GESTO E PAROLA di Bartolomeo Valentino*
Il P
Parole corrispondenti: Amicizia,
Solidarietà, Fratellanza
Il nostro
linguaggio(la parola) ha un’origine motoria, ovvero esiste un rapporto
strettissimo tra la nostra gestualità (linguaggio extraverbale) ed il
linguaggio articolato. Infatti, le strutture anatomiche alla base del
linguaggio(area di Broca del sistema nervoso) hanno subito una lenta
evoluzione. Non è ipotizzabile che il linguaggio sia nato improvvisamente. E’
la gestualità e non la vocalizzazione il presupposto del linguaggio. D’altra
parte, ci sono molte forme di comunicazione che non hanno bisogno della parola.
Basta citare il linguaggio dei segni dei sordomuti in cui tutto o, quasi, è affidato ai movimenti della mano. Esiste, dunque ,una forma
primitiva del linguaggio che tutti possiamo comprendere: quello dei gesti. Esso
presenta, tuttavia, dei vantaggi e degli svantaggi. Il vantaggio è che tutti
possiamo comprenderlo, essendo praticamente uguale per tutti i popoli, ravvisandosi
una certa universalità. Lo svantaggio, invece, è che il numero dei gesti è
limitato, ovvero non tutte le azioni possono essere espresse con gestualità. Inoltre,
basta ricordare che i neonati ed i bambini piccoli, comunicano con il loro corpo e sono
predisposti, per meccanismi innati, ad interpretare le gestualità della mamma. Tanto
che se una madre si mostra amimica per diversi secondi ,il neonato scoppia in
un pianto .
Secondo lo
psicologo Martin Donald chi mima, dunque, esegue un gesto, deve poter immaginare
questo prima di eseguirlo; ovvero, deve immaginare come i propri gesti appariranno
agli altri. E qui entrano in gioco cellule nervose particolari, definite
NEURONI SPECCHIO, scoperti negli anni 90 dal professor Giacomo Rizzolatti, celeberrimo
neurofisiologo italiano.
Tutti
ricorriamo, anche inconsapevolmente, alla gestualità quando parliamo, ovviamente
più o meno accentuata a secondo la personalità. Anche i non vedenti fanno uso
dei gesti rivolgendosi ad altri non vedenti. Ciò a dimostrazione che è una
esigenza fisiologica. La comunicazione mimica-gestuale impone al cervello di
adattarsi per gestire combinazioni di nuovi movimenti. Ciò è il presupposto del
nostro linguaggio articolato.
D’altra
parte, non è casuale che l’area del nostro cervello per eseguire tali
combinazioni motorie è vicina a quella per formare sequenze di parole(gesti
vocali),ovvero esiste una combinazione tra gesto e parola supportata dal fatto
che che l’area corticale preposta ai gesti si è successivamente specializzata
per il linguaggio articolato. Prima, infatti, era sfruttata per l’uso di
strumenti, utensili vari per la sopravvivenza della specie. Tantissimi sono gli
esperimenti a dimostrare una interazione tra il gesto e la parola. Ne citiamo
qualcuno. E’ stato dimostrato che il gesto anticipa la parola. In un'altra
ricerca alcuni soggetti furono
immobilizzati ed invitati a parlare. Si notò che avevano grandissime difficoltà
ad esprimersi ed articolare la parola diventava più difficile ed il discorso
risultava più povero ed insignificante con aumento degli errori di
pronuncia con finali sbagliate. Inoltre,
il numero e le modalità gestuali variavano in rapporto al contenuto del discorso.
Così la gesticolazione risultava minore e poco espressiva allorquando erano
espressi concetti astratti; mentre le
gestualità erano abbondanti ed espressive se
si descrivevano scene, azioni o oggetti concreti.
Ma come può
succedere tutto questo, ovvero perché questa interazione gesto-parola? Quando
apprendiamo il significato di un oggetto lo archiviamo nella memoria
contemporaneamente al movimento che compiamo per il suo uso
Per esempio.
Alla parola “spiedo” associamo il movimento rotatorio della mano che lo spiedo
compie per il suo uso.
Concludendo,
ben vengano le gestualità di noi italiani meridionali, in quanto potremo meglio
farci capire dagli altri, mettendoli a loro agio e stabilendo una ottimale
comunicazione.
*già
Professore di Anatomia Umana II Università di Napoli-Morfopsicologo
Qualche
risposta relativa all’articolo precedente
D.(G.V.):Perché
mentendo si contraggono determinati muscoli mimici?
R:Sono le
spinte emotive, che il soggetto prova mentendo mentre parla, ad attivare un
particolare circuito nervoso(emozioni-muscoli mimici) che porta alla
contrazione inconsapevole di determinati muscoli della faccia e gestualità specifiche.
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