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domenica 9 giugno 2013



Nostra intervista a Lucio Di Nosse

E’ il candidato campano per il  C.S.M.  il  Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria di Roma

 Casertano, magistrato tributario, è Presidente  della Sezione Fallimentare del  Tribunale di Napoli  e della Commissione Tributaria di Caserta
Il Presidente Lucio Di Nosse 




     Caserta – ( di Ferdinando Terlizzi ) Tra una pausa e l’altra,  dell’interessante convegno, “Efficienza della Giustizia Tributaria”: Spending review, l’agenda degli addetti ai lavori,   conclusosi  ieri presso il Grand Hotel Vanvitelli di Caserta abbiamo avvicinato il Dr. Lucio Di Nosse, (e’ il candidato campano per il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria di Roma, il loro  C.S.M.)  Casertano, magistrato tributario, Presidente  della Sezione Fallimentare del  Tribunale di Napoli  e della Commissione Tributaria di Caserta,  per conoscere il suo pensiero sulla prossime elezioni dei membri del C.S.M. dei Magistrati Tributari.
     Il Presidente  Di Nosse, ( con uno stile inglese da gentleman )  è stato tra gli animatori del convegno;   ha chiuso, infatti, i lavori, con una prolusione sulla “Giurisprudenza di merito”  e sulla  “impugnabilita’ del ruolo esattoriale e delle cartelle di pagamento e sulle relative   problematiche”.

“Stiamo partecipando – ha esordito il Presidente Di Nosse – ad una serie di convegni in tutta Italia, sempre sul tema della giustizia tributaria,  e pensiamo di aver ben seminato per la prossime consultazioni dei rappresentanti del Consiglio di Presidenza”, certo,  le elezioni sono sempre una incertezza,  ma pensiamo che gli amici si ricorderanno nel momento di compilare la scheda.
Il tavolo dei lavori del convegno 


D) “Ma quali problemi – secondo lei -  dovrà affrontare il nuovo coniglio, anche alla stregua delle recenti riforme?”.
R)   Il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria che sarà eletto dovrà affrontare e risolvere problematiche complesse, alcune relative a tematiche già da tempo oggetto di discussione, altre del tutto nuove. Il CPGT deve innanzitutto garantire una effettiva e costante tutela dei giudici tributari, e quindi della giurisdizione tributaria. Si avverte sempre più la necessità di realizzare una eguaglianza effettiva tra tutti i giudici tributari (pari dignità); in effetti, i giudici tributari sono tutti ‘togati’, perché tutti indossano la toga della giustizia tributaria; non ha alcuna rilevanza se essi provengano dai ruoli della magistratura ordinaria, amministrativa, contabile e militare, ovvero provengano dal mondo delle libere professioni o da altre attività professionali”.

D) Allora, Presidente, pari dignità?”.

R) Certamente, dovrà essere perseguita la completa equiparazione tra la magistratura tributaria e le altre magistrature; l'importanza della funzione affidata ai giudici tributari è tale da far pretendere tale eguaglianza anche nel senso del riconoscimento della loro rilevanza costituzionale. Una completa autonomia ed indipendenza dei giudici tributari si raggiunge anche attraverso una revisione del sistema retributivo, che oggi non appare proporzionato ed adeguato all'importanza e alla delicatezza delle funzioni esercitati, ed anche con l’introduzione di forme di assistenza.
D) “Ritiene importante l’aggiornamento e la formazione?”. 
Il Presidente  Lucio Di Nosse durante il suo intervento 


R) “Senza dubbio, la formazione e l'aggiornamento professionale, anche in collaborazione con le università, sono il punto di snodo fondamentale in questa fase di nuovo assestamento che la giustizia tributaria sta attraversando, a seguito della recente immissione nei ruoli di un considerevole numero di giudici provenienti dalla magistratura ordinaria. E’ quindi necessario assumere il fondamentale impegno  di svolgere il ruolo di  ‘traghettare’ i nuovi giudici tributari nell’universo della giustizia tributaria, che si regge sulle proprie regole e tradizioni, che vanno conosciute e rispettate, in quanto non esiste alcuna contrapposizione tra magistrati tributari ‘anziani nel ruolo’ e ‘nuovi’ giudici tributari (anche soprannumerari, che è auspicabile entrino presto a far parte dei collegi giudicanti, per il definitivo assetto delle commissioni provinciali e regionali interessate).
Ai fini della formazione e dell’aggiornamento professionale è indispensabile anche la conoscenza dei precedenti giurisprudenziali, per cui è necessario prevedere un sistema di scambio reciproco delle decisioni, quale fonte di accrescimento culturale”.

D) Più tutela per i contribuenti, allora?”.

R) E’ il nostro obiettivo ed è l’obiettivo di tutti specialmente  in  questo particolare momento, caratterizzato da una profonda crisi economica, ed anche da una crisi di valori e di ideali, è doverosa la ricerca di scelte condivise e di obiettivi comuni,  con senso di unitarietà e di responsabilità, soprattutto da parte di chi occupa ruoli fondamentali, nella convinzione che contrapposizioni e percorsi individuali non giovano alla giustizia tributaria e soprattutto ai giudici tributari, che ne sono i principali artefici. I magistrati tributari dovranno garantire il rispetto dei diritti dei contribuenti nei confronti del fisco, ma dovranno anche combattere l’evasione fiscale ed in generale l’illegalità in campo economico, finanziario e fiscale.
Grazie  Presidente, sono sicuro che lei ce la farà certamente, perchè è circondato da vera stima ed è considerato un magistrato colto, umano ed equanime, io colgo gli umuri della strada,  mi creda,   con l’augurio della nostra redazione perché lei  possa centrare l’obiettivo e portare Terra di Lavoro ai vertici della Giustizia Tributaria.







                                                                                                                              

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