“Tutto Apposto” non era un film… ma la realtà di quasi tutte le nostre Università
MA LO
SOSPENDE
con ‘18
trenta’ è ingegnere”
Sospeso
professore universitario: chiesti soldi a studente per passare l'esame. Il giovane ha denunciato l'accaduto ai
carabinieri che hanno avviato le indagini. E’ accusato di concussione,
corruzione (di cui sono accusati anche la studentessa e il padre) Due
sterline ‘patacche’ per l’estorsione dei 2000 euro
In 100 pagine il Giudice per le indagini
preliminari, del Tribunale di Napoli Nord, dott. Vincenzo Saladino, titolare dell’inchiesta giudiziaria, nei
confronti di Nicola Crocetto, (nato
a Muro Lucano (PZ) il 04/12/1953), ivi residente in Via Ponte Pisciotta nr. 60,
domiciliato in Napoli-Fuorigrotta alla via Giulio Cesare; di Teresa Schiavone, (nata a Napoli il
08/04/1992), residente in Caserta in Corso Trieste nr. 227; di Claudio Schiavone, (nato a Caserta il
03/11/1965), residente in Caserta in Corso Trieste nr. 227, ha indagato il ‘prof’ per il reato di concussione (pena prevista da quattro a
dodici anni) in quanto professore ordinario di “topografia” presso l’Università
degli studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, abusando della sua qualità compiva
atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere Giuseppe D’Auria, studente universitario, a promettere indebitamente
a lui denaro o altra utilità.
Nel dettaglio, il
prof. Crocetto, in un primo momento proponeva al D’Auria di laurearsi nella sua
materia, anticipando già nel mese di aprile 2018, chiedendogli di consegnargli
la somma di curo 2.000,00, poi ridotto ad euro 500 per il rifiuto dello
studente, che gli riferiva di non avere disponibilità; successivamente, il
prof. Crocetto, intuite le resistenze ad accondiscendere alla sue richieste da
parte del D’Auria, gli riferiva che era stato bocciato all’esame in topografia,
in realtà sostenuto tra il 10 e il 16 marzo 2018, e registrato in data 19 marzo
2018, al fine di indurlo ad accettare le sue richieste di denaro, riducendo
ulteriormente la propria pretesa alla somma di curo 300,00, invitandolo a
chiedere il danaro “in prestito a qualche
proprio parente”; opposto ancora una volta un netto rifiuto dal D’Auria, il
quale gli riferiva che non aveva problemi a laurearsi a maggio, il prof.
Crocetto, apponeva sul “libretto dello
studente” la firma con l’attestazione del superamento con la votazione di
27/30.
Il ‘prof’ è accusato, altresì - di aver costretto i suoi studenti di corso,
fra cui Paolo Garofalo, Giuseppe Picardi, Marco Visca, Aniello Femiano,
Francesco Rossetti, Diana Iorio, Paolo Dello Margio, Domenico
Pianese, Francesco Mario Russo, Luigi Piccolo, Raffaele Vassallo, Giuseppe
Tavoletta e Sebastiano Della Gatta,
a mettersi a sua completa disposizione, e ad esaudire le sue più svariate
richieste; in particolare, il prof. Crocetto, abusando della sua posizione
chiedeva ai suoi studenti, in condizioni di assoggettamento e di sudditanza
psicologica, di accompagnarlo con la propria autovettura all'Università
prelevandolo dalla propria abitazione sita in Napoli-Fuorigrotta, e viceversa;
in una circostanza, in data successiva alla sua laurea, si faceva offrire una
cena dal Picardi, a cui partecipava oltre al prof. Crocetto anche la sua
fidanzata, e il di lei nipote.
Inoltre il ‘prof’,
è accusato di corruzione in concorso con Teresa e Claudio Schiavone, rispettivamente
studentessa universitaria e padre della medesima; il ‘prof’ riceveva per sé l’utilità
rappresentata dal pagamento del costo del soggiorno presso il ‘Grand Hotel Fagiano’ di Formia dal 15
al 17 settembre 2018 del valore di uro 295,00 (pagamento con carta di credito).
In effetti il papà
della studentessa ha fatto quello che fanno tutti i padri: ha pagato per la
figlia ed ha cercato di avvicinare i professori per farle avere un voto più
alto (i docenti sono: Diego Vicinanza,
Michele Iervolino, Alberto Maria Avossa e Massimo Vitelli) cosa meno grave del
comportamento del ‘prof’ ‘tuttoapposto’.
Però ‘sed lex dura lex’, il padre della studentessa – purtroppo - è incappato con la ‘palle’ nella tavella della
giustizia e il povero papà risponde di concorso nel grave reato. Ma Teresa e Claudio Schiavone difesi da due ‘big’
dell’avvocatura sammaritana gli avvocati: Giuseppe
Stellato e Paolo Trofino, ben sapranno dimostrare la loro innocenza e ribaltare
le accuse, essendo state costrette per l’assurdo comportamento del ‘prof’
accattone a mettere in atto quella strategia difensiva.
Poi ‘il patto
scellerato’ … ‘le due patacche’… ‘il prof’ costringeva Sebastiano Della Gatta, studente universitario, a consegnargli la
somma di curo 2.000,00, in cambio della preparazione dell’elaborato della tesi
di laurea e delle diapositive (slide) annesse per la discussione; il ‘prof’,
per dissimulare la condotta illecita, consegnava al Della Gatta, asseritamene a
titolo di garanzia del prestito ricevuto, due monete di esiguo valore. Si tratta - come ha stabilito una perizia
- di due monete, ‘Qran Bretagna sterlina oro’, in metallo di colore giallo, con
un peso lordo gr. 7,988, e diametro mm. 22, sulle quali da un lato raffigurano
il busto di una donna con la scritta ‘Elizabeth II dei gratia regina’ mentre
dall’altro lato raffigurano un soldato a cavallo che trafigge un animale ‘S. Giorgio e il drago verso comune’ anno
1963; il perito poi specifica che le due
sterline hanno in data odierna 08/03/2019 ‘un valore effettivo di 2 70, 00 cada
uno’.
Le intercettazioni
telefoniche e quelle ambientali sono state effettuate oltre che sulle utenze
degli indagati e dei denuncianti anche nell’ufficio del professore, e nella
sala di attesa della caserma dei carabinieri di Parete. Vi è da dire, infine, che
il pubblico ministero titolare dell’inchiesta del Tribunale di Napoli Nord, aveva
chiesto la misura dell’arresto domiciliare per gli indagati ma il giudice per
le indagini preliminari ha ritenuto opportuno cautelarmente emettere solo il
provvedimento interdittivo rimandando poi al tribunale di Cassino (la
giurisdizione di Formia con l’ultima modifica è stata accorpata a Cassino mentre
prima andava con Latina) per il reato del soggiorno a Formia.
Il tutto partiva
dall’encomiabile segnalazione studente Giuseppe
D’Auria, il quale coraggiosamente ha denunciato lo scandalo effettuando
anche la registrazione che ha incastrato il ‘prof accattone’ ed anche da una
precisa testimonianza del laureato Moreno
Quintino. Il Prof. Giuseppe Paolisso, rettore dell’epoca, venuto
a conoscenza dei fatti e della registrazione consigliava i professori Furio Cascetta, Corrado Gisonni e Alessandro
Mandolini (docenti del Dipartimento di Ingegneria) di confrontarsi con i
colleghi giuristi. Esprimevano, quindi, il loro parere i giuristi proff. Enrico Minervini e Giuliano Balbi, entrambi del dipartimento di giurisprudenza dell’Università.
Di qui le indagini che – secondo il mio modesto parere – prevedono clamorosi
sviluppi che non mancheremo di seguire presso il tribunale di Cassino. Nei prossimi servizi pubblicheremo tutte le
intercettazioni.
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