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giovedì 28 giugno 2018

L’AVV. FILIPPO BARBAGIOVANNI CONTESTA E   PUNTUALIZZA MOLTE FAKE NEWS PUBBLICATE SUL CONTO DEL SUO  ASSISTITO
AUGUSTO LA TORRE
Qual difensore di Augusto La Torre, nato a Mondragone CE l’1.12.1962, attualmente detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Ivrea, indagato nel proc. N.R.G.24689/2015 Proc. Rep. Napoli, in merito alle quotidiane pubblicazioni su organi di stampa locale, quali Cronache di Caserta, e occasionalmente su portali informativi on line quali Fanpage.it, e in merito all’intervista a distanza rilasciata al portale informativo Appiapolis, preciso quanto segue.
Il mio assistito risulta indagato per due presunti tentativi di estorsione, rispetto ai quali il GIP ha rigettato la richiesta di misura cautelare formulata dal PM, escludendo la natura minatoria delle due missive oggetto di indagine.
Il Tribunale del Riesame ha altresì escluso la sussistenza dell’aggravante speciale di cui all’art. 7 D.L. N. 152/1991 a carico degli altri indagati ricorrenti, cioè l’aggravante speciale del c.d. metodo mafioso.
L’ufficio del PM procedente ha presentato appello e il giorno 28 giugno il T.d.R. tratterà il procedimento camerale, ma la caduta dell’aggravante di cui sopra dà già la complessiva dimensione ridotta del procedimento.
Il 22 giugno il mio assistito è stato sottoposto a un interrogatorio, da lui richiesto dopo la chiusura delle indagini preliminari, al PM di Ivrea delegato dalla Procura di Napoli, e ha dichiarato che mai ha inteso minacciare alcuno e estorcergli nulla che non fosse lecito chiedere, essendosi limitato a chiedere l’assunzione del proprio figlio primogenito Francesco Tiberio, a mezzo di due distinte missive: l’assunzione non è avvenuta e nulla ne è conseguito a carico dei destinatari, se non la richiesta di informazioni da parte dell’Autorità giudiziaria.
In nessuna parte di tali missive, contrariamente a quanto letto dalla Procura di Napoli e conformemente a quanto ritenuto dal GIP, vi sono elementi di minaccia: e se il destinatario, invece, si sente minacciato, è un elemento estraneo all’oggettività di un processo penale che dev’essere basato sui fatti.
E se, inoltre, il solo fatto che la missiva provenga da Augusto La Torre crea allarme al di là della forma e del contenuto, dovrebbe condurre chi lo descrive ancora come un capo clan in attività agli occhi dell’opinione pubblica, sbagliando, a farsi delle domande sul reale e imparziale servizio reso all’informazione.
Alla stampa, infatti, si chiede, non simpatia personale, non perdono o, peggio, oblio per i reati commessi, non riabilitazione morale, ma riconoscimento della mutata situazione, personale, criminale e processuale, dal 2003 a oggi.



Si richiede solo onestà intellettuale e oggettività, non pregiudizio e continua e reiterata attribuzione di fatti non veri.
Mai il mio assistito ha inteso minacciare, così come non lo ha minacciato, tale Giuseppe Tallino, del quale prima di leggere su Cronache di Caserta un’intervista rilasciata dall’altrettanto sconosciuto Benedetto Zoccola, ignorava la personale e professionale esistenza.
Augusto La Torre si è limitato a lamentare la pubblicazione di notizie prive di fondamento, quale la circostanza che sarebbe uscito in permesso nel 2006 e avrebbe utilizzato armi, il fatto di essere tirato in ballo in vicende che gli sono del tutto estranee, mentre qui lamenta l’attribuzione falsa e incredibile di un numero imprecisato di richieste di denaro da venticinquemila euro ciascuna a dei condomini  (sic!).
In ogni caso invita tramite lo scrivente i cronisti Giuseppe Tallino, Rosaria Capacchione, Marilù Musto, e tutti coloro che scrivono di lui senza essersi pienamente e oggettivamente documentati, a un confronto de visu, previa richiesta all’Autorità penitenziaria, in modo da fugare ogni dubbio e chiarire ogni perplessità o, in caso di diniego, anche a un’intervista a distanza in forma epistolare, da inviare presso la Casa Circondariale di Ivrea, 10015, Corso Vercelli, 165: Augusto La Torre sarà ben lieto di incontrare tali professionisti dell’informazione per chiarire tutto.
E’ però evidente che, di fronte a iniziative giudiziarie e non, tese a danneggiarlo da un punto di vista processuale o penitenziario, non resterà inerte e reagirà a tutela dei propri diritti.

Ferrara FE, 28 giugno 2018                Avv.Filippo BARBAGIOVANNI GASPARO

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