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giovedì 15 novembre 2012



IERI  ENNESIMA  UDIENZA DELLA SEZIONE MISURE DI PREVENZIONE


Di scena il boss  di carta Pasquale Pirolo e il legale casertano  Michele Santonastaso  

Ascoltati i periti di ufficio - Udienza rinviata al 5 dicembre 2012 – Il perito di parte della difesa ha ricostruito il patrimonio del professionista casertano che è risultato compatibile con la sua frenetica attività forense – Altre gravi accuse,  invece,  di collusione con la “Banda della Magliana”,  per il “dissociato-pentito-camorrista”,   boss di carta,  ( come lo definisce il fratello Lorenzo),  Pasquale Pirolo

A sinistra il Sostituto Procuratore della Republica,  Alessandro D'Alessio,  della Direzione Distrettuale Antimafia 

 



Santa Maria Capua Vetere -  . Udienza interlocutoria ieri nel processo innanzi alla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di S.Maria C.V. Presieduta da Raffaello Magi, con i giudici Paola Lombardi e Roberta Attena, piemme d'udienza Alessandro D'Alessio della DdA.
Come si ricorderà Pasquale Pirolo, noto come il boss di carta, fu  arrestato in Spagna con Antonio Bardellino ed è  oltremodo noto,  anche per aver truffato la camorra e la giustizia. Piu' volte condannato pr droga e per bancarotta fraudolenta, è stato raggiunto,  nei giorni scorsi,  da un ulteriore provvedimento di sequestro cautelativo,  relativamente ai documenti rinvenuti nel suo ufficio di Bellona,  che era di proprietà di Michele Santonataso. 

In  apertura di udienza il Presidente Magi ha dato lettura dell’acquisizione di atti, ed ha dichiarato che non ancora erano  pervenuti  i documenti dell’ultimo sequestro,  che risulta ancora in fase di esecuzione.
Sono state quindi  acquisite alcune sentenze della Procura di Milano,   che riguardano il fallimento della società immobiliare “Prati”  che faceva capo a Pasquale  Pirolo ritenuto,  dalla Direzione Distrettuale Antimafia,  un “uomo di paglia” e prestanome  intestatario fittizio di molti beni della camorra.
E' stato anche depositato un ulteriore accertamento amministrativo patrimoniale della Questura di Caserta inerenti alcni passaggi di denaro tra  Pirolo e altre società,  sempre in odore di camorra ( si parla di collegamenti addirittura con esponenti della banda della Magliana di Roma).
Per quanto attiene alla difesa dell’avv.  Michele Santonastaso,  rinnovata con gli avvocati Angeletti e Iodice,  al posto di Garofalo e Sorrentino, la stessa ha provveduto a depositare un volumnoso dossier redatto dal perito di parte,  dr. Pietro Matrisciano,  con il quale si e' ricostruito il patrimonio dell'avv. Michele  Santonastaso,  che non sarebbe affatto di provenienza camorristica, cosi come ipotizza l'accusa.
Sulla questione dell'acquisizione di alcune intercettazioni il tribunale ha accolto una istanza della difesa  di Santonataso che vorrebbe far acquisire quelle già utilizzate nel processo che lo vede accusato di collusione con la camorra e previsto per venerdì prossimo innanzi al Presidente Rossi.


Al centro il Presidente Lello Magi, a sinistra, nella foto di repertorio, il penalista Gennaro Iannotti 


Sul punto  ha sollevato qualche perplessità il piemme d'udienza il quale ha detto che bisognava riformulare l'istanza piu chiara,  che la stessa era addirittura irricevibile,  poco pertinente ed è rimasto addirittura sconcertato. “Non bisogna sovrapporre i due procedimenti cioè quello che è in istruttoria innanzi al Dr. Rossi  e questo che vede Santonastaso e Pirolo sottoposti alla misura personale e patrimoniale” – ha fatto intendere il P.M. Alessandrio D’Alessio.
E' stato poi sentito il primo perito  di ufficio,  il Dr. Ulderico  Catania, ben noto per essere stato un discusso protagonista della gestione dei beni di Dante Passarelli.
In definitiva pare che ci siano soltanto lievi “sfumature di grigio”,  nella ricostruzione dell’ accusa e nelle perizie di parte.
In chiusura di udienza è saltato fuori un fatto,  per certi versi sconcertante. L'ufficio delle Entrate  di Caserta avrebbe negato l'accesso alle dichiarazioni dei redditi del Santonastaso. Per questo il piemme d'udienza ha chiesto la trasmissione degli atti sl proprio ufficio per una indagine conoscitiva e per accertare eventuali responsabilità deio funzionari dell’ufficio delle Entrate di Caserta.
Nel processo,  dove sono coinvolti anche altri imputati, oltre  a Santonastaso e Pirolo,  sono impegnati gli svvocati: Guglielmo Ventrone, Federico Simoncelli, Riziero Angeletti, Mauro Iodice, Michele Marra, Salvatore Zannini, Mario D’Onofrio, Filippo Eboli,  Laura Arena  e Angelo Santoro.
Il processo e' stato aggiornato  al prossimo 5 dicembre.








(*) COME SI VIVE CON UN CAMORRISTA IN FAMIGLIA

Questa non è la storia di Caino e Abele, ma paradossalmente ha con essa molte analogie. Premesso il fatto che non ritengo mio fratello un appartenente a qualsivoglia associazione a delinquere mi pregio di essere, insieme alla mia famiglia, l funica vittima del finto boss. Posso assicurare in tutta buona fede che tutte le sue azioni delinquenziali sono state perpetrate in famiglia e che ha mandato in miserie me e i miei genitori, facendoli morire di crepacuore, dopo anni di maltrattamenti, ricatti, plagi e vessazioni. Preciso che quello dei Pirolo era un impero da lui a poco a poco smantellato, fino al punto di mandare Tir carichi di merce in Venezuela (all finsaputa di tutti perché già allora mi aveva convinto a firmargli una procura speciale) e per questo sono stato anche accusato con lui di bancarotta fraudolenta. Che, tra l'altro, mi sono ritrovato a dover riscattare una casa da lui ipotecata con la società Konic Car., ho perso 2 macchine, di cui 1 sotto sequestro, perché da lui prese in casa mia e rimesse in circolazione adducendo, come scusa, che doveva restituirle per il caso fallimentare della Società Pirolo Group. Che dopo la morte di mio padre, Michele Pirolo, che aveva lasciato tutto ai nipoti, mi ha convinto a rinunciare all 'eredità per farne beneficiare solo mia madre. Che, successivamente ha costretto (minacciandola) oramai ottantenne, a firmare una cessione di credito nei confronti della sua compagna Caroline, all 'epoca nullatenente e non in grado di prestare niente a nessuno e quantomeno a mia madre è oggi proprietaria di numerosi immobili in quel di Barcellona. Che i soldi dovuti a mia madre da Pietro Caturano non si sono mai visti. Premetto che c fera una scrittura privata fra di noi che diceva che i soldi – per il pagamento delle nostre proprietà immobiliari – sarebbero stati divisi in 3 parti. Non so quale pastetta  abbia fatto con il Caturano fatto gli è che io sono alla fame e mia madre è morta nella più assoluta indigenza e in una casa ormai fatiscente e dove mancava tutto e da dove sono scomparsi: arazzi, quadri, tappeti, oggetti d'oro e d'argento, vasellame pregiato, pellicce e quant’altro. Io accuso mio fratello, senza nessuna remora o paura e lo accuso di avermi fatto sprofondare in uno stato di depressione, e di prostrazione, di malattia da spingermi a rendere pubblico il suo iniquo comportamento nei confronti di una famiglia che lo ha sempre aiutato al punto di spogliarsi di tutti i beni pur di provvedere al pagamento dei suoi avvocati, dei suoi debiti, dei suoi fallimenti. Ho spesso pensato al suicidio c Sono infine venuto a sapere che non ha pagato il funerale di nostra madre, nonostante abbia sfruttato la casa (anche quella ormai non più nostra, ma da lui occupata), la pensione e le ultime poche cose che mia madre possedeva. Chiedo pubblicamente – visto che mio fratello Pasquale – ha tanto intricato la situazione che nemmeno gli avvocati riescono a sbrogliare la matassa - e mi domando, che fine hanno fatto i soldi dell’eredità giacente di mio padre che Caturano doveva alla Caroline (compagna del Pasquale Pirolo) e che dovevano in seguito essere suddivisi? Grazie alle sue manovre vivo anch'io in uno stato di indigenza estrema ed ho dovuto mettere in vendita le case da poco riscattate (nota bene sempre ipotecate a causa sua) e mi trovo in condizioni di non poter più sopravvivere. Mi sento quasi prossimo alla morte e ritengo lui l’unico responsabile di questa mia disastrosa situazione economica. Se avete un camorrista in famiglia: attenzione tanto potreste averne benefici se questi è un vero camorrista ma se è solo un bluff come mio fratello che ha giocato solo a farlo in famiglia, ricattandoci ed estorcendo soldi a tutti spalleggiato dagli altri personaggi come lui allora è finita e né lo Stato né la legge né la società potrà darvi una mano c perché è difficile credere a queste cose, pensare che un uomo passa sul cadavere dei genitori, fratelli, figli e nipoti pur di essere sempre considerato una persona intelligente e capace, ma capace (di che cosa?) solo di distruggere la vita degli altri. Gola profonda colpisce ancora (ha fatto arrestare gli onorevoli Vincenzo e Dante Cappello, il senatore Tamy Ventre e il giornalista Ferdinando Terlizzi: tutti naturalmente assolti, perché accusati per fare un favore al piemme che lo interrogava e per riscattare le aziende che gli avevano sequestrato) ma questa volta vi ho rivelato dove ha sempre colpito: la famiglia. Se vogliamo quantificare le somme di quello che mio fratello mi ha truffato per difetto e non per eccesso, solo per la Konic Car e l’eredità giacente di nostro padre, possiamo facilmente parlare di oltre 400 mila euro. 

*Lettera inviata da Lorenzo Pirolo (fratello del pentito Pasquale) a tutti i giornali di Caserta, ma ancora inedita perché nessuno ha avuto il coraggio di pubblicarla.

Tratta dal libro “Il Delitto di un Uomo normale”, di Ferdinando Terlizzi ( Edizioni Albatros 2009)




















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