Innanzi la
Prima Sezione del Tribunale
ANCORA DI SCENA IL
COLLABORATORE CARMINE Vassallo con i soliti non ricordo – Non è stata
depositata la decisione sulla scarcerazione – Tutto rinviato a settembre?
Caserta – ( di Ferdinando Terlizzi ) - Quella di ieri, la 46esima udienza del processo principale ( e
anche l’ultima, prima delle ferie
estive, la ripresa è fissata per il 16 settembre con un calendario stilato fino
a dicembre ) che vede l'on. Nicola
Cosentino ( difeso dagli
avvocati Stefano Montone, Agostino De Caro e Nando Letizia ) coinvolto in tre processi, non è stata in realtà piena di colpi di
scena, bensì ha ripetuto il “clichet”
delle altre sedute.
Il Collegio (Presidente Giampaolo Guglielmo, a latere Luigi
D’Angiolella e Rosaria Dello Stritto
) ha rinviato ad altra data le decisioni
sulla istanza di scarcerazione per gli
arresti domiciliari depositata in cancelleria dai difensori l’8 luglio scorso. Si
attenderebbe – secondo una indiscrezione – il deposito della sentenza della
Corte di Cassazione che ha dato ragione alla difesa.
Si è iniziato a
mezzogiorno, con il controesame del
pentito Carmine Vassallo, assistito
dall’avv. Antonella Cassandra del
Foro di Roma. Le solite domande infarcite di non ricordo… Per la difesa ha
preso la parola l’Avv. Stefano Montone il quale ha chiesto in che periodo il
collaboratore di giustizia ha avuto problemi per il rilascio della certificazione antimafia; quali erano
stati i contatti con il comune di Orta di Atella; chi erano i partners della
Flora Ambiente; i rapporto con i fratelli Sergio e Michele Orsi, i rapporti con
il clan di Cicciotto Bidognetti; i rapporti con i fratelli Nicola e Gaetano
Ferraro, con Giuseppe Valente, con il direttore De Biasio e via discorrendo. Poi è scoppiato il solito
bubbone sulla specifica domanda proposta a Vassallo sull’uso della cocaina e
sui falsi ricoveri presso le cliniche per crearsi un alibi da alienato mentale.
Carmine Vassallo, dal sito remoto, in video collegamento, ha
risposto con calma ma con moltissimi… non ricordo. In particolare ha precisato
che in diverse occasione sia Angelo
Brancaccio che il sen. Lorenzo Diana
gli hanno chiesto di assumere personale nelle aziende che lui gestiva. Ha
parlato di un certo Salvatore Andreozzi,
al quale aveva dato del denaro perché sollecitasse i funzionari della
Prefettura a rilasciare un certificato antimafia per la sua azienda. Ha detto
di aver prestato un compattatore e 8 automezzi ed alcune navette a Sergio e
Michele Orsi per gli appalti del Comune di Castelvoltruno. Ha apertamente
dichiarato di aver fatto uso di cocaina e di essersi procurato attraverso un
infermiere compiacente tale di una clinica di Napoli e dello smaltimento del
percolato attraverso la ditta “La Castellana”, di Ludovico Ucciero e figli.
Si è passati poi per un riesame delle deposizioni
di Luigi Diana ed è stato dato incarico ad altri 3 periti per sbobbinare oltre
40 ore di intercettazioni ambientali e telefoniche.
Con un aggravio notevole di spese a carico della collettività. L’udienza è
stata poi levata ed aggiornata al prossimo 16 settembre.
Intanto, per mercoledì
17 luglio, è fissata innanzi al Tribunale del Riesame di Napoli, l’udienza per la discussione
dell’appello, proposto dal pm Ardituro, contro la scarcerazione con destinazione –
arresti domiciliari – a Venafro per il
processo “Il Principe e la scheda ballerina”. Ancora un appuntamento importante in questa “settimana di fuoco” per Cosentino,
che vede i suoi legali impegnati per
venerdì 19 luglio, innanzi al Tribunale
del Riesame di Napoli, per la discussione
del processo per corruzione, per il quale la Suprema Corte di Cassazione
ha accolto le doglianze della difesa.
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