Titoli esca
e fonti incerte, sette regole dell’Agcom per evitare fake news
9 Maggio
20200
L’Autorità
per le garanzie nelle Comunicazioni, al termine di uno studio sulle fake news
ha provato ad indicare alcuni consigli pratici. Sono accorgimenti e regole di
comportamento che possono consentire a chiunque, giornalisti compresi, di non
cadere nelle tante trappole che oggi si incontrano, dentro e fuori dal Web. Il
gruppo di esperti, al termine del suo lavoro, che ha consentito di smascherare
anche una clamorosa bufala riguardante il Coronavirus, non ha preparato un
manuale, ma alcuni suggerimenti, perfino simpatici nella loro semplicità.
Ecco
le sette regole dell’Agcom, che riguardano altrettanti “segnali” dei quali
tenere conto:1. l’url, 2. l’autore, 3. la fonte, 4. il Layout grafico, 5. i
titoli delle notizie, 6. la ricerca inversa sui motori di ricerca, 7. La spunta
blu degli account verificati,… e quello che invii sui gruppi
L’URL
Occhio all’url. L’indirizzo della
pagina è di sicuro uno dei primi elementi da controllare. Spesso capita che
siti di fake news utilizzino come escamotage l’avvalersi di url simili a quelli
conosciuti dagli utenti, omettendo o aggiungendo una lettera o invertendone
l’ordine. Tutti espedienti che puntano sulla distrazione dell’utente e che si
accompagnano a impaginazioni che richiamano testate giornalistiche o siti
riconosciuti dagli utenti come affidabili.
L’AUTORE
Chi ha scritto il post o l’articolo?
È firmato? Il nome sembra uno pseudonimo o fittizio? Queste sono alcune delle
domande da farsi quando incontriamo notizie che ci insospettiscono rispetto
alla credibilità di quanto stiamo per leggere. Una prima verifica utile è
controllare se l’autore ha firmato altri articoli e se gli argomenti trattati
in precedenza possono “accreditarlo” come un buon conoscitore del tema. Per
fare questo, avvalendosi della funzione “cerca” dei più conosciuti motori di
ricerca, utilizzando le virgolette o il “+”, sarà possibile scoprirne
l’esistenza, la web reputatione ed eventuali review online. Il passaparola
online, infatti, può orientarci rispetto a giudizi espressi da altri utenti
sullo stesso argomento e/o oggetto. Chi scrive articoli ha molto spesso un profilo
social e la presenza di un profilo con spunta blu, il cosiddetto account
verificato, conferma che non siamo di fronte ad un profilo fake
LA FONTE
Le fonti non sono tutte uguali ed è
importante fare riferimento sempre a quelle attendibili e accreditate. Come? Se
è un sito che non conosci, verifica prima di tutto se è una testata registrata
o un semplice blog dove chiunque può scrivere senza alcun controllo. Non
confondiamo mai i semplici commenti con i post/articoli. E nel caso siano
presentate testimonianze, dati e ricerche, controlliamo che siano accompagnate
da riferimenti precisi alle fonti da cui sono state tratte le informazioni.
Per avere maggiori indizi
sull’affidabilità del sito web che stiamo consultando, visita la sezione
“informazioni”, “about us” o “chi siamo” per capire se c’è una redazione e un
responsabile editoriale. Per fare questo ci sono anche degli utilissimi tool
online che dal nome del dominio ti consentono di risalire a colui che lo ha
registrato, al gestore del sito, al fornitore di hosting e alla collocazione
dei server.
È importante, inoltre, confrontare
sempre le notizie con più fonti possibili e abituarsi a spaziare tra internet,
tv, radio e quotidiani, perché se una notizia non è ripresa dai canali
ufficiali di informazione, è davvero molto probabile che si tratti di una
notizia falsa
IL LAYOUT GRAFICO
L’apparenza inganna? Non sempre. Se
notate una grafica e dei layout non professionali, costellati da errori di
battitura, titoli “gridati”, formattazioni anomale e impaginazioni
“amatoriali”, allora potreste essere di fronte a un sito di fake news. Ricorda,
poi, che questa tipologia di siti utilizza spesso una grafica simile a quella
utilizzata da siti di informazione conosciuti dagli utenti e quindi considerati
affidabili. Ma facendo attenzione a questi elementi sarà difficile cadere nella
loro trappola
I TITOLI DELLE NOTIZIE
Il titolo è chiaramente, per
dimensione e posizione rispetto al testo, un elemento di forte appeal: quanto
più cattura l’attenzione degli utenti, tanto più li spinge a cliccare per
leggere l’intero post/articolo. Il titolo rappresenta una “promessa”, che però
non trova sempre un corrispettivo in ello che si andrà a leggere. Per questo si
parla di “titoli esca”, titoli che utilizzano spesso toni sensazionalistici,
paradossali e enfatici, che fanno leva sull’emotività, scritti tutti in
maiuscolo e con largo uso di punti esclamativi e/o interrogativi. Perciò, se un
titolo vi sembra troppo sensazionalistico, esagerato, il contenuto
dell’articolo con buona probabilità potrebbe contenere informazioni false o
tendenziose. Evitare di cliccarci può essere un buon modo per non perdere del
tempo e per non alimentare il business di chi costruisce fake news per
guadagnarci.
LA RICERCA INVERSA SUI MOTORI
Quando siamo incerti sulla
veridicità di una notizia, il web mette a disposizione degli strumenti che ci
possono aiutare a verificare i nostri dubbi. Per controllare gli elementi della
notizia, come la fonte, la data o la provenienza delle immagini utilizzate, ci
si può avvalere dei più conosciuti motori di ricerca. Se, ad esempio, abbiamo
dei dubbi su una immagine inserita in un articolo, alcuni motori di ricerca e
siti, attraverso l’upload o inserendone il link, consentono di risalire ai
contesti in cui è stata già utilizzata. Ci sono anche piattaforme che mediante
un’analisi dei livelli delle immagini ne smascherano eventuali fotomontaggi e
fotoritocchi. Se si vuole controllare, invece, la data di una notizia,
attraverso i motori di ricerca, si può sapere se una notizia spacciata come
attuale, si riferisce invece ad eventi accaduti anni prima; un fatto potrebbe,
infatti, anche essere successo davvero, ma nel passato.
LA SPUNTA BLU DEGLI ACCOUNT
Uno strumento utile per verificare
la provenienza di un contenuto è quello di controllare la ‘spunta blu’ sui
social media. Questo simbolo, posto accanto al nome dell’account o della pagina
social, indica che l’account o la pagina hanno ottenuto un badge di verifica,
ovvero che risultano essere canali ufficiali della persona o
dell’organizzazione cui l’account fa riferimento. La verifica dell’account permette
di preservare la credibilità del profilo o della pagina e impedisce che possano
essere diffusi dei contenuti da parte di fonti non attendibili che intendono
sfruttare la popolarità o la reputazione di altri.
E A QUELLO CHE INVII SUI GRUPPI
Apparentemente la pratica di
condivisione ‘privata’ di un contenuto, all’interno di chat o app di instant
messaging, può sembrare innocua. In realtà anche una notizia inviata con buone
intenzioni o scherzosamente a pochi contatti può diffondersi in maniera inaspettata.
Ognuno di quei contatti può decidere infatti di inoltrare a sua volta il
contenuto ad altri contatti e così via, facilitando così la diffusione di una
notizia non verificata o falsa e ottenendo lo stesso risultato della
pubblicazione su profili o pagine social in maniera aperta.
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