Alla vigilia della campagna elettorale
aumentano le estorsioni a mezzo web ai danni dei candidati e del loro entourage
Leonardo
Sciascia chiariva “Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità,
e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido
in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto
parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Ometteva di precisare, però, che vi
sono i giornalisti e i giornalisti-giornalisti.
Poi qualche
altro ha fatto una classifica più appropriata ed ha definito i giornalisti: pifferai,
ricattatori, venduti ed estorsori.
La storia è
più vecchia del mestiere più antico del mondo. Tutti i giorni ci sono “estorsioni
a mezzo stampa” ( dette a mezzo stampa ma si materializzano nel web) che è ormai diventato la palestra
per tutte le ingiurie e tutte le contumelie.
Chilogrammi
di ciarpame ogni giorno imbrattano lo schermo di siti che definire giornali o
mezzi di informazione è veramente azzardato.
Tutti quelli
che per una ragione o per un’altra vengono allontanati dalle testate di carta
stampata (che nonostante tutto rimangono rigorose, controllate, moderate e corrette) si brigano di fare i giornalisti…anzi i blogger
( parola che non significa un cazzo) e
vomitano ogni giorno stronzate che fanno passare per notizie: anzi per fake news!
Quando arrivano le elezioni
poi si scatenano per arraffare i cosiddetti “banner” pubblicitari: i prezzi
sono stracciati. Dipende dall’autorevolezza del direttore responsabile (dalla
sua cazzimma) dalle sue amicizie e dalle sue tendenze politiche e sessuali. Molti
blogger sono drogati: sniffano prima di
scrivere. Ma questo non significa
niente. Ma sono pericolosi.
Tutti i candidati di
tutti i partiti sono abbordati. Ci sono quelli che hanno disponibilità economica
e concedono a tutti il banner: giusto per non farli parlare. Ci sono quelli che debbono restare nell’ombra
( come i 5S ) che non possono fare pubblicità e poi ci sono quelli che non concedono “banner” ma vengono sollecitati.
Come?
Estorsione a mezzo web. Se non si può colpire direttamente il candidato si
cerca un “reo” nel suo entourage, nel capo della segreteria, in un
collaboratore molto autorevole del candidato.
E come si fa il
sollecito? Uno schizzo di fango! Una vicenda vecchia sulla quale magari la
magistratura ha indagato ma non è uscita merda…una questione di corna ( la
moglie, la fidanzata, il frocio, le sue frequentazioni… ) si suonano – come si
dice in gergo giornalistico - “tutte le campane”…
Articoli di “aria
fritta”, arzigogolati con aggettivi roboanti e dispregiativi: Un centro
commerciale nella città del Foro? Saltano fuori importanti reperti archeologici?
Ecco l’occultamento del reato….
Ecco il colpevole! Viene
rifatta la storia con argomenti nuovi presentando il “caso” come una notizia
vera, laddove invece, si tratta di una notizia “falsa esagerata e tendenziosa
atta a turbare le coscienze di tutti”.
Purtroppo solo
raramente questi estorsori finiscono con le palle nella tavella della giustizia.
Qualcuno, però, nonostante abbia visto “il sole a scacchi”, continua a
praticare un giornalismo estorsivo! Fino a quando?
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