L’Ordine dei Commercialisti di
Caserta contro l’eroe di cartone Roby Saviano, detto l’americano di Caserta
Presa di posizione dell’Ordine dei
Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Caserta all’indomani delle
dichiarazioni televisive di Roberto Saviano. Queste le posizioni del Consiglio,
riassunte dal presidente Luigi Fabozzi:
«Quanto accaduto ieri sera nel
corso della trasmissione “Che tempo che fa” su RAI 2, condotta da Fabio Fazio,
è assolutamente assurdo e ingiustificato. Alla domanda del conduttore allo
scrittore Roberto Saviano da dove attingano gli usurai i nomi dei soggetti in
difficoltà, l’intervistato ha indicato i commercialisti e le banche. Se il
riferimento alle banche è tanto astratto da accusare tutti e nessuno, parlare
di commercialisti significa puntare il dito contro circa 120.000
professionisti, indignati per le affermazioni di Saviano assolutamente prive di
qualsiasi fondamento.
Cosa ne sa Roberto Saviano della
nostra professione, del nostro impegno professionale e sociale, della nostra
quotidiana collaborazione con l’autorità giudiziaria su temi quali l’usura o il
riciclaggio. Cosa sa dei rischi che assumiamo senza “protezione”. Cosa sa delle
nostre iniziative in favore delle imprese per prevenire concretamente il
rischio dell’intromissione delle organizzazioni malavitose e illegali nelle
attività legali. Tra aprile e maggio il nostro Ordine di Caserta, da solo e in
collaborazione con gli altri Ordini della Campania, ha più volte portato
all’attenzione del sistema bancario il rischio usura se alle piccole e grandi
imprese non dovessero arrivare gli aiuti previsti dai decreti che hanno stanziato
finanziamenti a tassi agevolati e garantiti da MCC o SACE. Abbiamo ospitato
come Ordine casertano i rappresentanti degli istituti di credito territoriali e
dei grandi gruppi bancari italiani, nonché l’ABI e persino il magistrato
Catello Maresca, ma sono state innumerevoli le identiche iniziative promosse su
tutto il territorio nazionale. A fronte di ciò Saviano, che non scrive romanzi
o poesie, bensì si occupa di temi di cronaca scottanti, accusa i
commercialisti, che pure in questi lunghi mesi di emergenza sanitaria hanno
continuato a lavorare al fianco delle poche imprese ancora operative o
nell’interesse di quelle costrette a sospendere le attività, di “collusione”
con gli usurari, delinquenti o colletti bianchi, senza fornire alcuna prova a
sostegno delle proprie dichiarazioni. È vergognoso, poi, che tutto ciò sia
consentito in prima serata nel corso di una trasmissione dagli elevatissimi
ascolti, senza prevedere o consentire un diritto di replica a chi si trova
chiamato in causa in maniera generalizzata. Personalmente non mi aspetto scuse
o rettifiche, pretendo il diritto di replica della categoria, anzi il doveroso
coinvolgimento dei commercialisti in tutte le occasioni in cui sono chiamati in
causa o in cui si trattano temi di nostra competenza. Abbiamo il diritto al
contraddittorio e alla chiarezza. Solo così si affrontano e risolvono i
problemi. Noi siamo stati nelle scorse settimane impegnati a sostenere le
imprese attraverso l’accesso alla Cassa Integrazione, l’accesso ai contributi
INPS e ai crediti d’imposta, il rinvio dei pagamenti, l’istruttoria delle
pratiche di accesso ai finanziamenti. E ancora lo stiamo facendo senza nulla in
cambio, nella piena consapevolezza del bisogno e della impossibilità per le
imprese di remunerare il nostro lavoro adesso e probabilmente nei prossimi
mesi. Dopo tutti questi sforzi non accettiamo di essere offesi e infamati da
chi non sappiamo cosa stia facendo o che contributo stia dando in questa
emergenza per il suo Paese, se non sparare … “sentenze”. Caro Roberto Saviano,
mi auguro che il suo commercialista, italiano o meno che sia, prenda coscienza
che nessun professionista si può sentire escluso dalle sue accuse, così come
poste, e le possa fare comprendere la gravità delle sue affermazioni e
l’impatto che le stesse potrebbero avere sul rapporto di fiducia necessario che
lega un’impresa, un imprenditore al suo commercialista».
Nessun commento:
Posta un commento