· Dal Diario
di
Maurizio Mazzotti
IL DEBITO
DELLA PROSTITUTA
Non so chi sia il genio che l'ha
scritto ... ma leggilo, è eccellente ...Ad agosto, in una piccola città, cade
una pioggia torrenziale e per diversi giorni la città sembra deserta. La crisi
affligge questo posto da molto tempo, tutti hanno debiti e vivono a credito.
Fortunatamente, un milionario con tanti soldi arriva ed entra nell'unico
piccolo hotel sul posto, chiede una stanza, mette una banconota di 100 euro sul
tavolo della reception e va a vedere le stanze.- Il gestore dell'hotel prende
la banconota e scappa per pagare i suoi debiti con:- Il macellaio.Questo prende
i 100 euro e scappa per pagare il suo debito con:- L'allevatore di
maiali.Quest’ultimo prende la banconota e corre a pagare ciò che deve: - Il
mulino-Fornitore di mangimi per maiali.Il proprietario del mulino prende 100
euro al volo e corre a saldare il suo debito con:- Maria, la prostituta che non
paga da molto tempo, in tempi di crisi, offre persino servizi a credito ...La
prostituta con la banconota in mano parte per:- Il piccolo hotel, dove aveva
portato i suoi clienti le ultime volte e non aveva ancora pagato e gli consegna
100 euro:- Al proprietario dell'hotel.In questo momento il milionario che ha
appena dato un'occhiata alle stanze scende, dice di non essere convinto delle
stanze, prende i suoi 100 euro e va via. "Nessuno ha guadagnato un euro,
ma ora l'intera città vive senza debiti e guarda al futuro con fiducia"
!!!
MORALE: SE I SOLDI CIRCOLANO,
NELL'ECONOMIA LOCALE, LA CRISI È FINITA. Consumiamo di più nei piccoli negozi e
mercati.- Stop alle banalità!- Consuma ciò che producono i tuoi amici e il tuo
paese!!!- Se il tuo amico ha una microimpresa, compra i suoi prodotti!- Se il
tuo amico vende vestiti, comprali!- Se il tuo amico vende scarpe, comprale!- Se
la tua amica vende dolciumi, compra!- Se il tuo amico è un contabile, vai a
chiedere consiglio!- Se il mio amico possedesse un ristorante ... Cosa ne
pensi?Vorrei mangiare lì!- Se un mio amico avesse un negozio, in quello
comprerei!Alla fine della giornata, la maggior parte dei soldi viene raccolta
da grandi società e cosa credi? Vanno via dal paese! Ma quando acquisti da un
imprenditore, una piccola impresa di medie dimensioni o dai tuoi amici, li
aiuti, tutti noi vinciamo e contribuiamo alla nostra economia.
EUROPA? NO, GRAZIE
Vi ha presi a schiaffi il
Presidente Mattarella, nel suo discorso di ieri sera al Paese, vi prenderà a
schiaffi l’Italia, perché questo meritate. Vi abbiamo chiesto aiuto e voi avere
ritratto la mano. La vostra elemosina potete tenerla, noi siamo una terra
nobile, siamo la patria dei monumenti dell’umanità, di Archimede, Giulio
Cesare, Virgilio, San Francesco, Marco Polo, Dante Alighieri, Giotto,
Boccaccio, Petrarca, Lorenzo il Magnifico, Leonardo Da Vinci, Cristoforo
Colombo, Giovanni Caboto, Amerigo Vespucci, Ettore Fieramosca, Machiavelli,
Michelangelo Buonarroti, Raffaello, il Palladio, Giordano Bruno, Galileo
Galilei, Caravaggio, il Bernini, Stradivari, Beccaria, Alessandro Volta,
Mazzini, Leopardi, Manzoni, Verdi, Cavour, Garibaldi, Meucci, Matilde Serao,
Puccini, Marconi, Pirandello, Matteotti, Levi, Enrico Fermi, Ferrari, Coppi,
Montessori, Natta, Fellini, Nenni, Mussolini, Togliatti, Aldo Moro, Gianni
Agnelli, La Malfa, Mattei, Amaldi, Galvani, Uto Ughi, Pavarotti. Siamo la sede
della cristianita’. Della prima università del mondo. Della prima biblioteca
del mondo. Questo è il Paese di Venezia, di Firenze, di Siena, di Roma, di
Napoli, di Palermo, di Torino. Dell’arte, della cultura, della scienza, della tecnologia,
della biodiversità. Questo Paese, grazie al cielo, è talmente grande, pieno di
intelligenza e di bellezza che si risolleverà e si salverà, anche dai vostri
egoismi. Noi ce ne andremo da questa Unione matrigna, e voi scoprirete solo
dopo di essere diventati ancor più aridi è più poveri, perché avrete perso la
GRANDE BELLEZZA. Noi, con i nostri eroi che stanno dando la vita, risorgeremo anche
senza la vostra elemosina. Noi avremo un nuovo Risorgimento, che ci restituirà
un’unità nazionale vera, e un Rinascimento, di bellezza, di cultura, di ambizioni,
di sogni. Il nostro Paese è bello, è il migliore, perché è il nostro, e
ritornerà ad essere, dopo la tragedia, il più bello del mondo. Ricostruiremo e
ricorderemo. Si, risorgeremo, perché noi, napoletani, milanesi, torinesi,
siciliani, romani, veneti, pugliesi, genovesi, fiorentini, calabresi, noi SIAMO
ITALIANI. È mai come ora siamo uniti, stretti in un grande abbraccio con i
nostri medici eroi, i nostri infermieri, i farmacisti, le forze dell’ordine, i
militari, i volontari. E ricordate, l’UNIONE FA LA FORZA, e RISORGEREMO. Perché
noi SIAMO L’ITALIA. Fuori il tricolore, colorate i vostri balconi. SI, NOI
SIAMO L’ITALIA.
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- I TEDESCHI
Da ragazzo andavo spesso in vacanza
in Valle D’Aosta. Avevo fatto amicizia con un valligiano doc, si chiamava Ronc,
e parlava il patoue’ valdoten, il dialetto franco-provenzale della valle, molto
simile al francese. Mi dava tanti consigli, attento alle vipere, non alzare i
sassi con le mani, picchia sempre con il bastone a terra mentre cammini,
indossa sempre i calzettoni alti di lana doppia, etc etc. Gli raccontavo la
sera prima di cena delle mie passeggiate di ore in gruppo fino su su ai rifugi,
si partiva la mattina verso le 6 per arrivare ai rifugi non prima di mezzogiorno.
Una sera gli raccontai di essere stato al rifugio Torino, dove, a causa
dell’altitudine (circa 3400 mslm), si respirava con l’affanno. “Con chi sei
andato?” mi chiese. Così gli raccontai di essere andato con la mia solita
comitiva di torinesi, il più anziano dei quali faceva da guida.Annui’. Gli chiesi
il motivo della domanda. Dopo un attimo di riflessione, come a voler misurare
le parole, mi disse: “Con gli italiani va sempre bene. Ricordati, mai con i
tedeschi.” Gli chiesi il motivo di questa sua affermazione. “Se c’è un
incidente, ricordati che la guida tedesca ti lascia lì e taglia la corda. Sono
gli unici a fare così“. “E gli italiani?”, chiesi. “Ah, gli italiani piuttosto
muoiono insieme a te, ma non ti lasciano solo”. Dopo tanti anni penso alle
parole di Monsieur Ronc, che credo non ci sia più.

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