L'unità morale
“C’è qualcosa che viene prima della politica”, ha detto oggi Sergio
Mattarella, parlando agli italiani dal Quirinale. Attorno al Capo dello Stato non
c’erano, come è tradizione, gli invitati al ricevimento dedicato a celebrare la
nascita della Repubblica. Il 2 giugno del 1946 gli italiani scelsero la
Repubblica con un referendum. Da allora, ci ha detto Mattarella, “c’è qualcosa
che viene prima della politica e che segna il suo limite. Qualcosa che non è
disponibile per nessuna maggioranza e per nessuna opposizione. È l’unità
morale, la condivisione di un unico destino, il sentirsi responsabili l’uno
dell’altro”. Mattarella ha scelto di parlare rivolgendosi agli italiani che
hanno vissuto tre mesi inediti e difficili, e a una politica che, anche nel
dramma di una pandemia, si è divisa: risse tra maggioranza e opposizione, le
Regioni contestano Roma, sindaci contro governatori. Non dovremmo essere divisi,
né la festa della Repubblica dovrebbe diventare terreno di scontro. Ma questo 2
giugno la destra va in piazza: a Roma manifestano le opposizioni e i movimenti.
È un’altra divisione. “Se il Paese ha retto, nel suo ruolo sfortunato di cavia
occidentale della pandemia - scrive Ezio Mauro - è per una coesione sociale
inaspettata in epoca di ribellismi e disuguaglianze”. Ora, però, di fronte alle
sfide, serve la risposta del governo per evitare che “negli sconfitti dalla
crisi si faccia strada il senso di perdita della cittadinanza”.
(Beniamino Pagliaro)
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