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martedì 19 febbraio 2013


Carcere-giustizia. Ora la flagranza di reato viene condannata anche da un giudice italiano

20-02-2013
Notizie da quel mondo, da quella comunità penitenziaria che secondo quanto scrive Roberto Saviano sull’“Espresso” non fa parte di nessun programma politico e non rientrerebbe nel dibattito elettorale di nessuna lista. E se ne ricava che Saviano ascolta poco o nulla “Radio Radicale”, e si informa attraverso “l’Espresso”. Se invertisse forse ne ricaverebbe qualche utilità. Ad ogni modo: dopo le ripetute sentenze della Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, si registra una sentenza importante e significativa anche in Italia. E’ il primo caso in Italia, e farà, come si dice, giurisprudenza. Un giudice di pace di Salerno ha condannato lo Stato italiano al risarcimento danni nei confronti di un detenuto del carcere di Fuorni a Salerno per le «pessime condizioni di detenzione» delle carceri. Il ministero dell'Interno dovrà pagare un risarcimento di mille euro al detenuto. E la motivazione è proprio nel sovraffollamento della casa circondariale.
E’ una sentenza che potrebbe infatti aprire la strada a numerosi ricorsi che potrebbero trovare sempre fondamento in una situazione a dir poco vergognosa e lesiva della dignità della persona, pur se colpevole di un qualsiasi tipo di reato. E ora andiamo in Toscana, per una storia emblematica, raccontata dal “Tirreno”. In sostanza: il carcere di Empoli chiude, e la Villa dell'Ambrogiana a Montelupo prenderà il suo posto, non appena andrà in archivio l'esperienza dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Il progetto è contenuto nella circolare del 29 gennaio scorso, firmata dal Capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziari. Non c’è nessun riferimento particolare, riguardo i tempi. L’OPG doveva chiudere entro il mese di marzo, ma di fatto sembra che l'operazione sia destinata a slittare. Il fatto è che nel carcere di Empoli, che prima o poi verrà chiuso, dovevano esserci ospitate detenute transessuali nell’ambito di un progetto all'avanguardia. Ma l’allor ministro della Giustizia Angelino Alfano, era il 2010, non volle e questi detenuti speciali non arrivarono mai. L'istituto per oltre dieci anni è stato a custodia attenuta, anche in questo caso al centro di un'esperienza innovativa che ha portato a percorsi di recupero importanti. Poi, però, le detenute con caratteristiche tali da entrare in questo percorso non ce ne erano più. E le ultime tre sono state trasferite nel giugno del 2009. Con tempi non certo veloci, iniziarono in seguito i lavori per rafforzare la sicurezza. A inizio 2010 erano conclusi. Il 4 marzo, con decreto che era stato già approvato, il provveditorato toscano aveva fissato l'arrivo dei transgender: si passava da un'esperienza innovativa (quella della custodia attenuata per ragazze con reati legati soprattutto alla droga) a un'altra, quella delle transessuali. In tutto dovevano arrivare 25 detenuti da Sollicciano. Ma il ministro Alfano inspiegabilmente bloccò tutto. Con la struttura chiusa per un anno all'interno del carcere ci avevano comunque lavorato una ventina di persone. permessi. Considerando che uno stipendio medio lordo di una guardia carceraria si aggira sui 2.500 euro al mese, in un anno sono stati spesi 600mila euro inutilmente. E se si aggiungono le spese per le bollette si arriva a 700mila euro. Ascoltiamo ora una persona che la realtà carceraria la conosce, don Virgilio Balducchi, ispettore capo dei cappellani carcerari. “Dietro le sbarre”, dice, “si spera che qualcosa cambi”. E lanci un appello: “La politica non dimentichi il dolore dei detenuti”. “Anche sul mondo del carcere”, dice Balducchi intervistato dall’“AdN-Kronos”, si stanno facendo tante promesse, spero che i politici mantengano ciò che dicono. Non devono restare parole nel deserto. Non vorrei che le parole di questo periodo cadano nel dimenticatoio. Sarebbe un'altra delusione tremenda per i detenuti.
Senza contare che l'Italia rimedierebbe altre condanne dall'Europa. Nelle carceri ci sono i detenuti che seguono la campagna elettorale, soprattutto per i temi che riguardano l'emergenza sovraffollamento e le loro prospettive. Sul discorso della giustizia i detenuti sono vigili e attendono risposte. Per risolvere in modo strutturale i problemi della giustizia, i politici diano finalmente una svolta radicale che permetta di arrivare a un nuovo codice penale, in modo che il carcere resti l'estrema ratio”. E’ una realtà infame e infamante descritta nell’ultimo rapporto pubblicato dall'associazione Antigone: il tasso di sovraffollamento è del 146 per cento. Significa che ogni 100 posti ci sono 146 detenuti. La media europea è attestata sul 99,6 per cento.
Tra le regioni più affollate la Liguria (176,8 per cento), la Puglia (176,5 per cento) e il Veneto (164,1 per cento). Quelle in cui i tassi sono "bassi" l'Abruzzo (121,8 per cento), la Sardegna (105,5 per cento) e la Basilicata (103 per cento). Il 37 per cento delle persone che si trovano nelle carceri italiane sono straniere. Il 30 per cento dei carcerati è composto da tossicodipendenti. “Ristretti Orizzonti” ha elaborato un dossier, “Morire di carcere”. Nel 2012 sono 60 i detenuti che si sono tolti l vita. E dall’inizio di quest’anno, in carcere sono già morte 23 persone, sei i suicidi.

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