Lettera
aperta degli uomini ombra al
Segretario
nazionale del Partito Democratico
Giornata da
galeotto per il Segretario nazionale del
Partito Democratico Pierluigi Bersani che ha visitato il carcere di Padova, ma
come accade spesso nei casi in cui alcune persone importanti visitano
l'Assassino dei Sogni (come i prigionieri chiamano il carcere) l'hanno visto
pochi detenuti.
Segretario
Bersani, sicuramente, l'avranno fatta girare nel salotto buono del carcere
senza farla salire nelle sezioni dove avrebbe potuto vedere cose molto diverse,
anche in quel carcere di Padova, considerato un “fiore all’occhiello”
dell’Amministrazione Penitenziaria. Avrebbe visto in piccole celle singole tre
persone accatastate come pezzi di legno in una legnaia. E anche tante persone
imbottite di psicofarmaci per levargli quella poca vita che gli è rimasta,
perché ormai vivono una vita vegetativa, visto che il carcere com’è oggi
trasforma l'umano in non umano. Noi siamo degli uomini sociali ed invece questo
tipo di carcere ci rende asociali, perché così com'è ci ammazza il corpo, la
mente e il cuore. Eppure i diritti dei detenuti dovrebbero essere diritti di
tutti, anche i suoi e di tutti i cittadini che hanno la fedina penale pulita.
Segretario
Bersani, mi permetto di riportarle
alcuni titoli di giornale dopo l'ultima condanna emessa contro l'Italia da
parte della Corte Europea:
"Severino: il nuovo Parlamento
affronti subito l'emergenza. Scandalo carceri, la condanna umilia il Paese"
(Il Messaggero 9/01/2013).
"Una
politica senza giustizia" (Mauro Palma). "Scendono dalle
stelle ma il vero reato è sorprendersi" (Susanna Marietti, il
Manifesto 9/01/2013).
"Carceri disumane, l'Europa condanna
l'Italia". "Violati i diritti umani". "Una tortura le
vostre carceri. Strasburgo condanna l'Italia". "Quattro reclusi
in 9 metri quadri: ecco la nostra vita all'inferno fra sporcizia e
malattie" (Repubblica 9/01/2013)-
"Malagiustizia
la condanna di Strasburgo, carceri sovraffollate, maxi risarcimento per sette
detenuti" (Il Giornale 9/01/2013).
"Schiaffo
(meritato) all'Italia carceraria" (il Sole 24 ore 9/01/2013). "Il
sovraffollamento delle carceri, spread dei diritti che pesa sull'Italia. Le
carceri incivili che l'Italia non vede".
“L'Europa
parla di trattamento degradante, Severino: "Sono avvilita, non
stupita". Il capo dello stato: "perdurante incapacità del nostro
Stato a garantire i diritti elementari dei reclusi" (Corriere della Sera 9/01/2013).
"La tortura finisca" (Giuseppe Anzani, Avvenire 9/01/2013).
Segretario
Bersani, non l'hanno neppure portata a visitare i buchi neri e profondi delle
sezioni di massima sicurezza dove sono sepolti vivi gli uomini ombra. Persone
che sono murate vive, alcuni di loro da oltre venti e trent'anni. Uomini ormai
né morti né vivi che non usciranno mai dal carcere, perché hanno un tipo di
ergastolo che li condanna alla "Pena di Morte Viva", destinati a
morire in carcere. Non le nascondo che speravo d'incontrarla per dirle che in
Italia il carcere interessa a pochi e non interessa perché i detenuti pesano
poco sul piano elettorale, non hanno il diritto a votare ed allora diventano
marginali rispetto ad altre priorità quando invece, dal punto di vista sociale
ed umano, non lo dovrebbero essere.
Segretario
Bersani, per favore, nella campagna elettorale dica qualcosa sulle carceri e
sull'esistenza in Italia della pena di Morte Viva. E faccia come il suo collega
di partito, Massimo D'Alema, e altri suoi validi senatori, vada sul sito www.carmelomusumeci.com
e firmi la Proposta d'iniziativa popolare per l'abolizione della pena
dell'ergastolo, i nostri cuori le dicono grazie. E le augurano buona vita.
A nome degli
uomini ombra: Carmelo Musumeci e Giuseppe Zagari.
Carcere di
Padova, gennaio 2013
Nessun commento:
Posta un commento