Il 10 ottobre u.s. a Bruxelles nella sede del Parlamento
Europeo e il 12 ottobre a Parigi nella sede dell’Hotel de Ville, l’Associazione
RECEVIN, alla quale partecipano 800 Città del Vino Europee, ha riconosciuto ai
Comuni di Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e
Torrecuso il titolo di EUROPEAN WINE CITY 2019 - “Sannio-Falanghina”. Negli
ultimi 20 anni solo le città di Marsala e Conegliano-Valdobbiadene hanno
ottenuto in Italia tale ambito riconoscimento, che molto ha contribuito a
valorizzare quelle terre. All'orgoglio di ogni cittadino della provincia
di Benevento si unisce l'impegno di 24 cittadine sannite, capofila Guardia
Sanframondi, Castelvenere, Sant'Agata de’ Goti, Solopaca, Torrecuso ed ovviamente
il capoluogo Benevento, che durante quest'anno 2019 adotteranno PUC condivisi
ed un unico Statuto Intercomunale del Paesaggio Rurale; vale a dire regole
condivise di salvaguardia e valorizzazione del territorio viticolo. “Sannio-
Falanghina” rappresenta il riconoscimento di un lungo lavoro di qualificazione
svolto da 11.000 imprenditori vitivinicoli sanniti che con il loro impegno
hanno costruito una reputazione territoriale, solo ora premiata da Recevin. La coltura della vite, infatti, risulta diffusa in Campania
sin dal periodo Greco-Romano, in particolare nel Sannio beneventano la messa in
opera di vigneti ha caratterizzato in modo indelebile il paesaggio,
determinando anche la distribuzione degli insediamenti. In questo lembo della Campania,
la cultura vitivinicola è caratterizzata da una tradizione storica consolidata,
che ha prodotto nel tempo un paesaggio rurale di particolare bellezza e una
vera e propria "cultura della vite e del vino", profondamente
radicata nelle comunità locali che assegna alla provincia beneventana la
leadership nel comparto vitivinicolo della Campania. La vite, in
definitiva, è il segno inequivocabile dell’identità culturale e sociale
dell’intera comunità sannita ed in particolare dei comuni di: Guardia Sanframondi,
Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Torrecuso. Ambasciatrice e
vessillo di questo successo è senza dubbio la Falanghina. La Falanghina sta
riscuotendo un enorme successo commerciale, anche grazie alla sua spiccata
versatilità che permette di produrre accanto ai vini fermi, anche passiti e
soprattutto spumanti. Forse nessun vitigno riesce ad esprimere meglio l’anima
del palato campano e di quello sannita in modo particolare, tanto da ottenere
la certificazione di qualità di Falanghina del Sannio DOP. Sono queste le
motivazioni che hanno spinto la locale Amministrazione Comunale ed i comuni
partenariati ad immaginare il progetto “Sannio
Falanghina: Città europea del Vino2019”
un’occasione significativamente importante per proporre il territorio
considerato quale elemento imprescindibile per uno sviluppo armonico e
coordinato delle attività economiche e produttive, mediante iniziative
responsabili e sostenibili. I cinque Comuni del partenariato, già aderenti alla
rete nazionale delle “Città del Vino” e alla rete europea “Recevin”, intendono
proporre con il progetto “Sannio
Falanghina: Città europea del Vino 2019” il territorio considerato come
culla ideale, itinerario privilegiato, luogo di elezione della Falanghina, in
un’ottica di accoglienza enoturistica, di valorizzazione, di sistema integrato
ed unitario capace di generare ricadute economiche per gli attori privati
qualificati e la realtà sociale. Il progetto si pone come obiettivo
fondamentale quello di valorizzare la cultura del territorio e del paesaggio
vitivinicolo sannita, affidando alla Falanghina il ruolo di ambasciatrice e di
comun denominatore, attraverso iniziative ed eventi di promozione ed
informazione, di conoscenza e divulgazione del vino e delle complessive risorse
del territorio, all’interno di immobili di proprietà comunale da destinare a
spazi privilegiati di accoglienza turistica. Gli Enti locali, nella
consapevolezza del valore del potenziale enoturistico del suo prodotto di
eccellenza, la Falanghina appunto, intendono con il progetto immaginato mettere
al centro della sfida il turista e il territorio, sviluppando, anche grazie
alle cantine del territorio e agli altri attori della filiera, un’offerta
turistica all’altezza dei tempi e in grado di migliorare il valore aggiunto del
settore e la ricchezza distribuita. Un nuovo modo, quindi, di interpretare
l'attività turistica, quale attività produttiva capace veramente di sviluppare
una strategia di valorizzazione complessiva del territorio e dell'ambiente
locale, facendo leva innanzitutto sul vino e sulle produzioni agroalimentari
tipiche e di qualità. Insomma, un’offerta turistica che non “venda”
semplicemente camere, ma sia in grado di proporre “territorio ed eccellenze”.
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