Incastrato
“con le palle nella tavella” della giustizia un capraio responsabile di un
vasto incendio sulle colline di Castel Morrone
Ennesima brillante operazione dei carabinieri Forestali di Caserta a conclusione di complesse indagini coordinate dalla Procura di
Santa Maria Capua Vetere.
Il
capraio già arrestato in flagranza di reato nel 2008 e condannato ha reiterato i reati con l'utilizzo di ordigni
incendi artigianali ad accensione ritardata
I
Militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Caserta hanno dato
esecuzione all'ordinanza di misura cautelare (obbligo di presentazione tutti i
giorni alla polizia giudiziaria), emessa, su richiesta di questa Procura della
Repubblica, dal GIP presso il Tribunale di Santa Mar Capua Vetere, nei
confronti di: Leonetti Domenico, cl.'53, allevatore di un gregge caprino.
Il
suddetto indagato è gravemente indiziato per aver, incendiato in data 18 agosto
2019, volontariamente un vasto incendio boschivo nelle aree collinari di Monte
Castellone e Monte Pesatura del Comune di Castel Morrone (CE), mediante il
posizionamento di ordigni incendiari artigianali a tempo, e che ha interessato
una superficie boscata avente un'estensione di circa 106 ettari, con un grave
danno esteso e persistente all'ambiente. Incendio di grandi proporzioni e di
un'intensità tale da impegnare nelle operazioni di spegnimento un vasto apporto
di personale e mezzi sia regionali che statali (nr. 22 unità, 4 fuoristrada, 2
autovetture, 2 elicotteri antincendio regionali e un aereo Canadair del COAU).
L'incendio
ha interessato un versante collinare ricoperto da un soprassuolo forestale
costituito, oltre che da formazioni erbacee varie, da essenze arboree sparse di
roverella, orniello, leccio e ginestre, per la quasi totalità di proprietà
demaniale del citato comune.
I
primi accertamenti svolti dalla pattuglia Carabinieri Forestale di turno
"Emergenza Ambientale 1515" permettevano di comprendere che
l'incendio boschivo in argomento era stato appiccato in diversi distinti punti.
Le
attività investigative svolte dai militari della Stazione Carabinieri Forestale
di Caserta, traevano invece spunto da un servizio di perlustrazione che stavano
svolgendo nella zona nei giorni immediatamente successivi all'incendio che
consentiva di accertare l'unica presenza del Leonetti Domenico, in un vasto
comprensorio isolato boscato, mentre cercava di allontanarsi con passo spedito
alla vista dei militari. Lo stesso proveniva proprio dalla zona in cui era stato
appiccato l'incendio con al seguito il suo gregge, costituito da circa una
dozzina di capre che aveva condotto a brucare l'erba fresca appena
rigermogliata per effetto del passaggio delle fiamme.
In
tale frangente, il Leonetti veniva raggiunto dai predetti militari ed alla
richiesta di esibire un documento proferiva la seguente frase foriera di
un'ammissione di responsabilità: "Marisciò non mi inguaiate. Già mi hanno
arrestato una volta, lasciatemi stare che non posso campare ... .... Non miinguaiate".
Nello zainetto che portava al seguito il Leonetti aveva con sé un accendino,
anche se riferì di non fumare, un foglio di carta e diversi gomitoli di filo di
cotone.
I
Carabinieri Forestale della Stazione di Caserta valorizzavano tali circostanze
mettendo relazione alla condotta delittuosa già posta in essere dal predetto
Leonetti Domenico, in data 14/08/2008 allorquando il medesimo soggetto veniva
sorpreso in flagranza di reato dall'allora Forestale mentre appiccava, sul medesimo versante collinare,
due distinti incendi boschivi con l'utilizzo di ordigni incendi artigianali ad
accensione ritardata, traendolo immediatamente in arresto a cui faceva seguito
sentenza condanna.
Questa
Procura della Repubblica ritiene che l'indagato abbia agito con lo specifico
intento di trarre un profitto dall'incendio per addivenire alla rinnovazione e
ampliamento del pascolo sottraendo superfici bosco in quanto l'azione di
abbruciamento del soprassuolo erbateo ed arbustivo permette allo stesso
anticipare il rigermogliare dell'erba fresca da far brucare agli animali, ciò a
differenza di una rinnovazio: naturale che avverrebbe in una fase molto più
tardiva che costringerebbe il pastore a dover acquistare d grossi quantitativi
di foraggio per alimentare i propri animali, con conseguenti aggravi economici.
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