIORNALISTA MARIO LANDOLFI 
E NON AL PROVOCATORE 

PERCHE' NELLA VITA I DIRITTI ACQUISITI SONO INVIOLABILI... 

L'ABOLIZIONE SI PUO' FARE SOLO CON LA RIVOLUZIONE 






Mario Landolfi schiaffeggia giornalista di 'Non e' l'arena', Fnsi 'fatto grave'. L'ex ministro contro Danilo Lupo di 'Non è L'Arena'. La solidarietà di UNCI



ROMA, 20 aprile 2018. - "Sta facendo una piazzata?" "Io faccio i comizi", e poi reagisce con un violento schiaffo.  Protagonista del pubblico scontro, avvenuto in un vicolo dietro  Montecitorio, e' l'ex ministro Mario Landolfi che ha colpito in  pieno volto l'inviato di 'Non e' l'arena' Danilo Lupo, che tentava di intervistarlo sul tema dei vitalizi ai politici.  Il giornalista stava chiedendo un parere a Landolfi che -  raccontano dal programma che ha anche diffuso il video - "si e'  mostrato sin da subito visibilmente contrariato. L'ex ministro  ha iniziato ad alzare i toni della conversazione per poi  sferrare un potente schiaffo colpendo in pieno volto Danilo  Lupo. L'aggressione, avvenuta nei vicoli dietro Palazzo  Montecitorio, e' stata vista da turisti e passanti rimasti  sbigottiti dalla scena". 

"Sono estremamente rammaricato - commenta Massimo Giletti - che un ex ministro nonche' giornalista reagisca in modo sconsiderato. Le immagini riprese non hanno bisogno di nessun commento e ci raccontano di come, purtroppo, il tema dei vitalizi per gli ex parlamentari continui ad essere un nervo scoperto. Posso comprendere una reazione dialettica forte, ma non la violenza". Il video completo dell'aggressione e l'intera vicenda saranno al centro della prossima puntata di Non e' l'arena in onda domenica 22 aprile alle 20.30 su La7. Solidarieta' al giornalista dai gruppi parlamentari di M5S e dal vicepresidente della Camera (Pd) Ettore Rosato. 

Per la  Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Associazione  della Stampa di Puglia "fatti gravi come quelli accaduti nei  pressi di via Della Scrofa a Roma non devono piu' ripetersi, a  maggior ragione se a rendersi protagonisti di atti cosi' violenti  sono colleghi iscritti all'Ordine dei giornalisti". "E' bene  ricordare - proseguono Fnsi e Assostampa - che Landolfi, gia'  giornalista al Secolo d'Italia, e' stato, oltre che deputato,  presidente della commissione di Vigilanza Rai e ministro delle  Telecomunicazioni: che sia una persona con alle spalle una lunga  esperienza parlamentare e governativa ad usare violenza nei   confronti di un giornalista la dice lunga sull'insopportabile  clima che si e' raggiunto nel Paese. Fare il proprio lavoro,   rivolgere domande, ormai e' diventato un mestiere a rischio. E'  comunque auspicabile che l'onorevole Landolfi trovi il modo per  riparare all'accaduto e porgere almeno le scuse al collega   Lupo". Solidarieta' al collega anche dall'Unione nazionale  cronisti italiani. (ANSA). 










 Aggressione al collega de La7, Danilo Lupo. Solidarietà dell’Unci.   - 20.4.2018 - Un politico che usa violenza fisica contro un giornalista commette due crimini, uno diretto – e sul quale ci auguriamo un’azione veloce e incisiva della magistratura – l’altro ancor più grave, giustificare la continua, definitiva delegittimazione del lavoro dei cronisti e cioè minare un pilastro fondante della democrazia. L’Unione nazionale cronisti nell’esprimere vicinanza e solidarietà al collega Danilo Lupo, inviato della trasmissione «Non è l’Arena» di La7, colpito con violenza dall’ex ministro Mario Landolfi nell’ambito di un servizio sui vitalizi dei parlamentari, sottolinea ancora una volta l’urgenza di intervenire sulla legge penale per aumentare, quantomeno, la deterrenza di una pena più adeguata alla gravità del reato commesso. Va da sé, inoltre, che episodi di tale disvalore sociale e civile reclamano una voce unita e convinta – e azioni conseguenti – da parte della classe politica che non può più fingere di ignorare la crescente e invasiva intolleranza nei confronti della stampa libera. Un fenomeno a cui purtroppo abbiamo già assistito nella recente storia repubblicana e che ha già chiesto troppe volte il suo inaccettabile tributo.  (UNCI)








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